“DE GIROLAMO MI CHIESE DI SOSTENERLA IN CAMBIO DELLA DIREZIONE SANITARIAâ€
BENEVENTO 2011, LO RIVELA UN DIRIGENTE DI PSICHIATRIA…RENZI LA ATTACCA: “LA IDEM HA AVUTO PIÙ STILE”
Sono state depositate solo in parte le carte che fanno tremare il governo Letta e la poltrona di Nunzia De Girolamo.
L’avvocato Vincenzo Regardi, il difensore di Vincenzo Pisapia, l’ex direttore sanitario della Asl di Benevento che è indagato per truffa e che ha registrato di nascosto le conversazioni a casa del padre del ministro, ha depositato ieri al Tribunale del Riesame di Napoli nuove trascrizioni di conversazioni: una cinquantina di pagine fitte di dialoghi avvenuti durante due riunioni.
Ieri davanti al Riesame di Napoli, una folla di cronisti aspettava il grande accusatore, Felice Pisapia, ma non c’era.
I giudici, nei prossimi giorni, devono decidere se confermare o revocare la misura cautelare del soggiorno coatto a Salerno per l’ex direttore amministrativo dell’Asl di Benevento, accusato di truffa e peculato nell’ambito di un’inchiesta del pm beneventano Giovanni Tartaglia Polcini su irregolarità e malversazioni nei mandati di pagamento. Pisapia è l’uomo che per nove mesi ha registrato di nascosto incontri, colloqui e riunioni con la dirigenza dell’Asl sannita e con il direttorio politico capeggiato dall’allora deputata pdl Nunzia De Girolamo.
Fino a raccogliere la voce della futura ministra nel salotto di famiglia mentre orienta la gara d’appalto del 118 con l’obiettivo di bloccarla, intima controlli punitivi per accelerare l’assegnazione del bar dell’ospedale Fatebenefratelli alla cugina e allo zio, discute di dove allocare presidi sanitari in cambio di voti.
Finora si conoscono una dozzina di pagine di trascrizioni delle registrazioni di due riunioni del 23 e del 30 luglio 2012, finite agli atti dell’inchiesta e diventate un caso politico.
Ieri per la prima volta il segretario del Pd Matteo Renzi si è pronunciato sulla vicenda twittando contro il ministro De Girolamo: “La Idem si è dimessa, ha mostrato uno stile diverso”.
Il Pd ha presentato un’interpellanza urgente (non sarà quindi un’interrogazione) nella quale si chiedono chiarimenti: il ministro riferirà alla Camera venerdì mattina.
Il 19 settembre Pisapia ha depositato in Procura solo due registrazioni di 130 minuti che sono rimaste in gran parte segrete, tranne i brani allegati all’informativa della Finanza svelata dal Fatto Quotidiano.
Le trascrizioni depositate ieri fanno parte di quei due colloqui ma non li esauriscono. Riguardano in particolare i colloqui e i litigi tra Pisapia e il manager Michele Rossi, espressione diretta della De Girolamo nella gestione della sanità beneventana.
La Procura non si è opposta al deposito di questi nuovi brani, producendo a sua volta il verbale integrale dell’interrogatorio di garanzia di Pisapia.
Restano segrete le carte più delicate: le intercettazioni dei cellulari di Rossi, Pisapia e del dirigente del settore Budgeting dell’Asl, Arnaldo Falato, il superteste che a verbale e in alcune denunce accusa Rossi di aver premiato gli amici del Pdl e punito la vecchia guardia legata alla gestione Udeur, di cui lui è un reduce.
Il pm Tartaglia Polcini sta indagando anche sulle conversazioni pubblicate dal Fatto che imbarazzano Nunzia De Girolamo.
Intanto l’esplosione dello scandalo favorisce l’uscita allo scoperto di testimonianze tutte da verificare.
Il dirigente di Psichiatria Giuseppe De Lorenzo rivela al Fatto un episodio, che se fosse confermato, sarebbe indicativo della gestione politica della sanità beneventana: “Cinque giorni prima della chiusura delle liste per le comunali di Benevento nel 2011, Luigi Barone (collaboratore di Nunzia De Girolamo al ministero e nel 2012 componente del ‘direttorio’, ndr) mi porta — racconta De Lorenzo — nella villa di famiglia De Girolamo a San Nicola Manfredi. In salotto lei mi chiede di candidarmi nel Pdl. In un primo momento — sostiene sempre De Lorenzo — accetto, ma in serata cambio idea: le faccio sapere che ero stanco della politica. Nei giorni successivi loro tornano alla carica e mi promettono il ruolo di direttore sanitario dell’Asl se sostengo il candidato sindaco azzurro”.
De Lorenzo è un personaggio da prendere con le molle, presidente di un’associazione molto vivace, sempre presente sui piccoli media locali che lo pedinano neanche fosse una star, è popolare.
Assessore alla mobilità della prima giunta Udeur di Fausto Pepe, primo degli eletti nel 1996 con 1002 preferenze, nel 2006 prende 441 voti alle elezioni comunali. Nunzia De Girolamo non raggiunse i 200 voti.
Il Fatto ieri ha chiesto la versione del ministro ma Nunzia De Girolamo non ci ha risposto.
Il medico effettivamente ha fatto campagna elettorale per il Pdl: l’11 maggio 2011 esce allo scoperto in un evento per il candidato sindaco del Pdl Raffaele Tibaldi al Cattaneo insieme alla De Girolamo, della quale dice: “È la donna che mi ha fatto risalire sul ring”. Tibaldi perde catastroficamente.
Il 26 settembre 2011 la ‘politica’ nomina come manager Rossi.
“Questi mi dice — ricorda De Lorenzo — che non ero più gradito ai vertici del partito. Allora ne parlo con Barone, col quale ho rapporti amichevoli anche per comuni trascorsi giornalistici. Lui spiega: ‘Non sei adatto al sistema, dopo ci porresti dei problemi’. In seguito avrò difficoltà di gestione del reparto di psichiatria, ho dovuto persino comprare di tasca mia gli ansiolitici per i pazienti”.
Come sono ora i rapporti con la ministra? “Buoni, ma non più stretti come prima. Certo, se avessi partecipato a quelle riunioni registrate da Pisapia avrei detto: ma siete impazziti?”.
Vincenzo Iurillo e Marco Lillo
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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