DA PARTITO DELL’AMORE A PARTITO DELLA PAURA DELLA LIBERTA’: NEL PDL CRESCE IL DISSENSO SOTTERRANEO
Aprile 30th, 2010 Riccardo FucileDALLA EPURAZIONE DEI FINIANI ALLA BUFERA SU SCAJOLA, DALL’ARROGANZA DEL PREMIER ALLA CORTE DEI MIRACOLATI: NON SI VIVE A LUNGO COI RICATTI…. CHI MINACCIA LE ELEZIONI ANTICIPATE DIMOSTRA SOLO LA PROPRIA DEBOLEZZA: DOPO LA SCONFITTA ELETTORALE E IL DISSENSO DI FINI, IL RE E’ NUDO E SENZA IDEE
In pochi giorni l’elettore di centrodestra ha assistito alla trasformazione del Popolo delle libertà in un ring mediatico, un “partito della paura” dove è vietata ogni forma di dissenso e di confronto di idee, in mano a un cesarismo neppure motivato da una buona gestione dell’impero.
Un partito in calo pauroso di consensi, nonostante l’immobilismo di una opposizione senza idee innovatrici, un leader che spaccia per riforme della giustizia leggi ad personam, una corte di miracolati pronta a tradire per un boccone di poltrone, una linea politica inesistente, appiattita su posizioni xenofobe.
Altro che partito liberale di massa, siamo al capolinea di un “ammasso illiberale” che ghigliottina persino le idee difformi.
A chi pone questioni di linea politica si risponde “infilzandolo” al grido di “te la farò pagare”.
A chi si smarca con il “divieto di andare in tv ad esporre idee”.
A chi si prostra ai piedi del sovrano con l’investitura a “emerito gentiluomo di corte”.
A chi non dà spiegazioni di 900.000 euro in nero ricevuti da imprenditori equivoci, con l’assicurazione “finirà in una bolla di sapone”.
Una politica gestita il lunedì nella magione privata del sovrano dove si spartiscono i posti e si tagliano le teste, mentre gli altri giorni della settimana i parlamentari, esautorati di ogni ruolo, dovrebbero assicurare la ratifica di decisioni prese altrove, da soggetti in numero dispari inferiore a tre (ovvero da uno solo).
A nessuno interessa che sul territorio il Pdl non esista, ci pensa il sovrano a perdere consensi con i suoi messaggi unificati sulle tv pubbliche e private Tra uno spot sulla mozzarella e uno sulla pizza, tra una censura e un scodinzolino, arriva lo spottone del premier. Continua »