IN FUGA DA GUERRA E POVERTA’: IL DRAMMA DEI RIFUGIATI POLITICI NEL NOSTRO PAESE
Aprile 11th, 2010 Riccardo FucileSONO 19.000 I MIGRANTI FORZATI SCAPPATI DALLA GUERRA E AVENTI DIRITTO DI ASILO POLITICO: IN CALO DEL 35,5%, A CAUSA DEI RESPINGIMENTI IN MARE ATTUATI IN VIOLAZIONE DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI FIRMATE DALL’ITALIA… SONO PER LO PIU’ AFGHANI, ERITREI, SOMALI, ETIOPI
C’è chi si rivolge agli sportelli dedicati all’orientamento al lavoro, chi chiede assistenza legale, chi partecipa a corsi per imparare l’italiano: gli uomini provengono soprattutto da Afghanistan, Eritrea e Somalia, le donne dall’Africa nera.
Il 67% ha un’età compresa tra i 21 e i 30 anni, pochi gli over 40.
A scattare la foto delle loro condizioni di vita nel nostro Paese è il Centro Astalli, un’associazione di gesuiti presente a Roma, Vicenza e Palermo che opera da centro polifunzionale per l’assistenza e la protezione dei rifugiati in Italia e che ha redatto il Rapporto 2010 sul loro stato nel nostro Paese.
Qua si parla non di immigrati, ma di “migranti forzati”, perchè scappati da una guerra.
Sono protetti da convenzioni internazionali, firmate anche dal nostro Paese e violate dall’Italia nel momento in cui ha respinto in mare, senza dare modo di verificare chi tra i profughi avesse diritto o meno a chiedere asilo politico, tutti gli immigrati indiscriminatamente.
Avremmo cioè dovuto portarli a Lampedusa e poi discernere a seconda delle richieste e delle origini.
Per dare modo a Maroni di fare i suoi spot televisivi invece, sono stati respinti in mare e riconsegnati alla Libia dove marciscono nelle galere o trovano la morte nel deserto nel disperato tentativo di un ritorno al loro Paese.
Un’opera “umanitaria”, insomma, di cui l’Italia può andare fiera, stigmatizzata dalle organizzazioni internazionali.
La flessione delle domande di asilo è stata del 35,5%, ma rispetto al 2008 gli utenti che hanno usufruito dei servizi dei Centri è cresciuto del 33%, così come i tempi di permanenza superando in molti casi i sei mesi. Continua »