Aprile 20th, 2010 Riccardo Fucile
NASCE PER LA PRIMA VOLTA UNA MINORANZA INTERNA NEL PDL CHE SPACCA L’EX AN… MAI COSI’ ATTIVI IN VITA LORO I VECCHI CAPORALI DI GIORNATA NEL FAR FIRMARE IL DOCUMENTO DELLA SERVITU’… FINI AVREBBE I NUMERI PER FARE UN GRUPPO AUTONOMO, MA PER ORA CHIEDE UN “PARTITO LIBERO E ATTENTO ALLA COESIONE SOCIALE E UNA COALIZIONE NON PRONA ALLA LEGA”… CON QUESTI NUMERI IN PARLAMENTO SENZA INTESA NON PASSA PIU’ NULLA
Alla fine le truppe finiane hanno fatto quadrato: qualcuno forse si aspettava una
scissione o la creazione di un gruppo parlamentare e sarà rimasto deluso, ma Fini, da abile tessitore, ha scelto la strada della creazione di una “minoranza interna” legittimata a dire la sua ogni volta che se ne presenterà l’occasione e la necessità .
Ha così aggregato gli incerti che non avrebbero gradito una soluzione traumatica ed è riuscito a respingere il mercato delle vacche di chi con promesse e minacce ha cercato fino all’ultimo di comprarsi anime e corpi.
I sistemi peraltro sono noti e anche oggetto di iniziative giudiziarie, in base al sacro principio che “ogni uomo ha un prezzo”.
Onore al merito ai 55 coraggiosi che potranno costituire, se ne saranno all’altezza, un piccolo avamposto di una destra libera, sociale e democratica nel nostro Paese.
Oggi forse l’Italia si è avvicinata un minimo alle destre francesi e tedesche, a quelle che sanno trasmettere valori di libertà e di tolleranza.
In fondo si è assistito a uno spaccato tipico della politica italiana: quella specie di classe dirigente che Fini ha colpevolmente coltivato per anni, quei caporali di giornata che devono a lui poltrone e prebende, in parte lo hanno abbandonato di fronte a una tavolata ancora più imbandita, riuscendo a dare il peggio di sè.
Qualcuno li ricorda ai vecchi congressi del Msi, con il loro codazzo di corte, mentre raccoglievano consensi per Fini e per “mantenere dritta la barra” del “non restaurare e non rinnegare”.
Fini avrà rinnegato la sua parte, certo, ma almeno sa esprimere idee nuove, parla di politica, ha il coraggio del dissenso.
I caporali in livrea sono riusciti ad andare oltre, a rinnegare persino la loro esistenza di uomini liberi, le loro idee, i loro valori: continuano a servire il comandante supremo sul Titanic mentre la nave imbarca sempre più acqua, mentre l’elettorato li abbandona, mentre si brinda e si balla sparando cazzate un giorno contro la Piovra in Tv e un altro glorificando gli alleati razzisti.
Quella Lega che all’estero, per bocca di un dirigente leghista, è considerata peggio del Ku Klux Klan, ma a cui il premier augura lunga vita, visto che grazie alla Lega e ai servi di corte evita i suoi processi. Continua »
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Aprile 20th, 2010 Riccardo Fucile
AN E FORZA ITALIA SI SONO FUSI NEL PDL, MA FINANZIARIAMENTE HANNO BILANCI SEPARATI….A DIFFERENZA DI FORZA ITALIA CHE AVEVA SOLO DEBITI, GARANTITI DA FIDEIUSSIONI DEL PREMIER, AN AVEVA UN PATRIMONIO IMMOBILIARE DI 400 MILIONI DI EURO, CONFLUITO IN UNA FONDAZIONE GESTITA DA UN UOMO DI FIDUCIA DI FINI
Dopo quello di Veronica, in caso di separazione nel tempo anche da Fini, quanto costerà il divorzio dall’ex leader di An a Silvio Berlusconi?
Intanto la fusione tra Forza Italia e An fu una fusione a freddo anche dal punto di vista economico.
I due partiti infatti si sciolsero politicamente, ma non giuridicamente e finanziariamente.
Entrambi esistono ancora e controllano a loro volta delle società .
Chi se la passa peggio è sicuramente Forza Italia che ha solo debiti, in primis i 2,7 milioni di euro derivanti dal buco della Tv della Libertà srl, rilevata dalla Michela Brambilla.
Altri debiti sono stati sempre coperti dalle fideiussioni personali del premier, attraverso le sue società controllate.
Positivo invece il patrimonio di Alleanza nazionale: il partito, ovvero Fini attraverso il fidato Donato La Morte, controlla tre società immobiliari e una editoriale.
Si tratta di Italimmobili srl (proprietà a bilancio di 4 milioni), della Immobiliare Nuova Mancini (1 milione di proprietà ) e della Immobiliare sociale Venezia estuario ( valore 3 milioni).
La società editoriale è quella che pubblica il Secolo d’Italia, trasformata in srl nel 2008.
Poi ci sono i rimborsi elettorali: alle politiche del 2008 la divisione fu di 116 milioni di euro a Forza Italia e di 39 milioni ad An. Continua »
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Aprile 20th, 2010 Riccardo Fucile
IL PDL HA PERSO IN UN ANNO 2.600.000 VOTI, MA PER I NOTABILI DI SILVIO VA TUTTO BENE…NEL CENTRODESTRA IL PESO DELLA LEGA PASSA DAL 24% al 29%, MA AL NORD E’ AL 47%…AL SUD IL PDL HA PERSO UN MILIONE DI VOTI ED E’ SCESO DAL DAL 45% AL 32%…SE FINI RIESCE A RECUPERARE L’ELETTORATO DEL CENTROSUD DELUSO FA SALTARE IL BANCO
Bossi, uno dei pochi animali politici in circolazione nel centrodestra,
lo ha capito: mentre i caporali di giornata di An si stanno giocandosi la testa (La Russa e Gasparri in primis) consci che Fini gliel’ha giurata e che se non lo seppelliscono ora, coi vecchi metodi delle pressioni e delle promesse agli ex colleghi di An, per loro il futuro è nero, il senatur evita la polemica con Fini e aspetta di vedere che aria tira.
Che Fini conti più di quello che “il Giornale” e “Libero” vorrebbero far credere, è dimostrato proprio da una serie indiretta di circostanze.
Il tentativo di “comprarsi” la fedeltà dei parlamentari, con telefonate a tappeto, il tentativo di far credere che le truppe finiane siano esigue, la frase di Letta al premier “la stai facendo troppo facile”, la prudenza di Bossi che si limita a dire “Fini avrà comunque bisogno di noi”, la tranquillità con cui i finiani si avvicinano alla scadenza di giovedi, la agitazione che sta pervadendo Gasparri e La Russa, intenti a far firmare documenti di solidarietà al premier. Assistiamo, comunque vada, all’ ultimo tentativo di riportare il Pdl alle sue origini di destra moderata e pensante, prima che qualcuno si venda anche il mobilio a qualche rigattiere padano.
Come essere di fronte a un padrone di casa che, non avendo le capacità di riconoscere la qualità dei suoi arredi e la potenziale ampiezza delle stanze, nel timore di qualche pignoramento giudiziario, preferisca vendere la magione a qualche rozzo antiquario che ha le dovute conoscenze per evitargli il sequestro dei beni.
Se si aggiunge la presunzione dell’uno e l’arroganza dell’altro, abbiamo dipinto il quadro dei due bibini Berlusconi e Bossi.
Per chi suona la campana? Se lo chiedono in molti.
In realtà l’unico che non ha nulla da perdere è proprio Fini: se fa un partito, parte con il 7-8% secco dei voti subito (diversi sondaggi lo confermano), lo sanno benissimo sia Silvio che Umberto.
Come Silvio sa che 32% meno 7% fa 25% e il Pdl scivola a secondo partito italiano.
A quel punto Silvio si attacca al tram per le Cayman e Bossi alla ridotta per Val Brembana.
Senza contare che Napolitano non scioglierà le Camere e quindi qualcuno resterà senza poltrone per anni.
Guai a sottovalutare Fini: quando parte ha le spalle coperte.
Rimane uno dei pochi politici puri in circolazione e sa fare di conto, simpatico o meno che sia. Continua »
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