VOLANO GLI STRACCI TRA LEGA E FORZA ITALIA IN REGIONE VENETO: GLI AZZURRI FUORI DALLA MAGGIORANZA DI ZAIA
LE PAROLE DI TAJANI SULL’AUTONOMIA NON SONO PIACIUTE A ZAIA CHE HA SBATTUTO FUORI TRE CONSIGLIERI DI FORZA ITALIA
“Sull’autonomia non c’è nessuna frenata”, e “se a livello nazionale qualcuno interpreta l’azione in Parlamento con la parola ‘vigileremo’, io la voglio interpretare come la volontà di fare bene”, dice il presidente del Veneto, Luca Zaia.
Ma in realtà le parole del segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, (“Vigileremo sull’Autonomia”) hanno avuto conseguenze. Gli azzurri sono stati cacciati dalla maggioranza di centrodestra. Scintille tra Lega e FI in Veneto a un mese e mezzo alle elezioni europee e amministrative.
Da questa settimana, dunque, i tre consiglieri regionali forzisti sono usciti dalla maggioranza. Non ci sono assessori azzurri nella giunta Zaia e tenuta della coalizione sembra tenere.
Ma a livello politico la spaccatura è ormai evidente. A far accendere la miccia e le polemiche sarebbe stata la frase del vicepremier Antonio Tajani: “Vigileremo sull’autonomia”. Parole che Zaia non ha gradito: “Il Parlamento è sovrano. Lo è nella tempistica e nelle modalità di trattazione. L’autonomia è un progetto costituzionale, riconosciuto da una sentenza della Corte e un progetto, di trasparenza estrema, per il quale ci vuole rispetto nei confronti di chi è andato a votare, tra cui 2 milioni e 328 mila veneti. Attendiamo il Parlamento”, ha commentato il governatore veneto.
A rincarare la dose e a far salire ancora di più la tensione tra i due partiti alleati sono state le parole di Flavio Tosi, deputato e coordinatore veneto di Forza Italia: “Sull’autonomia abbiamo lavorato a un testo equilibrato condiviso da Meloni, Tajani e Salvini, quindi anche dalla Lega. Testo che diventerà legge e su cui nessun partito di maggioranza, men che meno noi, ha presentato emendamenti. Anzi è proprio Forza Italia la garante dell’autonomia, perché partito nazionale che esprime presidenti di regione sia al nord che al sud e non pone questioni di contrapposizione territoriale – ha precisato Tosi – Perciò non si capisce la polemica sterile e immotivata di Zaia, che strepita senza un perché. Non so, forse Luca si sente politicamente in difficoltà, però ultimamente tende a perdere le misure… Gli è capitato anche sul fine vita, quando ha alzato la tensione nella sua maggioranza e ha fatto naufragare la proposta di legge…”.
A ogni modo, per Tosi, “contano i fatti e non le chiacchiere. Se in Veneto c’è stato il referendum è grazie a Forza Italia, che presentò il disegno di legge che sbloccò la consultazione. Ricordo invece che quello della Lega fu cassato perché incostituzionale. E se oggi, dopo quasi sette anni dal referendum, siamo davvero vicini al traguardo, è grazie a noi e alla maggioranza parlamentare di centrodestra che sostiene il governo Meloni, governo nel quale il nostro segretario Tajani è vicepremier e ministro”.
Ora il deputato e coordinatore veneto di Forza Italia sminuisce la decisione del governatore leghista: “Noi non siamo mai stati coinvolti nella maggioranza di Palazzo Balbi, perché per decisione di Zaia Forza Italia non ha nessun assessorat. Una scelta, quella di Zaia che rompe clamorosamente con la storia del centrodestra. Infatti, quando i rapporti di forza erano invertiti, Berlusconi e Forza Italia hanno sempre riconosciuto a ciascun alleato, grande o piccolo che fosse, dignità e rappresentanza. Noi invece oggi non siamo rappresentati in Giunta e non esprimiamo nemmeno una presidenza di Commissione in Consiglio regionale”.
(da agenzie)
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