Aprile 2nd, 2010 Riccardo Fucile
IN FRIULI LA LEGA NON VUOLE LE CELEBRAZIONI PER L’UNITA’ D’ITALIA: “NESSUNA SPESA PER QUELL’ATTO CONTRONATURA, SONO SOLDI SPRECATI, OCCORRE REAGIRE CONTRO LA CANAGLIA CHE CI HA PRIVATO DEI DIALETTI” … MA IMPARATE A PARLARE IN ITALIANO MANDRIANI DI VACCHE PADANE
La Lega del Friuli Venezia Giulia non ha votato una mozione bipartisan Pdl-Pd che impegnava la giunta regionale di centrodestra a varare adeguate iniziative per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Questo sempre in base alla profonda analisi storica di colui che Miglio liquidò con un “Bossi di federalismo non capisce un cazzo”.
Il capoccione leghista recentemente ha affermato infatti: “Zero spese per quell’atto contro natura che fu la nascita dello Stato italiano”.
Detto dall’unico segretario di partito ancora rantolante che ha subito una condanna in via definitiva a 8 mesi per aver intascato 200 milioni da Sama per finanziamento illecito ai partiti, è sicuramente qualificante per l’Unità del nostro Paese.
Anche in Lombardia i leghisti “non vogliono buttare soldi” per questa ricorrenza e sottolinea il dotto ruttologo Salvini che “ogni euro speso su quel fronte è un euro sprecato”.
Forse si riferiva ai 100 milioni di euro stanziati inizialmente per finanziare i rondisti e poi bloccati dalla rivolta delle forze dell’ordine: svaniti i quattrini, sparite le ronde, tutti a nanna dopo Carosello.
D’altronde la summa teologica in materia, Bossi l’aveva edittata in quel di Borgo San Giacomo, nel bresciano, la scorsa estate, quando lanciò l’anatrema (sarebbe anatema per le persone normali) contro “un relitto storico da superare con il federalismo: dare i soldi alla gente, non per ricordare l’Unità d’Italia. Bisogna reagire contro la canaglia che ci ha privato dei dialetti e dell’identità per trasformarci in schiavi”.
Certamente in queste profonde riflessioni ha avuto il suo ruolo la mancanza evidente di specchi in casa e questo può valere come attenuante. Continua »
argomento: Berlusconi, Bossi, denuncia, destra, governo, la casta, LegaNord, Politica, radici e valori, Roma | 2 commenti presenti »
Aprile 2nd, 2010 Riccardo Fucile
DA PAGNONCELLI ALL’ISTITUTO CATTANEO, EMERGONO DATI PRECISI, MA I MEDIA FANNO PASSARE UN MESSAGGIO FALSO…. IN ITALIA NON SOLO NON C’E’ UN GOVERNO, MA NEANCHE PIU’ UNA OPPOSIZIONE… L’UNICO FENOMENO NUOVO SONO I GRILLINI
L’immagine che passa sui media è questa: chi ha perso 7-6, dato che temeva di essere sconfitto 9-4, anche se un anno fa avrebbe vinto 10-3, si permette di dire: “Dopo questa vittoria avanti con le riforme” (ne avessero fatta una in due anni…).
Il fatto di avere perso 2.500.000 di elettori e il 5,6% in percentuale è del tutto trascurabile, che volete che sia.
In Gran Bretagna un premier si dimetterebbe, da noi basta veicolare il messaggio “abbiamo vinto” e ci credono pure a sinistra.
Chi ha vinto 7-6, dato che sperava di prevalere per 9-4, anche se un anno fa sarebbe risultato sconfitto 10-3, si convince di aver perso, anche perchè la minoranza interna ha interesse a sostenerlo.
In realtà il Pd ha perso ben 1.000.000 di voti, ma in percentuale appena qualche decimale ed è intorno al 26%, riducendo nella corsa dei gamberi la distanza dal Pdl, dato al 26% senza liste dei governatori e attualmente valutabile intorno al 30%, a essere buoni.
Poi c’è il “travolgente successo” di chi ha perso 195.000 voti rispetto al 2009 e 117.000 rispetto al 2008, di chi in Piemonte ha preso meno voti di un anno fa, come pure in Lombardia, ma si salva grazie al regalo di Babbo Natale Silvio in Veneto e con qualche spruzzata di voti emiliani e toscani.
La Lega diventa così la “travolgente armata padana” che ha vinto le elezioni, guadagnando un misero punto in percentuale rispetto a un anno fa, ma, con tutti i gamberi in giro, anche un’acciuga ormai diventa un branzino e un condannato da Tangentopoli per finanziamento illecito un pio cardinale. Anche Fini e Di Pietro diventano “riflessivi”, pur potendo vantare chi i successi in Calabria e in Lazio, chi una sostanzale tenuta del partito.
Nei dibattiti televisi nessun giornalista indipendente che si alzi e dica, a nome dei milioni di italiani rimasti a casa, una semplice verità : “Ma dove cazzo avete vinto?”.
Forse anche perchè non esistono giornalisti e politici indipendenti, tutti hanno un “badrone” o un “secondo fine”. Continua »
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