SONDAGGIO: GRILLO È PRIMO FRA I GIOVANI MA IL PD HA 10 PUNTI IN PIÙ
GRILLO PREVALE TRA GLI ELETTORI SOTTO I 44 ANNI CON IL 33%, IL PD TRA GLI OVER 65 CON IL 46%
Le indicazioni di voto per le elezioni europee del 25 maggio sono nette: Grillo ha conquistato i giovani.
Nella fascia tra 18 e 44 anni il Movimento 5 Stelle è primo, con percentuali oscillanti tra il 32 e il 34%.
Il Partito democratico riesce a diventare la prima forza del Paese, superando i 5 Stelle di 10 punti, solo col contributo degli over 65, tra i quali è al 46%.
Il comportamento di voto delle diverse categorie di cittadini si differenzia in qualche caso profondamente.
È quindi importante capire chi rappresenta chi, in un momento come questo, in cui i riferimenti sociali e la strutturazione della rappresentanza si vanno profondamente trasformando.
Gli uomini e le donne
Qui le differenze non sono profondissime ma ci sono e vanno colte.
Gli uomini: la differenza principale è rappresentata dal voto per Grillo.
Benchè tra i maschi il Pd rimanga sempre il primo partito, la distanza dal Movimento 5 Stelle, di 10 punti sul totale degli elettori, qui si riduce di molto, a meno di tre punti.
Le donne: decisamente meno orientate al voto per il Movimento che qui slitta al terzo posto dopo Forza Italia.
Tra di loro infatti crescono i consensi per i due grandi partiti «tradizionali» (+ 3% il Pd, +1,7% Forza Italia).
Maggiori i consensi anche alla Lega e alla lista Tsipras, mentre cala il voto per le formazioni centriste (due punti in meno, speculari al voto maschile).
Molto più sensibili le differenze per età .
Tra giovani e giovanissimi M5S è il primo partito: 33% tra i 18 e i 24 anni, 34% dai 25 ai 34, 32% dai 35 ai 44.
Soffrono fortemente in queste fasce i partiti «tradizionali» e in particolare il Pd: in difficoltà tra i giovanissimi, al suo punto più basso tra i 25 e i 34 anni.
E sempre in queste fasce, in particolare tra le più giovani, aumenta il consenso per la Lega e, in maniera ancora più netta, per la sinistra di Tsipras.
Non è un fenomeno nuovo. Spesso il voto giovanile ha avuto caratteristiche etichettate come «antisistema» e anche in questa tornata sembra confermarsi questo orientamento.
Le cose cambiano, anche bruscamente, dai 45 anni in su.
Qui Pd e Forza Italia riprendono fiato e il partito di Renzi diventa stabilmente il primo, con un consenso crescente al crescere dell’età .
Ma è dai 65 anni un su che il panorama diventa radicalmente diverso.
Il M5S si riduce ai minimi termini (8%), mentre esplode il Pd (46%) e Forza Italia ha il suo risultato migliore (23%).
Tengono, con qualche miglioramento, le formazioni centriste e la Lega, penalizzate le altre.
Pd e Ncd fanno breccia tra i laureati
Il livello di scolarizzazione è un’altra variabile influente nell’orientare il voto.
Tra i laureati Forza Italia è al lumicino (9%) e anche Grillo arretra di quasi 4 punti, mentre migliorano il Pd e ancora più sensibilmente le forze centriste, in particolare la coalizione che fa perno su Ncd.
Ma anche le altre forze minori incrementano le proprie posizioni e c’è una vera e propria esplosione della lista Tsipras che quasi triplica i propri consensi avvicinandosi al 9%.
È quindi un voto molto più «disperso», un voto più critico e meno concentrato sulle forze maggiori.
Ma è all’estremo della scala che troviamo un vero ribaltamento: tra chi ha la licenza elementare o non ha titoli, il Pd esplode al 46%, Grillo scende ai livelli più bassi, Forza Italia ha i consensi più alti. Il frastagliarsi del voto dei laureati qui scompare.
Il centro convince imprenditori, dirigenti e professionisti
Molto più complessa l’analisi per condizione professionale.
I ceti elevati (imprenditori, dirigenti, professionisti e quadri direttivi) sono molto attenti al centro, le cui formazioni crescono con Scelta europea che quasi raddoppia, e alla destra con una buona performance di Fratelli d’Italia.
Molto basso il consenso a Forza Italia, contrazioni per il Pd, poco sopra la media Grillo.
I lavoratori autonomi sembrano aver definitivamente abbandonato il «forzaleghismo» a favore del Movimento 5 Stelle. o hanno fatto nel 2013, lo confermano oggi. I ceti medi (impiegati insegnanti) sono in parte tornati all’ovile.
Avevano penalizzato il Pd el 2013, anche in questo caso a favore i Grillo, oggi il fenomeno sembra rientrare.
Gli operai: qui Grillo a il suo consenso massimo. Il peso della crisi spinge ad un voto di protesta.
Le casalinghe
Infine le casalinghe: erano uno ei punti di Forza Italia, oggi non è più così.
Al contrario si trova uno dei unti più alti del consenso per il Pd: l’effetto Renzi, in un segmento in cui la personalizzazione assume un’elevata importanza.
L’uso dei mezzi di informazione a ua volta influenza i comportamenti: hi usa la Tv come mezzo esclusivo o revalente di informazione guarda i più a Forza Italia e alla Lega, i lettori i quotidiani danno il massimo dei consensi al Pd e guardano con favore d Ncd e Tsipras mentre penalizzano fortemente Grillo, gli internettiani naturalmente massimizzano i consensi per Grillo, che qui raggiunge il 47%.
Infine il voto cattolico.
Anche qui ci sono differenze apprezzabili e non scontate.
Ad esempio il Pd ha i consensi più elevati tra chi si reca a messa tutte le settimane, ma il suo punto più basso tra chi non frequenta le funzioni religiose.
Altre correlazioni sembrano più scontate: la destra e il centrodestra sono più votati dai cattolici assidui, che penalizzano fortemente Grillo; la sinistra e il M5S massimizzano i loro consensi tra chi non frequenta le funzioni religiose.
Come si vede oggi la rappresentanza è sempre più articolata e sempre meno definita dagli schemi sociali classici.
Assieme alla riforma delle istituzioni di governo diventa necessaria una ridefinizione delle strutture e delle forme di organizzazione del consenso e di rappresentazione dei bisogni.
Nando Pagnoncelli
(da “il Corriere della Sera“)
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