LA POLITICA SUICIDA DEL PDL: REGALA SPAZI ALLA LEGA AL NORD E PERDE AL SUD…ECCO COME FINI PUO’ DARE UNA SVOLTA
IL PDL HA PERSO IN UN ANNO 2.600.000 VOTI, MA PER I NOTABILI DI SILVIO VA TUTTO BENE…NEL CENTRODESTRA IL PESO DELLA LEGA PASSA DAL 24% al 29%, MA AL NORD E’ AL 47%…AL SUD IL PDL HA PERSO UN MILIONE DI VOTI ED E’ SCESO DAL DAL 45% AL 32%…SE FINI RIESCE A RECUPERARE L’ELETTORATO DEL CENTROSUD DELUSO FA SALTARE IL BANCO
Bossi, uno dei pochi animali politici in circolazione nel centrodestra, lo ha capito: mentre i caporali di giornata di An si stanno giocandosi la testa (La Russa e Gasparri in primis) consci che Fini gliel’ha giurata e che se non lo seppelliscono ora, coi vecchi metodi delle pressioni e delle promesse agli ex colleghi di An, per loro il futuro è nero, il senatur evita la polemica con Fini e aspetta di vedere che aria tira.
Che Fini conti più di quello che “il Giornale” e “Libero” vorrebbero far credere, è dimostrato proprio da una serie indiretta di circostanze.
Il tentativo di “comprarsi” la fedeltà dei parlamentari, con telefonate a tappeto, il tentativo di far credere che le truppe finiane siano esigue, la frase di Letta al premier “la stai facendo troppo facile”, la prudenza di Bossi che si limita a dire “Fini avrà comunque bisogno di noi”, la tranquillità con cui i finiani si avvicinano alla scadenza di giovedi, la agitazione che sta pervadendo Gasparri e La Russa, intenti a far firmare documenti di solidarietà al premier. Assistiamo, comunque vada, all’ ultimo tentativo di riportare il Pdl alle sue origini di destra moderata e pensante, prima che qualcuno si venda anche il mobilio a qualche rigattiere padano.
Come essere di fronte a un padrone di casa che, non avendo le capacità di riconoscere la qualità dei suoi arredi e la potenziale ampiezza delle stanze, nel timore di qualche pignoramento giudiziario, preferisca vendere la magione a qualche rozzo antiquario che ha le dovute conoscenze per evitargli il sequestro dei beni.
Se si aggiunge la presunzione dell’uno e l’arroganza dell’altro, abbiamo dipinto il quadro dei due bibini Berlusconi e Bossi.
Per chi suona la campana? Se lo chiedono in molti.
In realtà l’unico che non ha nulla da perdere è proprio Fini: se fa un partito, parte con il 7-8% secco dei voti subito (diversi sondaggi lo confermano), lo sanno benissimo sia Silvio che Umberto.
Come Silvio sa che 32% meno 7% fa 25% e il Pdl scivola a secondo partito italiano.
A quel punto Silvio si attacca al tram per le Cayman e Bossi alla ridotta per Val Brembana.
Senza contare che Napolitano non scioglierà le Camere e quindi qualcuno resterà senza poltrone per anni.
Guai a sottovalutare Fini: quando parte ha le spalle coperte.
Rimane uno dei pochi politici puri in circolazione e sa fare di conto, simpatico o meno che sia.
Se invece accetterà un compromesso lo farà alle sue condizioni e Silvio e Bossi ne usciranno ridimensionati.
Ma cerchiamo di guardare in prospettiva, sulla base di qualche dato che testimonia che le critiche di Fini sono fondate.
Il Pdl ha perso in un anno 2.600.000 voti, anche se consideriamo la lista Polverini, scendendo sotto il 32% .
Ne ha persi meno la Lega che quindi, all’interno della coalizione, passa a rappresentare il 29% e non più il 24%.
Al nord addirittura la Lega rappresenta il 47% del centrodestra.
Ma il vero serbatoio di voti del Pdl è sempre stato il centro sud che rappresenta il 41% del suo elettorato.
Ebbene al sud il Pdl ha perso in un anno un milione di voti e l’escalation del gambero è questa: 45% alle politiche, 42% alle europee, 32% alle regionali di poche settimane fa.
Una calo tremendo tra un elettorato che si sente tradito, preoccupato e frustrato, che si sente distante ormai da un partito centromeridionale al servizio di un governo nordista, asimmetrico tra peso elettorale e politico. Sensibile al richiamo di un partito del Sud e dell’Udc, (che ha conquistato 15 comuni su 24).
Questa frammentazione tra gruppi particolaristici, qualora trovasse un leader credibile e un raggruppamente referenziale, può arrivare a sbancare il centrosud, se riuscisse a trasmettere il messaggio del pericolo derivante dal tradimento di Berlusconi al nord a vantaggio della Lega.
Se Fini riesce a presentarsi in quella veste, magari senza precludersi anche gli elettori moderati al nord, per i due bibini è notte fonda, non passa più nulla e forse si riesce a riequilibrare il Paese.
Non solo: Fini ha tutto l’interesse a partire con un numero di parlamentari al ribasso perchè saranno in tanti nei prossimi mesi a bussare semmai alla sua porta.
E non è detto che per tutti l’uscio sarà aperto. Il tipo è vendicativo.
Per questo Letta invita alla calma.
Leave a Reply