Aprile 29th, 2010 Riccardo Fucile
AMMISSIONI DEL BRACCIO DESTRO DI ANEMONE: HA CONSEGNATO ASSEGNI CIRCOLARI DELL’IMPRENDITORE (SOTTO INCHIESTA PER IL TERREMOTO), PER PAGARE LA DIFFERENZA TRA IL VALORE REALE DELL’APPARTAMENTO (1,5 MILIONI) E QUELLO DICHIARATO DAL MINISTRO (0,6 MILIONI)…A CHE TITOLO SCAJOLA AVREBBE ACCETTATO QUELLA SOMMA?
La vicenda sta assumendo contorni pesanti e il ministro Scajola fino ad oggi non ha dato sinceramente risposte convincenti.
Parliamo dell’appartamento che, nel luglio 2004, il ministro ha acquistato a Roma, in via del Fagutale da Barbara e Beatrice Papa, proprietarie dell’alloggio.
Scajola ha dichiarato di averlo pagato 600.000 euro, attraverso un piccolo anticipo e poi accendendo un grosso mutuo.
In realtà , per l’acquisto, secondo i magistrati di Perugia, sono serviti anche 900.000 euro in nero messi a disposizioni dal costruttore Anemone (quello inquisito per il terremoto dell’Aquila), attraverso il suo architetto e progettista Angelo Zampolini.
Circostanza che non è più un’ipotesi investigativa, ma che è stata confermata dalle dichiarazioni a verbale dell’architetto e dalla minuziosa ricostruzione del tragitto del denaro, effettuata dalla Guardia di Finanza.
Zampolini ha ammesso in pratica di aver versato, nel luglio 2004, 900.000 euro in contanti sul proprio conto, nella filiale 582 della Deutsche Bank di Roma, cifra consegnatali da Anemone.
Quindi Zampolini dà disposizione alla banca di trasformare la somma in 80 assegni circolari intestati a Barbara e Beatrice Papa, proprietarie dell’appartamento di via del Fagutale che Claudio Scajola, allora ministro per l’Attuazione del Programma, aveva deciso di acquistare.
Il 6 luglio, giorno del rogito, gli 80 assegni circolari vengono incassati dalle sorelle Papa, insieme ai 600.000 euro del “prezzo in chiaro” pagato dal ministro (importo ufficiale per cui era stato registrato l’atto notarile). Continua »
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Aprile 29th, 2010 Riccardo Fucile
IL SANTONE DEL “PARTITO DEL’AMORE CHE VINCE CONTRO L’ODIO” DECAPITA LA PRIMA TESTA DI CHI OSA CRITICARE LA SUA “SETTA ASSATANATA”…. COME MAI IERI, QUANDO IL GOVERNO E’ ANDATO SOTTO ALLA CAMERA, ERANO ASSENTI 11 LEGHISTI E 95 DEPUTATI DEL PDL? DOV’ERANO CICCHITTO, GHEDINI, VERDINI, GELMINI, FITTO, COSENTINO? TUTTA COLPA DEI FINIANI?
Pare che di tutte le questione politiche poste da Gianfranco Fini sul tavolo del dibattito interno al Pdl e su cui il presidente della Camera chiede un confronto, la cosa che abbia fatto andare più in bestia il premier sia averlo sentito sostenere che quel demenziale inno “Meno male che Silvio c’è” non gli piace.
Silvio era stato zitto quando Bossi disse che “con il tricolore della bandiera mi ci pulisco il culo”, ma in questo caso non ammette che qualcuno possa criticare quello che per lui potrebbe anche sostituire l’inno nazionale, magari attraverso un provvedimento musical-canoro ad personam, uno dei tanti.
Come si permette Fini di andare in Tv e arrivare non solo a contestare il partito ma persino lo “spartito”?
Frutto di notti insonni dei cortigiani di corte e dei menestrelli del reame.
Oggi ha dato mandato a Cicchitto, da lui peraltro criticato spesso perchè “veste male”, di lordarsi l’abito non firmato con gli schizzi di sangue della testa di Italo Bocchino, decapitato in diretta alla Camera per aver vincolato le proprie dimissioni di vice-capogruppo a quell del suo capo Cicchettone.
Il santone della “setta assatanata” non ammette dissensi: chi viene meno al giuramento assatanico va eliminato.
“Fuori subito Bocchino, poi tocca al suo capo” ha ordinato alle sue sgangherate truppe multietniche di dubbia provenienza.
E pazienza se ieri alla Camera il governo è uscito battuto di un voto sull’arbitrato del lavoro: è sicuramente colpa dei sabotatori finiani.
Ma diamo un’occhiata agli assenti: nel centrosinistra era latitanti in 35, nel centrodestra erano uccel di bosco 95 pidiellini e 11 leghisti.
Mancavano meno di 10 finiani in tutto, ma dov’erano gli 11 della Lega?
In qualche mensa di asili nido a sottrarre i panini ai bambini indigenti forse? Dov’erano Cicchitto, Ghedini, Verdini, la Biancofiore, la Gelmini, Berruti, Fitto, Cosentino e altri fedelissimi del premier?
Metà in missione e metà assenti ingiustificati? Continua »
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Aprile 29th, 2010 Riccardo Fucile
L’INCHIESTA SUI SEMAFORI “VAMPIRI” HA COINVOLTO 35 COMUNI: SOLO A SEGRATE INCASSATI 2,5 MILIONI GRAZIE ALLE MULTE…. LA NECESSITA’ DI AUMENTARE LE ENTRATE, VISTO LA RIDUZIONE DEI CONTRIBUTI STATALI, PORTA I COMUNI A INVENTARSI NUOVE TASSE PALESI OD OCCULTE…LA “SERVICE TAX” CHE SOSTITUIRA’ I TRIBUTI LOCALI SIAMO CERTI CHE NON RISULTERA’ ALLA FINE PIU’ GRAVOSA?
Li hanno chiamati semafori “vampiri” perchè i loro rossi troppo frequenti hanno succhiato dalle tasche degli automobilisti svariati milioni, dirottandoli nelle casse di oltre trentacinque Comuni italiani (2,5 milioni nella sola Segrate).
Eppure dovevano essere semafori “intelligenti”, salvo truffare i cittadini con il “giallo” che durava solo quattro secondi, incastrando l’automobilista che diventava trasgressore per forza, non riuscendo ad attraversare un incrocio alla velocità della luce.
La Procura di Milano ha indagato a lungo sul T-red, ovvero sul sistema digitale di rilevazione delle infrazioni al passaggio con il rosso tramite telecamere e ha indagato alla fine 38 persone per associazione a delinquere, compresi una quindicina di comandanti della polizia locale e alcuni sindaci. Semafori attivi 24 ore su 24, “senza che vi fosse il necessario requisito delle particolari condizioni di circolazione”.
Un sistema che andava avanti dal 2006 e che avrebbe fatto guadagnare sia i Comuni che le società che percepivano percentuali sulle multe.
Si legge nell’avviso di conclusione delle indagini infatti che “è stato fissato dolosamente in 4 secondi il tempo di durata del giallo”, impossibile da rispettare per uscire dall’incrocio senza passare con il rosso.
In Italia qualcuno trova sempre il sistema per fare la cresta, ma che il marcio indossi le vesti della legalità fa ancora più impressione.
Se 35 comuni infatti hanno messo in atto un un sistema pianificato in ogni dettaglio , è sintomo rivelatore e cartina al tornasole di quanto siano tenuti in considerazione i cittadini dalle loro amministrazioni locali, sacrificati spesso a beneficio di bilanci esausti.
I contributi statali si riducono sempre di più? Continua »
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