SONDAGGIO SEGGI UNINOMINALI, LA PAURA FA COLLEGIO
IL PD HA POCHI COLLEGI SICURI… I CASI GENTILONI E MINNITI
Il Corriere della Sera oggi pubblica questa infografica che riepiloga lo stato dell’arte di IPSOS sui collegi uninominali secondo i sondaggi di dicembre, dalla quale si evince l’estrema difficoltà con cui il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra dovranno approcciarsi alle elezioni politiche 2018.
La legge elettorale con cui si voterà il 4 marzo, il Rosatellum, è un sistema misto: deputati e senatori sono eletti, per circa un terzo,in collegi uninominali (232 per la Camera e 116 per il Senato); il resto dei parlamentari è eletto su base proporzionale.
È prevista una soglia di sbarramento al 3% per le liste, al 10% per le coalizioni.
E nel PD si rendono ormai conto che sono pochissimi i collegi sicuri in cui potranno candidare i big del partito.
C’è di più: in alcune situazioni, come nel Lazio, nessun collegio è sicuro — ce ne sono solo di “probabili” — e questo non potrà che mettere in difficoltà candidature come quella di Paolo Gentiloni, che così dovrà o correre in uno dei collegi uninominali in cui il PD è favorito (come quello del centro storico o Parioli-Trieste) o fare il capolista nel listino proporzionale, rinunciando però all’appeal del suo volto come sfidante nel seggio.
Il caso Gentiloni è uno dei tanti.
Spiega il quotidiano che Franceschini correrà a Ferrara, dove il No al referendum, considerato come la cartina di tornasole per il clima nell’uninominale, ha vinto con il 53,54 per cento (collegio dato come «probabile»).
Minniti, se davvero correrà a Reggio Calabria, deve fare i conti col fatto che il No – sulla riva calabrese dello Stretto – ha sfiorato il 70 (collegio dato come «difficile»).
(da agenzie)
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