Aprile 12th, 2010 Riccardo Fucile
NONOSTANTE LE SMENTITE, A CAUSA DELLA CRESCITA DEL PIL DELLO 0,8% RISPETTO ALL’1,1% PREVISTO, IL GOVERNO DOVRA’ RECUPERARE 5 MILIARDI…SI LAVORA AD ALTRI TAGLI IN CAMBIO DI UNA REVISIONE DEL PATTO DI STABILITA’: I COMUNI AVRANNO UNA NUOVA TASSA DA APPLICARE
Non sarà definita “manovrina” come ai vecchi tempi, ma il governo interverrà sui conti pubblici prima dell’estate, con un decreto da 5 miliardi.
Questo nonostante le smentite ufficiali, sia di Tremonti che del premier.
Il Tesoro sta infatti lavorando a questa manovra per l’inizio di luglio, introdotta attraverso un provvedimento destinato ad anticipare una “finanziaria snella” che sarà varata in autunno.
Poi ci penserà Tremonti a farla passare per una normale “manutenzione” dei conti pubbilci, invece di una manovra aggiuntiva.
Basta leggere la dichiarazione di Tremonti che già disegna lo scenario: “Ci siamo impegnati con l’Europa a fare una correzione per il 2011: la faremo con la nuova Finanziaria triennale che avrà una manovra di aggiustamento a luglio e poi a settembre una Finanziaria tabellare”.
Lo schema è quello già sperimentato nel 2008, quando fu varato a giugno un decreto anti-crisi da 2 miliardi seguito da tagli.
Ora lo scopo è quello di portare soldi freschi nelle casse pubbliche: ci sarà un altro giro di vite per i ministeri e gli enti locali, in cambio i sindaci potrebbero ottenere una modifica al patto di stabilità .
Il governo risparmierebbe così sui trasferimenti e i Comuni potrebbero investire una parte dei 40 miliardi congelati dal patto di stabilità . Continua »
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Aprile 12th, 2010 Riccardo Fucile
SONO 31.187 SU UN TOTALE DI 64.595, 17.384 ITALIANI E 13.903 STRANIERI…I CONDANNATI INVECE SONO 31.363, DI CUI 21.381 ITALIANI E 9.982 STRANIERI….TRIBUNALI INTASATI E PROCESSI CHE DURANO IN MEDIA OTTO ANNI
Forse è colpevole, ma potrebbe essere anche innocente: in ogni caso resta in cella. La morale è che un detenuto su due è in attesa di giudizio.
La carcerazione preventiva viene avallata dal giudice su richiesta del pm quando sussistono determinate condizioni: gravi indizi di colpevolezza, il pericolo di fuga, il rischio di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato.
E quando risultino inadeguate altre misure alternative, come l’obbligo o il divieto di dimora e il divieto di espatrio.
La carcerazione preventiva è indubbio che sia anche diventata un mezzo di pressione per ottenere una confessione o quanto meno la collaborazione dell’imputato.
Attualmente nelle nostre carceri vi sono 31.187 detenuti in attesa di giudizio, su un totale di 64.595: 17.384 sono italiani, 13.803 stranieri.
I detenuti che invece scontano la pena da condannati sono 31.363, di cui 21.381 sono italiani e 9.982 stranieri.
Per la cronaca sono 1.878 gli internati invece in ospedali psichiatrici.
Altra considerazione: non sempre ci sono le condizioni che il codice di procedura penale ritiene indispensabili per la carcerazione preventiva: quando, ad esempio, qualcuno si consegna volontariamente, in quanto ricercato, non si comprende dove possa esistere il pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, altrimenti sarebbe rimasto latitante.
Ci sono casi e casi, ovvio.
Chi non ricorda il caso dei fratellini di Gravina?
Filippo Pappalardi, il padre di Ciccio e Tore, venne arrestato il 26 novembre 2007 per sequstro di persona, duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere.
In galera ci sarebbe rimasto a vita se, per una casualità , il 27 febbraio 2008 un ragazzino non fosse caduto nel pozzo di una casa e i soccorritori non avessero intravisto, in fondo a un cunicolo, i due piccoli corpi. Continua »
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Aprile 12th, 2010 Riccardo Fucile
SONO DIVENTATE 2.637.394, PER UNA SPESA COMPLESSIVA NEL 2009 DI 12,45 MILIARDI DI EURO, UN PUNTO DEL PIL… LA CIFRA PER PAGARLE E’ AUMENTATA DEL 36,4%, A FRONTE DI UN’INFLAZIONE CRESCIUTA DELL’8,3%…IN 5 ANNI, A SASSARI AUMENTO DEGLI INVALIDI DEL 46,9%, A ROMA DEL 43%, A PIACENZA DEL 42,8%
Altro che riforma istituzionale e della giustizia, altro che “pugno di ferro” contro la cattiva amministrazione e tagli alle logiche clientelari: quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, nella Casta politica non pare emergano differenze e si continuano a elargire sussidi a piene mani.
Non siamo certo tra coloro che vorrebbero togliere le pensioni a chi ne ha diritto, anzi, vorremmo vedere aumentare le minime a un livello decoroso, almeno a 800 euro.
Ma in Italia questa strada non solo non interessa al potere politico, ma viene di fatto resa impercorribile dalla prassi di concedere la pensione d’invalidità anche a chi non ne ha diritto. E se, dal 2005 al 2009, periodo in cui il centrodestra ha governato per 3 anni, abbiamo assistito a un boom delle pensioni d’invalidità , vuol dire che non solo alle promesse non sono seguiti i fatti, ma che la situazione è ulteriormente peggiorata.
Lo rivela l’analisi dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre: negli ultimi cinque anni, le pensioni d’invalidità sono aumentate del 25,5%, per una spesa complessiva nel 2009 di 12,45 miliardi. In termini assoluti, in Italia tali pensioni d’invalidità ammontano a 2.637.394 e la spesa per farvi fronte rappresenta un punto del Pil, ovvero del prodotto interno lordo.
Non solo: la spesa complessiva è aumentata del 36,4%, a fronte di un incremento dell’inflazione dell’ 8,3%.
Che improvvisamente in certe province italiane il numero degli invalidi abbia subito degli aumenti, in appena 5 anni, del 46,9% come a Sassari, del 43%, come a Roma, del 42,8% come a Piacenza, del 41,2% come a Latina, lascia parecchio perplessi.
Se era risaputo che, in termini assoluti, la provincia che eroga il più alto numero di pensioni d’invalidità è Napoli con 187.969 assegni, l’espandersi degli invalidi in tutta Italia, da nord a sud, è segno che qualcosa nei controlli non funziona, salvo che nel nostro Paese non si certifichi una “epidemia” d’invalidità doppia rispetto a quella degli altri Stati europei.
D’altronde non c’è motivo di dubitare dei dati ufficiali dell’Inps, su cui si basa la ricerca: ci chiediamo piuttosto come vengano effettuati i controlli e se realmente tutti i beneficiari, da Bolzano alla Sicilia, da Verona a Napoli, ne abbiano diritto.
Ma non è ammissibile che un qualsiasi governo ritenga, a parole, una buona metà di tali pensioni poco credibili, salvo poi non fare una mazza per verificare le singole posizioni. Continua »
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