SERBIA: IL CONSERVATORE VUCIC STRAVINCE LE ELEZIONI CON IL 50%, SCONFITTA PER LA DESTRA ESTREMA FILORUSSA E ANTI-UE
EUROPA PIU’ VICINA…LA DELUSIONE DI SESELJ, EX COLLABORATORE DEL BOIA MILOSEVIC
Il primo ministro serbo Aleksandar Vucic, conservatore-europeista, ha vinto le elezioni anticipate.
Il Partito del Progresso (Sns, ) di Vucic ha ottenuto quasi il 50 per cento dei voti, aggiudicandosi la maggioranza assoluta in Parlamento, con 150 seggi su 250 totali.
Il risultato consegna nelle mani di Vucic il mandato dei serbi a proseguire sulla strada dell’ingresso nell’Unione europea, seppur con la zavorra, quella destra radicale russofila e anti-Ue che, dopo otto anni di esilio politico, torna in Parlamento, enza tuttavia fare l’exploit temuto, perchè il Partito socialista (Sps) del ministro degli esteri Ivica Dacic si conferma seconda forza nel Paese (12%).
«La Serbia continuerà il suo percorso europeo e cercheremo di accelerarlo», ha detto ai sostenitori il premier serbo, da sempre convinto che la priorità del Paese sia l’ingresso nell’Unione Europea. Vucic ha parlato di «vittoria storica».
Vucic aveva convocato le elezioni con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, per ottenere un pieno mandato per i prossimi 4 anni allo scopo di avviare una serie di riforme e trattare l’adesione della Serbia all’Unione Europea.
Il premier, negli ultimi appelli agli elettori, aveva promesso di proseguire e accelerare il cammino europeo della Serbia respingendo ogni tipo di compromesso con le forze estremiste e anti-Ue.
Sul fronte opposto il leader ultranazionalista V ojislav Å eÅ¡elj aveva invitato a fare del voto un referendum per scegliere tra una «Ue ostile e contraria agli interessi della Serbia e una sempre più stretta alleanza con la Russia».
LA DELUSIONE DI SESELJ
Il leader ultranazionalista Vojislav Å eÅ¡elj si è detto deluso dal risultato conseguito dal suo Partito radicale serbo (Srs). In parlamento ci entra con l’8%. «Sono deluso, ci aspettavamo di più – ha detto -. Ma continueremo la nostra lotta, ora anche in parlamento», ha aggiunto. Å eÅ¡elj è ostile all’obiettivo di integrazione europea della Serbia e propugna al contrario un sempre maggiore avvicinamento del Paese alla Russia.
Å eÅ¡elj fu uno stretto collaboratore dell’ex presidente serbo Slobodan Milosevic, ritenuto responsabile delle le operazioni di pulizia etnica in Croazia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo negli anni del conflitto jugoslavo
Monica Perosino
(da “La Stampa”)
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