VOLO BLU DELLA PINOTTI, DUE PROCURE AL LAVORO: “PECULATO D’USO”
IL FALCON CHE RIPORTà’ A CASA IL MINISTRO NEL MIRINO DEI PM
Due procure — ordinaria e militare — vogliono fare chiarezza sul caso del “volo di Stato” con cui, il 5 settembre scorso, il ministro della Difesa Roberta Pinotti raggiunse la Liguria, dove abita, dall’aeroporto di Roma Ciampino.
Il Fatto aveva pubblicato un articolo sulla vicenda il 25 settembre raccontando di come il ministro, ritornando da un vertice Nato, aveva rinunciato al volo di linea per Genova utilizzando un Falcon “in volo di addestramento”.
Dopo la denuncia presentata dai parlamentari M5S (che hanno fatto un esposto anche alla magistratura contabile), il procuratore aggiunto di Roma, Francesco Caporale e il sostituto Roberto Felici hanno avviato un procedimento, al momento contro ignoti, nel quale ipotizzano il reato di peculato d’uso.
Indaga pure il procuratore militare di Roma Marco De Paolis: anche in questo caso si procede contro ignoti e l’inchiesta è finalizzata ad accertare la sussistenza di eventuali reati militari.
Nell’esposto depositato in Procura i pentastellati sostengono che il ministro Pinotti abbia usato un Falcon 50 dell’Aeronautica militare per farsi accompagnare a casa, a Genova, approfittando di un volo di addestramento programmato dal 31° stormo dell’Aeronautica.
“Abbiamo fatto il nostro dovere”, ha scritto su Facebook, ieri, il parlamentare del M5S Alessandro Di Battista, annunciando l’iniziativa.
“Abbiamo scritto atti parlamentari su questa vicenda (due interrogazioni, ndr) — ha proseguito — ai quali il ministro non ha risposto. Non sono i 3.600 euro che quel volo costa ogni ora. Il problema è il loro, costante, abuso di potere. Il loro sentirsi invulnerabili, intoccabili, differenti da noi cittadini. Auguri ministro”.
In una nota il ministero della Difesa sostiene che quello preso dal ministro “è stato un volo del tutto legittimo, come sarà puntualmente chiarito in ogni sede, compresa quella parlamentare”.
Si tratta, per la Difesa, di “un volo addestrativo che non ha comportato alcun maggior onere ma, al contrario, ha determinato un risparmio per l’erario”.
Anche l’Aeronautica militare ha parlato di “un volo di routine, addestrativo”.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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