VOTO SU ROUSSEAU NON CERTIFICATO, LA SCUSA DI CASALEGGIO: “UNA CERTIFICAZIONE ESTERNA COSTA TROPPO”
MA NELLE CASSE SONO ARRIVATI UN MILIONE DI EURO, TRAMITE L’OBBLIGO PER OGNI PARLAMENTARE DI VERSARE 300 EURO AL MESE A TESTA
Ogni parlamentare grillino deve dargli 300 euro al mese. E al momento, come ha detto Elena Fattori, nelle casse della Casaleggio Associati e/o dell’associazione Rousseau è entrato circa un milione di euro.
Ma sono pur sempre soldi pubblici, cosa che molti fanno finta di non vedere perchè si tratta di un’erogazione indiretta
Resta il fatto che ciò che accade in una piattaforma privata e senza controlli esterni è fuori controllo per definizione
E su quello che accade della piattaforma Rousseau nessuno può dire nulla se non “Facciamo a fidarsi”.
Ma le scuse non mancano: la certificazione del voto espresso sulla piattaforma Rousseau da parte di un ente esterno “è stato escluso perchè ha costi troppo alti”. Lo ha detto Davide Casaleggio.
“Oggi – ha aggiunto – abbiamo uno strumento di certificazione del voto che passa da una serie di procedure che noi seguiamo e da un notaio che ne valuta l’adozione e fotografa il risultato finale. In futuro adotteremo la certificazione distribuita”.
Tradotto: sono gli uomini della Casaleggio che certificano la legalità del voto, il notaio si limita a mettere un timbro sui totali che gli vengono forniti dall’azienda.
Questo nonostante gli introiti di 1 milione di euro l’anno.
(da agenzie)
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