VENGHINO, SIGNORI, VENGHINO, GIORGETTI IN VERSIONE PIAZZISTA: DISPERATO, PROVA IN TUTTI I MODI A CONVINCERE GLI INVESTITORI A COMPRARE A BUON MERCATO L’ARGENTERIA DI STATO
ORA TOCCA A MPS, DI CUI È GIÀ STATO VENDUTO IL 25%… MA PER ARRIVARE ALLA SOGLIA PROMESSA DEI 20 MILIARDI NON BASTERANNO IL “MONTE”, POSTE, ENI E FERROVIE
Il piano del governo è incassare 20 miliardi di euro in tre anni dalla cessione di alcune quote delle partecipazioni, senza perdere il controllo delle società statali ritenute strategiche. Per centrare il target inserito nella Nadef e ricavare l’1% di Pil, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dice che «serve una buona reputazione, ed è ciò che stiamo costruendo».
Una fonte da cui ottenere risorse fresche è il Monte dei Paschi di Siena, che nel 2023 è tornato all’utile e al dividendo, e ora annuncia 300 assunzioni di personale da destinare alla rete commerciale. Dopo aver venduto il 25% di Mps, il Mef potrebbe mettere sul mercato un’altra quota dell’istituto di credito senese.
«La cosa incredibile è che la banca è diventata l’oggetto del desiderio, adesso la vogliono tutti. È una posizione privilegiata per il governo, chi l’avrebbe detto un anno fa», sottolinea Giorgetti in Transatlantico al Senato.
In aula, nel corso del Question time, il ministro risponde a un’interrogazione sul processo di privatizzazione di Poste: «Il governo non vuole perdere il controllo, ci muoviamo sempre nella logica della difesa dell’interesse generale». Quanto pensa di ricavare il Tesoro dalla vendita di Poste? «Dipende dalle condizioni di mercato», risponde.
(da agenzie)
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