“LA SANTANCHE’ NON LA VOTIAMOâ€: NEL PD E’ RISCHIO FRANCHI TIRATORI
SLITTA L’ELEZIONE DEL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA…CRESCE IL DISAGIO PER LE LARGHE INTESE
«Teniamo i nervi saldi». Appena uscito da Palazzo Chigi, dove ha avuto un colloquio con Letta alle 8 del mattino, il segretario democratico, prima di partire per Bruxelles, ha consegnato ai suoi un lascito: evitare di scivolare su qualche buccia di banana, non rispondere in alcun modo al Berlusconi furioso per la sentenza Ruby.
Profilo basso. Ma le tensioni nelle file del Pd aumentano.
Lo sa bene il capigruppo Roberto Speranza, che ieri sera ha convocato i “non allineati”, una cinquantina di deputati fuori dalle correnti che hanno posto una questione che si sarebbe dovuta affrontare a Montecitorio oggi, e che invece è slittata a martedì, o forse oltre: l’elezione di Daniela Santanchè alla vice presidenza di Montecitorio (al posto di Lupi, diventato ministro) in quota Pdl, e di Francantonio Genovese a segretario d’aula, in quota Pd. «Non voteremo nè l’una nè l’altro», ha chiarito Alessandra Moretti.
Che nelle file democratiche si accetti un accordo di maggioranza sul nome della fedelissima berlusconiana Santanchè è da escludere.
Tanto più dopo la scelta della deputata pdl di presentarsi n tribunale a Milano durante la sentenza Ruby per accusare i giudici e difendere il Cavaliere.
A meno che non ci si voglia ritrovare con altri 101 “franchi tiratori”.
Pippo Civati, outsider e candidato al congresso d’autunno del partito, va all’assalto: «Faccio outing già da adesso, sarò uno dei 101 che non voterà la Santanchè. Purtroppo nel Pd c’è ormai una quota solida di parlamentari, intorno ai cento, appassionata di questo governo, a cui piace anche l’esperimento antropologico: in realtà tutti gli altri sono a disagio… ».
Dissenso anche, e qui sta il supplemento di problema, nei confronti di Genovese. Messinese, della corrente di Beppe Fioroni (che lo difende a spada tratta), è finito sotto esame dei probiviri del partito sotto elezioni per un’inchiesta, anche se poi promosso.
Nel Pd sono n corso barricate e all’indomani della condanna a 7 anni di reclusione per il Cavaliere con relativa interdizione perpetua dai pubblici uffici, questo voto potrebbe scatenare la rivolta nel Pd.
Fioroni frena: «Ma quando mai! Se fosse candidata la Santanchè, il Pd voterebbe scheda bianca».
E insiste su Genovese. «Noi siamo perplessi — attacca Moretti — gli incarichi vanno affidati secondo competenze e merito, non sulla base delle divisioni correntizie». Dario Nardella, renziano, avanza a sua volta dubbi.
E il disagio per le larghe intese cresce.
Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria, contravviene alla consegna del silenzio: «Una condanna di questa portata per un ex presidente del Consiglio è una grande ferita per il paese».
E si spinge più in là : «Se la Cassazione dovesse confermare l’interdizione dei pubblici uffici, il Pd dovrebbe votare e ratificare la decadenza di Berlusconi dal suo seggio». Rosy Bindi rincara: «Il Pd può stare in maggioranza con Berlusconi? Apriamo un confronto politico serio».
E Renzi? In Transatlantico dicono che vuole vedere se la crisi di governo si avvicina, prima di decidere se candidarsi alla segreteria.
Giovanna Casadio
(da “La Repubblica”)
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