Editoriale
TUTTI AL CENTRO… PROGRAMMI SIMILI, MA DOVE SI TROVANO I SOLDI? L’ITALIA HA BISOGNO DI UN PROGETTO, NON SOLO DI TAPPULLI.
La scadenza elettorale si avvicina e le due maggiori coalizioni stanno perfezionando i programmi da sottoporre agli elettori, contendendosi tagli e riduzioni delle spese, investimenti e risorse, mai come in questi giorni sembra che i problemi degli Italiani stiano per essere risolti, almeno a parole.
Molti osservatori hanno evidenziato come i due programmi siano abbastanza simili, non ci meraviglia la cosa, in quanto, quando due coalizioni cercano di conquistare il Centro, tendono inevitabilmente a sovrapporsi e sfumare le “appartenenze”.
Ormai le tasse vanno ridotte per tutti, la spesa pubblica va ridimensionata per entrambi gli schieramenti, la sicurezza è divenuta una priorità per chiunque, il recupero del potere d’acquisto delle famiglie sta a cuore sia a Walter che a Silvio.
Tra un po’ si voterà per simpatia, più che per idee, progetti e valori. Allora esprimiamo come premessa un concetto forte: i programmi dovrebbero essere solo la base operativa di un “progetto di Stato, di Società , di concezione della vita”, non uno specchietto per le allodole o un “libro dei sogni” per acchiappare qualche voto in più.
Da un’idea di Stato e società devono discendere provvedimenti operativi, ci vuole una mente e un braccio “armato”…altrimenti quando ad es hai messo più gente in galera, ma non hai un modello di riferimento su come gestire i flussi migratori, quando hai dato qualche euro in più ai precari per tacitarli, ma non hai le idee chiare sul modello di sviluppo economico da incentivare, quando fai trovare in busta paga ai lavoratori un leggero aumento “detassando”, ma non crei le condizioni di sviluppo del Paese… tutto si riduce a palliativi.
Per decenni in Italia non c’è stata ad es. una politica per le infrastrutture ferroviarie, giovava a qualcuno forse questa situazione di degrado? Le tonnellate di spazzatura in Campania sono frutto di una notte o di interessi precisi politico-camorristici? La cassa integrazione garantita per decenni solo alle grandi aziende, mentre il dipendente delle piccole finiva in mezzo a una strada, è frutto di casualità o di un disegno preciso?
L’elettore deve abituarsi a guardare ” un po’ oltre” le contingenze e avere chiaro il quadro di riferimento. Esistono “concezioni dello Stato e della crescita sociale” diverse, inutile negarlo. Questa via “unica” che sta assorbendo sia il Popolo della Libertà che il Partito democratico non fa “crescere” il paese, non serve ribadire una ” via liberista” dell’economia, ormai data per acquisita, ma saper “cavalcare la tigre”, correggerne gli errori, evitare di emarginare i sempre più numerosi ” nuovi poveri” che si affacciano alla soglia di disagio. Non può essere l’economia a guidare una nazione, deve essere la politica ( intesa come servizio alla comunità ) ad avere la personalità di dettare e far rispettare regole uguali per tutti.
Un eccesso di liberismo senza controlli porta solo ad accentuare il divario tra pochi ricchi e tanti nuovi poveri, l’assistenzialismo e gli egoismi che si fanno strada al Sud e al Nord non possono perdere di vista il concetto di “visione globale di una Nazione”, altrimenti tra un po’ si scaveranno trincee tra nord e sud, poi tra la città e la provincia, poi tra quartieri bene e quelli degradati, poi tra scala A e scala B dello stesso caseggiato…
Noi siamo per un’uguaglianza di base, ovvero dare a tutti le stesse possibilità per affermarsi nella vita, negli studi e nel lavoro, poi prevalga la “meritocrazia”, facciano strada i migliori, ma chi resta indietro va aiutato, non buttato nel fosso in quanto “poco produttivo”. Meno assistenzialismo e più solidarietà nei programmi, meno tappulli e più scelte coraggiose, meno favori ai “poteri forti” e più aiuti ai giovani per intraprendere strade nuove. Basta con una concezione “vecchia” della politica, coraggio di dire che ci sono diritti e doveri, ma anche equità dello Stato.
Oggi avremmo voluto leggere che il Popolo della Libertà avava messo nel programma al punto 1 ” dimezzare i costi della politica”, invece dobbiamo leggere che si sono divisi i 340 deputati così: 191 a Forza Italia, 84 a Fini, 40 alla Lega, 10 agli autonomisti di Lombardo e 15 agli altri minori. E da domani con questi criteri in tutte le città d’Italia avverrà la spartizione locale dei collegi, tra le solite liti furibonde per un posto al sole.
Anche chi come Casini e Storace sta fuori, enuncia ottimi principi anticasta, poi ci propina, a Genova come altrove, “residuati bellici” e “scarti riciclati da termoconvertitori “.
Qualche proposta del Popolo delle Libertà porta, ad es, ad auspicare di togliere i vantaggi fiscali alle cooperative che ormai sono mega azienda senza nulla dello spirito originario: bene concordiamo, ma le “cooperative bianche” non faranno pressione secondo voi perchè poi non se ne faccia nulla? Altra proposta del PdL: abolire i contributi a pioggia all’industria ( 40 miliardi) e con quei soldi abolire l’IRAP: non pensate che certi “poteri” cercheranno di impedirlo? Passiamo a Veltroni che vuol garantire un minimo di 1.000 euro come stipendio ai precari: l’operazione costa 10 miliardi, dove li trova? Sempre Veltroni parla di rilancio delle infrastrutture e termovalorizzatori, ma quando la palla passerà al comune di sinistra, dove c’è anche la sinistra radicale, secondo voi la strada verrà approvata o non sarà bloccata da mille ricorsi burocrati e blocchi stradali? Veltroni farà intervenire l’esercito per imporre la legge o si calerà le braghe come al solito?
Ecco perchè i programmi ci fanno sorridere, spesso dietro a questi si nascondono solo divisioni di posti e inciuci, salvo che non vengono accompagnati da progetti precisi, corenza e dimissioni in bianco. Chi sbaglia paga e scompare. Il più giovane dei nostri politici di livello è Berlusconi, pensate un po’, solo da 12 anni in politica. Veltroni e Fini sono da 30 anni attaccati a una poltrona, tra un po’ batteranno Andreotti.
Alla fine tutti ai democristiani vogliono assomigliare…
Noi un’idea per finanziare i progetti di cui sopra l’avremmo: 1) eliminare gli sprechi e i soldi che si sono fregati le varie caste politiche denunciati dalla Corte dei Conti ( 90 milioni di euro circa) 2) far pagare alle società concessionarie delle slot machines i soldi che si sono fottuti non collegandosi con i terminali dello Stato ( Corte dei Conti richiede infatti 95 milioni di euro di soldi non versati allo Stato). Caso strano a capo di molte di queste società c’erano esponenti di partiti politici e quindi nessuno ha pagato…
Ne avremmo altri di esempi …era solo per far capire che una nazione non si gestisce coi trucchetti ma guardando negli occhi gli Italiani…e non abbassare lo sguardo, semplicemente perchè si è a posto con la propria coscienza…ci sono molti politici in Italia in grado di farlo secondo voi? Prosit…
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