SUL WEB CONTINUANO LE PROTESTE DELLA BASE: “GRILLO NON CI RAPPRESENTA PIU'”
“NAZIONALISTI DA SALUMIERI, VERGOGNA”… STAVOLTA LA SPACCATURA E’ PROFONDA: E C’E’ CHI SCRIVE “GIORNO DI LUTTO”
La battuta più bella e feroce è stata pescata su Facebook. Serve un minimo di conoscenza cinematografica per apprezzarne il profumo, ma avendo pescato nel mare azzurro dei «Blues Brothers» non dovrebbe essere così difficile.
Dice: «I grillini dell’Illinois», tutto qui, ma è una bomba perchè schiaffa il marchio Cinque Stelle dove, nella sceneggiatura di questo meraviglioso film, c’erano i nazisti dell’Illinois, cialtroni e pupazzi ma sempre nazisti.
Una iperbole, non c’è dubbio, resa possibile dalla cialtroneria del post con cui Grillo e Casaleggio sottraggono i Cinque Stelle all’orbita dei diritti umani, così come li interpreta la sinistra, e li ricolloca più opportunamente a destra lepennista, assieme alla Lega e al Pdl del caimano.
Del resto, non si può pensare di fare quello che hanno fatto — smentire in differita la posizione dei senatori M5S in favore dell’eliminazione del reato di clandestinità — e restare indenni.
Come in altre occasioni, i fans si dividono tra lealisti e «non se ne può più di voi», ma questa volta si ha la sensazione che l’intervento dei due capibastone abbia toccato l’altare delle coscienze dove riposa il giudizio morale e se ne custodiscono i valori fondanti.
Grillo e Casaleggio sanno: ma se il Pd non si sfascia e il Pdl invece molto probabilmente sì, dove dovrebbero andare a prendere i voti? Ma a destra, è evidente.
Pochissimi commenti tengono la palla in mezzo: «È stato un errore ma rimediamo”; i più, si lanciano di qui o di là , con nettezza e si ha la sensazione che questa volta gli addii alle armi siano concreti.
Esempi a ruota libera.
Esteban, che nel M5S aveva riposto «tante speranze», dichiara che secondo lui siamo di fronte «al provincialismo nazionalista da salumieri» e di questo «quei due milionari con la pancia piena» dovrebbero vergognarsi.
Dov’è finita l’antica riverenza, in Illinois?
«Gi» avvisa i piloti che avendo lui sognato stupidamente un Movimento senza confini, alla luce dei fatti ritiene che «Beppe non lo rappresenta più».
Aldo introduce riflessioni da urologo nel suo breve addio: «Beppe — annota — ho votato M5S perchè finalmente potevo avere persone normali, come me, a rappresentarmi, non per subire i capricci della tua prostata».
Prostata o no, c’è chi, invece, lamenta che Grillo non faccia vedere «le palle»: «Accusano Beppe di essere un dittatore — lamenta Ivano come se anche lui fosse in Illinois — ma magari lo facesse!!!!».
La forbice che si è aperta nel Movimento è troppo ampia perchè possano stare assieme questi lamenti e la cultura di chi, come Claudia, scrive: «Giorno di lutto, sto pensando di lasciare il Movimento, non ti seguo più».
Per non parlare del rimprovero persistente nei confronti dell’olimpo grillino per non aver mai messo a punto la piattaforma web nella disponibilità del Movimento: «Manca il sistema informatico — ricorda Cesare — per consultare otto milioni di persone. Non siamo ridicoli, se qualche ex leghista o Pdl o Forzanuovista non vota per il M5S sono solo felice».
Qualcosa di profondo si è rotto definitivamente: si chiama «clandestinità » il Trota di Grillo e Casaleggio.
Toni Jop
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