TRUMP PERDE LA CAUSA ANCHE IN PENNSYLVANIA: “RICORSO INFONDATO, ARGOMENTI LEGALI PRIVI DI MERITO E ACCUSE SPECULATIVE”
SECONDO IL WASHINGTON POST ENTRO LA FINE DELL’ANNO TRUMP ANNUNCERA’ LA SUA CANDIDATURA PER IL 2024 (SE NON FINIRA’ IN GALERA PRIMA)… SONO GIA’ 30 I RICORSI RESPINTI MA TRUMP CONTINUA A DIRE CHE HA VINTO LUI
Un giudice federale della Pennsylvania ha respinto l’azione legale di Donald Trump con cui il presidente uscente voleva sospendere la certificazione di milioni di voti nello Stato.
Secondo il giudice Matthew Brann la causa, basata su accuse di irregolarità , è “infondata” in quanto “al tribunale sono stati presentati argomenti legali privi di merito e accuse speculative”.
“Negli Stati Uniti d’America, questo non può giustificare la privazione del diritto di voto di un singolo elettore, per non parlare di tutti gli elettori del suo sesto Stato più popoloso”, ha scritto il giudice. Joe Biden in Pennsylvania ha un vantaggio di 80mila voti.
Trump però non si arrende. “Will appeal!”, twitta e fa sapere che presenterà appello alla Corte del terzo circuito della Pennsylvania con l’obiettivo di portare eventualmente il caso davanti alla Corte suprema.
Il riconteggio in Georgia
Il suo team legale ha chiesto anche un nuovo riconteggio in Georgia dopo che lo Stato è stato assegnato a Biden con un vantaggio di 12.284 voti, rispetto ai circa 14mila voti del primo spoglio. Un eventuale secondo riconteggio non sarà manuale ma avverrà scansionando le schede.
Negli ultimi 28 anni la Georgia era sempre andata ai repubblicani, l’ultimo candidato democratico prima di Biden a conquistarla fu Bill Clinton nel 1992. Già venerdì però il presidente Trump aveva ricevuto due battute d’arresto: le autorità della Georgia hanno certificato la vittoria del presidente eletto Joe Biden e i repubblicani del Michigan hanno dichiarato, dopo un incontro alla Casa Bianca, che non avevano trovato nulla che giustificasse l’inversione del risultato del voto nel loro Stato.
I ricorsi persi
Trump ha già perso o ritirato una trentina di ricorsi volti a bloccare la proclamazione dello sfidante democratico dopo le presidenziali del 3 novembre, ma quella in Pennsylvania è forse la sconfitta più significativa
La campagna infinita su Twitter
La pioggia di tweet di Trump è fittissima. “Doming-izing the vote”, scrive a raffica: parte uno, due e tre di teorie cospiratorie per un voto che non vuole accettare. Il social network appone rosse etichette: “Contenuto non attendibile” scrive sotto ogni tweet presidenziale. Ma la discussione è in atto. I commenti degli utenti per lo più invitano Trump ad arrendersi.
“Perchè Joe Biden sta formando rapidamente” una nuova amministrazione “quando i miei investigatori hanno trovato centinaia di migliaia di voti illegali sufficienti a ribaltare” l’esito delle presidenziali “in almeno quattro Stati, e quindi ad avere abbastanza voti per vincere le elezioni?” chiede Trump.
Poi si augura che i “legislatori e i tribunali abbiano il coraggio di fare quello che va fatto per mantenere l’integrità delle nostre elezioni e dell’America”. “Il mondo sta guardando”, aggiunge. Ma sono troppi, impossibile stargli dietro.
La ricandidatura nel 2024
Trump non intende farsi da parte. Secondo il Washington Post potrebbe annunciare entro la fine dell’anno la sua candidatura per le presidenziali del 2024. Ai suoi collaboratori avrebbe spiegato di voler restare una “forza onnipresente” in politica e nei media. Un solo presidente nella storia degli Stati Uniti è riuscito a farsi rieleggere dopo essere stato sconfitto al termine del primo mandato: accadde a Grover Cleveland nel 1892. Se non fosse che Cleveland apparteneva al Partito Democratico e fu uno stretto osservatore della Costituzione Americana.
Biden su Twitter
Il presidente eletto resta composto. Ha ancora con tweet fissato quello del giorno delle elezioni. Gli altri sono misurati, uno al giorno, un argomento trattato alla volta. Appelli a che la transizione, pacifica, almeno inizi. “Chiunque desideri un test Covid-19 dovrebbe essere in grado di ottenerne uno. Punto”.
(da agenzie)
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