TOTI VOLA IN CIELO: IL TAPPETO VOLANTE ORA SORVOLA LE VOSTRE TESTE
NON BASTAVANO GLI ZERBINI ROSSI DISASTRATI SU CUI INCIAMPARE, TOTI ORA IMPORTUNA I BAGNANTI CON AEREI CHE PUBLICIZZANO LA SUA MEGALOMANIA… TANTO PAGATE VOI, CON IL SOLITO GIOCHETTO DI “LIGURIA DIGITALE”
Siamo i primi a parlarne (le opposizioni farlocche in Regione Liguria notoriamente dormono da in piedi), ma non certo i primi ad essersi accorti che il governatore Toti è volato in cielo.
Non nel senso funebre, per carità , anzi gli auguriamo lunga vita, anche perchè un comico come lui che garantisce risate a volontà conviene tenerselo stretto: dopo Totò e Sordi e Benigni, l’Italia non è che se la passi bene.
Certo, non come governatore della Liguria dove ha fatto più danni delle alluvioni, ma magari tornando al teatrino Mediaset, sempre alla ricerca di talenti comici per la prima serata.
Come sapete il governatore ha disseminato la Liguria di chilometri di “red carpet”, spendendo decine di migliaia di euro dei contribuenti per “piazzare” tappeti rossi ovunque, sostenendo che è una grande operazione turistica.
Per quello l’ha affidata a una società della Regione che ha nel suo statuto il fine di promuovere la digitalizzazione degli uffici pubblici, alias che non c’entra una mazza: Liguria Digitale.
E chi era ad di questa società ? L’attuale sindaco leghista di Genova Bucci, manager di multinazionale farmaceutica che, guarda caso, era anche fornitrice delle Asl liguri.
Un classico del conflitto di interessi, specializzazione del centrodestra italiano.
Solo il tappeto rosso tra Rapallo e Santa Margherita è costato ufficialmente 60.000 eurini e chiaramente (come da servizi fotografici che abbiamo già pubblicato) non solo non è servito ad attirare turisti, ma è a pezzi, lercio, zozzo e rotto, tanto che il sindaco di Santa l’ha buttato in discarica.
Un’immagine deleteria per il turista che arriva in Liguria, desolante immagine del senso di abbandono.
Ma pensate che Toti si sarebbe fermato? Lui che sogna di sculettare sul red carpet di Cannes (quello vero), come le grandi star del cinema, non solo non lascia, ma raddoppia.
Red Carpet ovunque, piantando chodi per fissarlo, fino al monito della Sovrintendenza che gli contesta il danno a pavimentazioni storiche e artistiche.
E allora Toti decide di volare in cielo.
Decide (sempre tramite Liguria Digitale che non c’entra una mazza) di affidare a una società specializzata Europemedia, la pubblicità aerea del Red Carpet, attraverso voli a bassa quota sulle spiagge liguri.
Stai facendo il bagno in santa pace?
Arriva Toti in volo a bassa quota e ti ricorda “emozioni da star con il red carpet”.
Se sopravvivi allo shock e ti sdrai sul lettino, riecco Toti rombante di ritorno.
Ti chiedi a che cazzo serve pubblicizzare la Liguria del red carpet in Liguria, quando Toti potrebbe sorvolare la padagna per convogliare i vacanzieri della bassa bergamasca?
Ma quelli mica votano in Liguria, cazzo gliene frega.
Esasperato dai sorvoli, qualcuno comincia a chiedersi: visto che la tariffa commerciale di un volo di alcune ore di questo tipo costa da 5.000 eurini in su, quanto costa complessivamente questo spottone totiano?
E domanda ancora più fine: perchè la Regione Liguria non paga direttamente il fornitore Europemedia?
Perchè è Liguria Digitale a pagare le fatture di Europemedia e poi emette un’altra fattura alla Regione Liguria per lo stesso servizio?
Forse per ricaricare di una provvigione il servizio?
In attesa di un nuovo passaggio della TotiAirLine fatevi un bagno con i tappi alle orecchie: è ormai l’unico antidoto all’invasione (dei furbetti del camerino).
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