SINDACO DI VENTIMIGLIA MINACCIATO DI MORTE PER NON AVER ELIMINATO “QUEL LETAME DI PROFUGHI CANI ROGNOSI”
LETTERE MINATORIE E PACCO DI LIBRI NAZISTI PER IL PRIMO CITTADINO CHE ORA VIVE SOTTO SCORTA
Ben tre lettere minatorie, con minacce di morte contro la sua persona e i propri famigliari, recapitate in Comune in pochi mesi: il 26 maggio, 25 agosto e 2 novembre, giorno dei morti.
Ed un pacco “regalo” contenente 4 volumi di chiara impronta nazifascista in cui si invoca la pulizia etnica e si auspica la morte per chi favorisce l’arrivo dei profughi.
Sono questi inquietanti segnali, uniti a insulti e minacce anche di ritorsioni fisiche sui social, con alcuni siti insolitamente attivi e monotematici, ad aver spinto ieri mattina il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano ad uscire dall’angolo.
E, dopo mesi di indagini riservate da parte della polizia, a denunciare pubblicamente la situazione: «Più che per me sono dispiaciuto e preoccupato per la mia famiglia. E, soprattutto, trovo intollerabile il clima che si è creato. Se posso arrivare a comprendere che un cittadino qualunque possa attribuire a me la responsabilità della situazione migratoria, visto che rappresento l’istituzione più vicina, non posso in alcun modo giustificare la strumentalizzazione politica», sottolinea.
«Quando esponenti politici attribuiscono al sindaco la colpa dell’arrivo dei migranti, pur conoscendo i nostri sforzi e sapendo che a Ventimiglia la situazione è indissolubilmente legata alla frontiera e certo non alla mia presenza in Comune, sicuramente non c’è alcuna buona fede. Si tratta di un atteggiamento pericoloso che può fomentare comportamenti insensati in persone con dei problemi».
A ribadirgli solidarietà è stato tutto il mondo politico.
(da “il Secolo XIX”)
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