Aprile 6th, 2010 Riccardo Fucile
NONOSTANTE LA RICHIESTA DEL PREFETTO, IL GOVERNO AVEVA PERMESSO L’AUTOSCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE, EVITANDO COSI’ IL COMMISSARIAMENTO…ORA SONO STATI ELETTI SINDACO E 12 CONSIGLIERI DELLA PRECEDENTE MAGGIORANZA, DENUNCIATA PER COLLUSIONI MAFIOSE
Di Fondi, comune laziale del Sud Pontino, avevamo trattato a lungo, anche perchè si tratta della cittadina dove si è verificato il primo e unico caso nella storia della Repubblica dove una richiesta di scioglimento per mafia avanzata dal prefetto, nonostante il parere favorevole del ministero degli Interni, sia stata respinto dal governo in carica.
Da quando, nel maggio 1991, è entrata in vigore la legge sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali, tutti i 192 decreti di scioglimento sono stati accolti dai rispettivi consigli dei ministri.
Fondi segna uno spartiacque nella strategia di contrasto delle infiltrazioni mafiose: diversamente da quanto avvenuto negli ultimi venti anni e da quanto prevede la normativa, il governo Berlusconi non ha sciolto per mafia il consiglio, permettendo che si autosciogliesse da solo.
Il vantaggio per il Comune è stato così di evitare un lungo commissariamento, fino a tre anni, e la possibilità per la maggioranza uscente di potersi ripresentare alle elezioni.
Questo nonostante una dettagliata relazione del prefetto di Latina, Bruno Frattasi, che, a proposito dell’assessorato all’urbanistica, scriveva: “il settore dell’urbanistica ha oggettivamente agevolato gli interessi economici di un pregiudicato, affiliato al clan Bellocco di Rosarno. Tale comportamento gravemente omissivo appare ripetuto anche nella vicenda della costruzione di trenta appartamenti finiti nelle mani del clan camorristico dei Mallardo, posti sotto sequestro dalla magistratura cinque giorni prima delle elezioni”. Continua »
argomento: Brambilla, Comune, Costume, criminalità, denuncia, elezioni, emergenza, Giustizia, governo, mafia, PdL, Politica, polizia, Roma | 2 commenti presenti »
Aprile 6th, 2010 Riccardo Fucile
IL MESSAGGIO DEL PREMIER ACCOLTO DA FISCHI: C’E’ CHI VUOLE INFANGARE O SOLO USCIRE DALL’IMBROGLIO DELLA RICOSTRUZIONE?.. SU 52.000 FUORI CASA, SOLO 15.000 SISTEMATI NELLE C.A.S.E., 5.000 SONO ANCORA IN ALBERGO E 27.000 SI SONO DOVUTI ARRANGIARE DA SOLI….E IL PDL ALL’AQUILA CITTA’ E’ STATO SCONFITTO DAL PD
Titola oggi il quotidiano “Libero”, in occasione dell’anniversario del tragico terremoto dell’Aquila: “Gli sciacalli speculano sull’Aquila”.
Si riferisce alle polemiche che sono nate nelle ultime settimane sui criteri seguiti nella gestione dell’evento e sulla promessa ricostruzione non ancora avviata. Essendo stati tra i primi in assoluto e sicuramente l’unico sito di area di destra ad avanzare critiche sull’operato del governo fin da subito, ci siamo letti attentamente le tre-pagine-tre che il quotidiano dedica all’analisi del post-terremoto e ci siamo trovati di fronte a palesi falsità di certi titoli, smentiti peraltro nei testi degli articoli stessi.
Segno evidente della discrasia tra chi volutamente enfatizza nei titoli concetti privi di verità , in contraddizione coi dati reali che poi emergono leggendo il testo dell’articolo stesso.
Lungi da noi da noi definire “sciacalli” costoro, gradiremmo però che facessero altrettanto.
Si legge su “Libero” che gli abitanti rimasti senza casa ammontano a 52.328 e che sono stati tutti sistemati: è una balla colossale.
E dati ufficiali alla mano vi spieghiamo il perchè: 5.000 sono ancora ospitati negli alberghi della costa, a 90 chilometri dalla città , meno di 15.000 sono riusciti a ottenere uno dei nuovi alloggi antisismici del “progeto C.a.s.e.”, 1.600 vivono nelle casette di legno, alias moduli abitati provvisori, 800 sono ospiti delle caserme e ben 27.000 hanno scelto una “sistemazione autonoma”, acquistando a proprie spese una casa prefabbricata in legno o andando ad abitare presso amici e parenti.
Altri ancora sono andati a stare in case ad affitto calmierato.
Un quadro ben diverso da quelo che era stato prospettato: ovvero che al 31 dicembre tutti e 52.328 sarebbero stati sistemati grazie al progetto Ca.s.e. . Emerge un’altrà verità , da noi denunciata già in autunno: oltre il 50% dei terremotati si è dovuto arrangiare da solo e a proprie spese e delle C.a.s.e. ha potuto usufruire solo il 25% dei terremotati e pure in grande ritardo.
In soldoni si è voluto speculare sull’effetto mediatico che sarebbe stato garantito dalle case antisismiche, a danno delle casette in legno che, se ordinate a tempo debito, avrebbero permesso a tutti gli aquilani di rimanere in città . Continua »
argomento: Berlusconi, Comune, denuncia, emergenza, governo, Politica, sprechi, subappalti, televisione, terremoto | 1 Commento »
Aprile 6th, 2010 Riccardo Fucile
SECONDO IL SONDAGGIO RSD RICERCHE, LA SCELTA ASTENSIONISTA DERIVA DALLE PROMESSE SFUMATE: I DIRITTI DEI GAY SONO STATI DIMENTICATI E IL PD HA PAGATO NELL’URNA..TRA CHI HA VOTATO, IL 16% HA PREMIATO LA SINISTRA RADICALE, IL 5,75% L’IDV, NESSUN VOTO A UDC E LEGA
Vi è un sondaggio, tra i tanti pubblicati a raffica in queste settimane sui media italiani e che ci hanno accompagnato nella competizione elettorale per le regionali, che merita un approfondimento.
Anche in relazione alle scelte politiche di intere categorie di cittadini italiani uniti da un comune interesse o preferenza sessuale.
Il voto dei gay italiani alla regionali si è tramutato, ad esempio, in un fortissimo astensionismo, il doppio rispetto a quello medio rilevato e che è già molto alto.
Secondo i dati di RSD ricerche di Milano, su un campione di 1.600 omosessuali (gay, lesbiche, trans e bisessuali) in tutta Italia, il 79.07% ha ammesso di non essersi recato alle urne.
Tra il 20% dei votanti, ecco come sono distribuiti i consensi: a sorpresa la parte del leone spetta al Pdl con il 58,01% di voti.
Molto più indietro i partiti del centrosinistra: il Pd raggiunge il 19,07% dei consensi, la sinistra radicale il 16,24%, l’Idv il 5,72%, altri lo 0,21%.
Nessuna preferenza espressa invece per Udc e Lega.
Secondo la ricerca, l’astensione ha colpito proprio lo schieramento di centrosinistra, mentre il 20% che è andato a votare non ritiene la lotta per i diritti degli omosessuali così rilevante per condizionare il proprio orientamento politico.
Il dato che comunque balza agli occhi è sicuramente quello di un’astensione doppia rispetto alla media nazionale: ciò significa che la comunità formata da gay, lesbiche e transessuali ha deciso di disertare le elezioni.
In quanto non si è più riconosciuta nella proposta dei vari partiti e non ha trovato risposte sui programmi e sulle azioni di governo.
Risulta evidente che il fenomeno ha colpito maggiormente i partiti del centrosinistra, partiti sui quali gli omosessuali avevano riposto una speranza, non trovando poi una correlazione nei fatti concreti. Continua »
argomento: Berlusconi, Bossi, Casini, Costume, elezioni, Fini, governo, Parlamento, PD, PdL, Politica, radici e valori | 2 commenti presenti »