SONDAGGIO DI PANORAMA SUI MAGISTRATI
IL 93,2% DEGLI ITALIANI FAVOREVOLE ALLA RESPONSABILITA’ PERSONALE DEI GIUDICI CHE SBAGLIANO E IL 78,4% VUOLE CHE SIANO GIUDICATI DA UN ORGANO ESTERNO, NON DAL CSM.
Il problema della giustizia è particolarmente sentito dagli Italiani; questo è il risultato del sondaggio pubblicato in questi giorni da Panorama e curato da Ferrari Nasi & Grisantelli per Analisipoltica.it. La ricerca è stata effettuata tra il 19 e il 20 giugno su un campione di 800 persone dai 18 anni un su. I cittadini sono parecchio informati sui problemi relativi alla giustizia e vorrebbero una più severa regolamentazione del settore, al di là delle appartenenze politiche.
Rispetto all’affermazione ” un magistrato che sbaglia dovrebbe essere responsabile della propria azione? ” si è detto favorevole il 93,2 per cento degli intervistati, contro il 5,9 dei contrari ( 0,9% hanno risposto “non so”).
Idee chiare anche rispetto a certi giudici lumaca che provocano la scarcerazione di delinquenti: è per l’allontanamento dei giudici l’ 89,7% degli intervistati, contrario l’8,8% degli interpellati, “non sa” l’1,5% .
La terza domanda verteva sul tema ” I magistrati dovrebbero essere controllati da un organo indipendente, non composto da altri magistrati, loro colleghi, come avviene ora ?” . Le risposte sono affermative per il 78,4% contrario il 9,1% e “non sa” il 5,3%.
Non desta meraviglia tale triplice risultato, alla luce del referendum di tanti anni fa sulla responsabilità civile dei giudici che vide prevalere le posizioni favorevoli a una loro responsabilità . Se si considerano poi le continue notizie di detenuti lasciati in libertà per i più svariati motivi e le negligenze che spesso emergono sui tempi della giustizia in Italia, si sta facendo strada la convinzione che qualcosa debba cambiare.
Pare a molti assurdo che esista ancora un sistema di autoassoluzione, attraverso un giudizio interno e non un organismo super partes. I provvedimenti disciplinari spesso vanno a colpire solo magistrati che hanno preso provvedimenti scomodi contro taluni politici, mentre vanno sempre assolti quelli dichiaratamente di sinistra. Una eccessiva politicizzazione della magistratura ha finito per rendere prevenuti molti Italiani su determinate inchieste, che spesso sono a senso unico, salvo poi attendere la sentenza della Cassazione per vedersi magari assolti con formula piena. Nel frattempo cittadini innocenti sono stati “rovinati” attraverso sentenze finite in prima pagina quando si condanna, ma relegate a due righe interne quando si viene assolti.
Situazione che poche settimane fa fece dire persino al progressista Financial Times che ” l’Italia fa bene a porre un freno ai suoi giudici e che una qualche forma di immunità per i politici, in Italia, è necessaria per proteggere gli elementi democratici di un governo democraticamente eletto, specialmente in un Paese dove la Magistratura è altamente politicizzata”.
Senza voler mettere la museruola a nessuno, senza impedire le intercettazioni utili alle indagini, pensiamo sia giunto il momento che se un giudice sbaglia non sia giudicato da “amici e colleghi”, ma ne debba rispondere al popolo italiano, attraverso un qualificato organismo bipartisan con integrazione di elementi della società civile.
Non deve più esistere una “casta protetta” che “indirizza la politica” o una “politica” che tende a manipolare i giudici, ma una “giustizia che tuteli il cittadino” e che non guarda in faccia nessuno, tanto meno privilegi i propri associati. La legge torni ad essere uguale per tutti.
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