Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
REGGIO CALABRIA: TRA LE ACCUSE ANCHE LESIONI PERSONALI E PORTO ILLEGALE DI PISTOLA
È stato arrestato a Reggio Calabria per associazione mafiosa Michele Panetta, già candidato nel 2014 per il M5S per un posto da consigliere comunale.
Secondo gli inquirenti, Panetta sarebbe uno dei luogotenenti di Domenico Nucera, uno dei capi dei cosiddetti buttafuori della movida estiva reggina, per conto del clan Condello.
Panetta è finito in carcere anche con l’accusa di lesioni personali, porto illegale di pistola e altri reati. Insieme a lui sono finiti agli arresti altre 14 persone, accusate di traffico di droga, estorsioni, traffico d’armi e corse clandestine di cavalli, tra cui alcuni esponenti della comunità rom di Arghillà .
Panetta, sul suo profilo Facebook aveva caricato post e video di Beppe Grillo e Luigi Di Maio, con condivisioni del senatore Nicola Morra.
E poi appelli a scendere in piazza, «bruciare i palazzi del potere», «creare il panico» e «mettere a soqquadro le città », addirittura la minaccia di andare alle urne elettorali con il kalashnikov anzichè con la matita.
In vista delle elezioni comunali di tre anni fa, Panetta aveva ottenuto il via libera, certificato con tanto di bollino blu da parte della Casaleggio e associati, in una lista che ha fatto l’intera campagna elettorale al grido di «onestà ».
Come riferito dal Corriere della Calabria, al Movimento Panetta aveva presentato il casellario giudiziale e il certificato dei carichi pendenti, ma non la certificazione delle iscrizioni nel registro delle notizie di reato (per vedere se uno è indagato).
Ora i Cinquestelle si difendono dicendo che «all’epoca non potevamo sapere che sarebbe stato arrestato», sottolineando che Panetta avesse trovato posto solo come “tappabuchi” nella lista del candidato sindaco Vincenzo Giordano, in prossimità delle comunarie.
L’accusa: «Attuava ritorsioni violente»
Per i pm Stefano Musolino, Giovanni Gullo, Sara Amerio e Walter Ignazitto, e per il gip Massimo Minniti, che ha convalidato l’ordine di custodia cautelare: «L’aspirante consigliere, in qualità di partecipe dell’associazione, svolgeva compiti operativi ed esecutivi, coordinando e partecipando alle attività dei ‘buttafuori’, attuando ritorsioni violente contro coloro che mettevano in dubbio la forza e l’attuale operatività del sodalizio, costringendo al silenzio le persone informate sui fatti, cedendo sostanza stupefacente per conto della cosca e ponendosi stabilmente a disposizione di Nucera Domenico».
Il tutto «con condotta permanente sino al settembre 2016».
In altri termini, presumibilmente incluso nel periodo in cui tentava di approdare in consiglio comunale sotto le bandiere dei Cinquestelle.
Ma il M5S non se ne sarebbe accorto, ovvio.
(da “il Corriere della Sera”)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
ESCE ALLO SCOPERTO ANCHE IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA IN VISTA DEL CONGRESSO: “OCCORRE TORNARE ALLE ORIGINI, LA LEGA NON E’ NE’ DI DESTRA NE’ DI SINISTRA”
Comincia con Roberto Maroni che in un’intervista al Corriere della Sera dice “la parentesi lepenista si possa considerare conclusa” la giornata della Lega lanciata verso la scadenza della primarie di domenica prossima.
Un affondo nei confronti della linea sovranista di Matteo Salvini, che è stato sponsor della candidata frontista francese.
E una dichiarazione che, seppur senza essere un endorsement da parte del governatore leghista lombardo, avrà fatto piacere al competitor di Salvini alle primarie del Carroccio, Gianni Fava, esponente dell’area autonomista e sostenuto da Bossi.
Maroni con un certo distacco sottolinea che “chi vince ha il dovere di fare il segretario, ma non è che puoi farlo soltanto se annienti chi la pensa in modo diverso”. Per Maroni occorre “tornare alle nostre origini di movimento post ideologico, nè di destra nè di sinistra.”.
Lo sfidante di Salvini alle primarie Fava plaude all’intervista del governatore lombardo. “Lo dico da un pezzo – posta su Facebook Fava, assessore di Maroni -. Forse non è mai nemmeno cominciata la fase lepenista, se non nella testa di qualche dirigente in cerca di facili scorciatoie. La Lega faccia la Lega. Lottiamo per la questione settentrionale”.
Se Maroni ha deciso di uscire allo scoperto in vista del congresso della Lega è evidente che Salvini è all’angolo ed è ormai un segretario dimezzato.
La linea sovranista, sconfitta in tutta Europa, non può rappresentare un modello, se ne stanno accorgendo anche nel Carroccio.
Salvini verrà confermato segretario in attesa che le amminsirative gli diano la botta finale.
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
IL CONSIGLIERE COMUNALE DI AOSTA SCAMBIA PER PROFUGO UN CITTADINO ITALIANO DA ANNI, SPOSATO E CON UN FIGLIO … POI FA SPARIRE IL POST
Ha definito “risorsa boldriniana” un uomo di colore che è cittadino italiano da anni, sposato e con un bambino, pubblicando la sua foto di spalle mentre guida un overboard (una sorta di skateboard elettrico) che invece tanti valdostani non “si possono permettere”.
Il consigliere comunale della Lega Nord ad Aosta Andrea Manfrin, in un post su facebook, con tanto di foto, scrive:
“Sapete quanto costa un overboard? Quello che questa risorsa boldriniana usa per andare a spasso vicino alla Cogne (o per scappare dalla guerra)? Anche usato viene tra i 200 e i 500 euro. Quanti cittadini valdostani se lo possono permettere?”.
L’uomo è stato riconosciuto dalla cognata e il post è stato cancellato.
Ma, sul social network, lo screenshot in 15 ore ha già raggiunto oltre 200 condivisioni di critica, tra le quali quelle del sindaco di Aosta, Fulvio Centoz (Pd).
Una figura di m….
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
IL DEPUTATO BARONI LANCIA L’ALLARME: “MENTI ABITUATE AL CRIMINE, FONTE UN AMICO DI RENZI”… POI: “MI SONO SBAGLIATO”
“Mi è arrivata ora una notizia da un caro amico dell’ebete di Rignano [Matteo Renzi, n.d.r] Occhio perchè nelle notti tra venerdì e sabato è partito l’ordine di sporcare Roma in certi punti dove c’è molta visibilità , perchè stanno già reclutando persone per andare a pulire dove loro sanno che troveranno molto sporco”.
È l’appello rilanciato da Massimo Baroni, deputato del Movimento 5 stelle. Il post si inserisce nella “guerra della monnezza” tra Pd e M5s, che si rimpallano sia la responsabilità dell’aumento dei rifiuti per le strade di Roma, sia l’esistenza stessa di una vera e propria emergenza.
È in questo secondo filone che si inserisce Baroni, lanciando l’allarme che dall’entourage di Renzi sia partito l’ordine di sporcare appositamente la città per farsi selfie nell’intento di pulire.
Baroni rincara la dose: “Tenete un occhio aperto anzi DUE e segnalate con foto e video pirata. Pubblicheremo questi atti dolosi di vandali pensati da menti abituate al crimine continuato ai danni della collettività . Denunceremo alla Procura della Repubblica e alla Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale per le sanzioni amministrative”.
La bufala è stata segnalata dal deputato Pd Michele Anzaldi (“una calunnia preventiva contro il Pd” l’ha definita) , che ha invitato il parlamentare grillino ad “andare da un medico bravo, se non fosse che si tratta di un parlamentare della Repubblica, pagato dai soldi dei cittadini”.
Fatti i controlli del caso, Baroni ha deciso di rimuovere il post contestato: “Mi sono arrivati avvisi che quella che ho pubblicato prima era una falsa notizia – ha scritto su Fb – quindi per correttezza ho preferito rimuoverla. Scusatemi”
Meglio non comentare…
(da “Huffingtonpost”)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
LA SINDACA ACCUSA LA REGIONE PERCHE’ NON AVREBBE UN PIANO PER LO SMALTIMENTO, MA E’ IL M5S CHE SI E’ SEMPRE OPPOSTO E NON HA MAI PRESENTATO RICHIESTE
Ieri Virginia Raggi si è accorta dell’esistenza dell’emergenza rifiuti a Roma.
Nei giorni scorsi la sindaca della Capitale aveva negato l’esistenza del problema. L’assessora all’ambiente Pinuccia Montanari si era invece impegnata a minimizzare la questione parlando di “criticità ”.
La Raggi ha annunciato che per far fronte alla situazione è stata messa in campo una task force e che gli impianti lavorano 24 ore su 24.
Durante l’intervista a Porta a Porta andata in onda martedì però la sindaca non ha rinunciato al suo sport preferito: dare la colpa a quelli che c’erano prima, alla Regione e al PD.
Virginia Raggi è sindaca della Capitale da quasi un anno. Nessuno crede che abbia la bacchetta magica, anche se durante la campagna elettorale ha più volte dato l’impressione di averla.
I problemi della gestione dei rifiuti di Roma vengono da lontano ma non si può fingere che l’attuale amministrazione sia esente da colpe.
In fondo non si può certo pensare di governare una città in nome del cambiamento lasciando tutto com’era prima dicendo che è “colpa degli altri”. Eppure è proprio quello che il M5S e la Raggi stanno facendo a Roma per l’emergenza rifiuti.
Non si può negare, ad esempio che l’AMA — la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti — sia una società del Comune di Roma e che sia quindi sottoposta al controllo dell’Amministrazione.
La Raggi però sostiene che la responsabilità dei cumuli di rifiuti accanto ai cassonetti è di Regione Lazio. Questo perchè è la Regione ad elaborare il piano gestionale dei rifiuti.
Il Presidente Nicola Zingaretti ha respinto al mittente le accuse. Secondo la Raggi il problema è che la Regione non ha approvato il piano rifiuti. Questo è falso: il piano rifiuti è quinquennale ed è stato approvato nel 2012.
Fino a tutto il 2017 quindi la Regione ha un piano rifiuti. La Regione sta lavorando alla presentazione di un nuovo piano ma le attuali necessità di smaltimento e le relative problematiche riguardano il piano che è in vigore.
Cosa sta facendo il Comune per risolvere il problema dei rifiuti?
Raggi ha detto che il Comune ha inoltrato alla Regione tutta la documentazione e le richieste necessarie per l’apertura di nuovi impianti.
Anche questo è falso perchè l’unica richiesta fatta dal Comune di Roma — in data 9 maggio 2017 — riguarda l’impianto acquistato dal sindaco Ignazio Marino.
Inoltre la giunta pentastellata è contraria alla costruzione di un impianto di compostaggio a Rocca Cencia senza però fornire l’indicazione di una soluzione alternativa.
Vale la pena di ricordare che il M5S governa nella quasi totalità dei Municipi di Roma. Una questione analoga è quella che riguarda gli impianti di termovalorizzazione (gli inceneritori): il M5S è notoriamente contrario all’utilizzo degli inceneritori.
Luigi Di Maio a Di Martedì ha spiegato che gli inceneritori portano con sè tangenti e malaffare. Ciononostante Roma Capitale continua ad utilizzare gli impianti di termovalorizzazione degli altri per soddisfare il fabbisogno di smaltimento dei rifiuti.
Raggi durante l’intervista con Bruno Vespa ha detto che il Comune ha proposto la creazione di tre ecodistretti.
La giunta Marino in passato aveva proposto la creazione di quattro ecodistretti ma una volta insediata la giunta pentastellata l’assessora all’ambiente Paola Muraro si era impegnata a bloccare la costruzione di quello di Rocca Cencia, considerato la spina dorsale del programma degli ecodistretti.
Va però segnalato che proprio su Rocca Cencia anche Regione Lazio si rese colpevole di un simpatico scaricabarile non volendo autorizzare l’utilizzo dell’impianto.
Ad oggi in Regione la giunta Raggi non ha presentato alcuna proposta per la costruzione degli ecodistretti. Inoltre la Regione ha predisposto l’invio all’estero dei rifiuti indifferenziati al fine di alleggerire il Tmb Nuovo Salario.
A vincere la gara europea è stata la tedesca Enki che si è aggiudicata lo smaltimento di 160 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno.
Nel frattempo gli impianti TMB di AMA continuano a non funzionare. A fine novembre 2016 la Raggi aveva trionfalmente annunciato il nuovo corso di AMA, e curiosamente lo faceva copiando le misure proposte e adottate dall’ex Ad Fortini e dall’ex sindaco Marino.
È vero che il piano per lo smaltimento dei rifiuti necessita di un aggiornamento ma a quanto pare il Comune di Roma nell’ultimo anno ha ribadito che non era necessaria la costruzione di nuovi impianti.
Questo perchè secondo i 5 Stelle entro il 2021 si arriverà al 70% della percentuale di raccolta differenziata, ovvero il doppio di quella attuale.
Oggi improvvisamente Raggi e Montanari si sono accorte che invece servono nuovi impianti, ma da realizzarsi fuori dal territorio comunale.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
DIMOSTRA UNA MALAFEDE AGGHIACCIANTE PER CERCARE VOTI RAZZISTI… MA E’ TALMENTE PIRLA CHE STA FACENDO PERDERE VOTI AL M5S
Luigi Di Maio torna a sparare contro le Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo centrale.
Da qualche tempo il Vicepresidente della Camera è alla caccia dei voti di quelli che credono che ci sia un’invasione organizzata. Il M5S quindi ha puntato il dito contro le Ong che operano al largo delle coste libiche e che — ci spiegava Di Maio qualche giorno fa — sono in combutta con trafficanti e scafisti.
C’è però un problema, perchè la narrazione di Di Maio si basava sostanzialmente sulle dichiarazioni del Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.
Dopo due audizioni in Parlamento però la portata delle affermazioni di Zuccaro ne è uscita fortemente ridimensionata.
Non solo non c’è alcuna inchiesta sulle Ong che “aiutano gli scafisti” ma Zuccaro non ha nemmeno le prove per sostenere che alcune Ong siano colluse.
Addirittura oggi sono stati identificati degli scafisti solo grazie a un video fornito a Zuccaro dalla tanto criticata Moas, la Ong maltese
Zuccaro ha poi ribadito più volte che le sue sono solo “ipotesi di lavoro” e che non ha in mano alcun elemento utile per aprire un’inchiesta. Fino a prova contraria questo significa che le Ong non sono colluse con gli scafisti.
Il solo fatto che recuperino in mare i migranti dai barconi non configura di per sè l’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione.
In primo luogo perchè la quasi totalità delle operazioni di soccorso avviene sulle aree SAR di intervento coordinato stabilite dal Governo Italiano in collaborazione con Centro di Coordinamento Marittimo dei Soccorsi (MRCC) di Roma.
In secondo luogo perchè le Ong operano in base alla Convenzione di Amburgo.
Ma secondi Di Maio “dobbiamo subito cambiare le regole di ingaggio delle imbarcazioni nelle nostre acque territoriali e stabilire regole di approdo più stringenti nei nostri porti”.
Per Di Maio, noto esperto di diritto internazionale, questo non rappresenta un problema. Basta cambiare “le regole di ingaggio”.
Non è chiaro se intende che bisogna cambiare la Convenzione di Amburgo unilateralmente o se propone altre modalità di “ingaggio”, terminologia di per sè alquanto bellicosa.
Sulla scorta delle “ipotesi di lavoro” di Zuccaro Di Maio in questi giorni è andato ovunque a spiegare di avere prove certe del coinvolgimento delle Ong nei traffici di esseri umani.
Ora che è venuto fuori che queste prove non ci sono il sempre garantista Vicepresidente della Camera utilizza un’altra inchiesta per parlare di “accuse agghiaccianti” nei confronti delle Ong.
Ovviamente anche questa volta Di Maio non ha capito bene di cosa sta parlando. Innanzitutto Di Maio cita un articolo del Corriere della Sera. Cita ma non linka perchè se dal suo riassunto sembra che ad essere sotto inchiesta sia Medici Senza Frontiere dall’articolo emerge una diversa versione dei fatti.
La Procura di Trapani non sta infatti indagando su Msf (curiosamente non è finanziata da Soros e non è nell’elenco di quelle “sospette” di Zuccaro) ma sull’operato di alcuni membri dell’Ong in alcune determinate occasioni.
Ecco cosa ha detto il Procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio: «Abbiamo indagini che coinvolgono non le Ong come tali, ma persone fisiche appartenenti alle Ong. Non risultano contatti telefonici diretti tra persone in Libia e le Ong».
Cartosio smentisce quindi l’ipotesi che le Ong siano in contatto con gli scafisti. Ed è bene specificare di un’inchiesta che è ancora in corso e che non è stata specificata l’iscrizione di persone nel registro degli indagati.
Medici senza Frontiere ha reso noto di non aver ricevuto richieste di contatto da parte della Procura di Trapani.
Da bravo studente di legge Di Maio dovrebbe sapere (o dovrebbe aver imparato negli ultimi giorni) che le accuse, per quanto “agghiaccianti” possano essere finchè non sono state provate e dimostrate non sono una sentenza di condanna.
Questo vale per gli esponenti del M5S quando sono indagati e dovrebbe valere anche per le Ong.
Ma si sa che nel mondo del garantismo a targhe alterne del MoVimento 5 Stelle questo è un dettaglio trascurabile.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
DAL GENIO MATEMATICO ALL’ECOLOGISTA, DALL’ESPERTO IN SICUREZZA AL GIUDICE E AL SOCIOLOGO
Emmanuel Macron scopre le sue carte in vista delle prossime elezioni legislative, previste per l’11 e il 18 giugno. Oggi il segretario generale di En marche!, Richard Ferrand, ha svelato in una conferenza stampa una prima lista di 428 candidati sui 577 previsti.
Come sottolineato dallo steso Ferrand, il 52% dei nomi proviene dalla società civile e “non ha mai esercitato un mandato elettivo o politico”.
Il segretario ha poi ricordato che “l’età media è di 46 anni”, contro i 60 dei deputati uscenti, aggiungendo che è stata perfettamente rispettata la parità di genere “con 214 uomini e 214 donne”.
Anche se per il neo-presidente c’è la grana dei centristi. Bayrou, il leader del MoDem, principale alleato di En Marche! fin dalla campagna elettorale, ha dichiarato stasera che la lista dei candidati pubblicata oggi “non ha l’assenso” del suo partito. E che gli accordi prevedevano “candidature comuni in tutte le circoscrizioni”.
L’amazzone
Marie Sara ha accettato la candidatura per la circoscrizione del Gard, nella regione dell’Occitania. Per questa amazzone 52enne si tratta del primo impegno in politica. “Il Presidente della Repubblica mi ha sollecitata, chiedendomi di andare a difendere i suoi valori per combattere contro il Front National e contro l’oscurantismo” ha dichiarato Sara all’AFP. Il suo rivale sarà Gilbert Collard, una delle figure di spicco del partito di Marine Le Pen, già eletto deputato nel 2012.
L’ex compagno di scuola
Tra i candidati all’Assemblea anche il 37enne Gaspard Gantzer, nominato nel 2014 a capo del polo comunicazione nel gabinetto del presidente Franà§ois Hollande. Candidato nella seconda circoscrizione di Ille-et-Villaine, in Bretagna, Gatzer ha frequentato insieme a Macron l’Ecole Normale d’Administration, l’istituto da dove escono i più importanti dirigenti statali dle paese, per poi ritrovarlo all’Eliseo pochi anni più tardi. In un’intervista rilasciata a Libèration a gennaio aveva dichiarato che “sarebbe stato difficile” lavorare nuovamente con il suo ex collega, diventato oggi il nuovo Presidente della Repubblica.
Il matematico
Era una delle candidature più attese, soprattutto dopo l’endorsement annunciato durante la campagna elettorale. Con il suo look da dandy e un’insolita passione per gli aracnidi, Cedric Villani è il matematico-star candidato alla quinta circoscrizione nell’Essonne, nella regione dell’Ile-de-France. Dopo aver vinto nel 2010 la medaglia Field (l’equivalente del Nobel per la matematica), Villani ha ricoperto diversi ruoli di prestigio, come quello di membro dell’Istituo universitario di Francia. Attualmente è direttore dell’Istituto Henri Poincarè di Parigi e membro dell’Accademia delle scienze e del Consiglio strategico della ricerca. In passato Villani ha votato per il centrista Franà§ois Bayrou e ha sostenuto la candidatura della socialista Anne Hidalgo alle elezioni per il sindaco di Parigi nel 2014. Lo scorso marzo il matematico ha dichiarato ai microfoni di Rtl che Macron “riesce ad attirare molti talenti che non si riconoscono nei partiti tradizionali”.
L’ecologista
È stato il primo membro del governo a sostenere ufficialmente Emmanuel Macron. L’ecologista Barbara Pompili correrà nella seconda circoscrizione della Somme, nella regione Hauts-de-France, in cui era già stata eletta nel 2012. In un’intervista rilasciata ad aprile a Courrier Picard, Pompili ha dichiarato che quella di En Marche”! è stata “una politica di apertura nei confronti delle nuove candidature” anche per “i deputati uscenti che hanno già un mandato”, proprio come lei.
Il giudice
Aveva dato il suo appoggio a Macron cinque mesi fa e oggi corre nella seconda circoscrizione del Calvados, nella regione della Normandia. L’ex giudice 58enne Eric Halphen è salito agli onori delle cronache verso la metà degli anni novanta, quando indagò nel quadro dell’inchiesta sulle assunzioni fittizie al comune di Parigi nel periodo in cui Jacques Chirac era sindaco. Halphen è già stato candidato alle elezioni legislative nel 2002, nella circoscrizione dell’Essonne, per l’ex socialista Jean Pierre Chevenement.
Il sociologo del tempo libero
Con i suoi studi riguardanti l’utilizzo dello spazio e dei “tempi sociali”, il sociologo Jean Viard ha concentrato le sue ricerche sui temi del tempo libero, delle vacanze e delle 35 ore lavorative. Nel corso della sua carriera accademica ha pubblicato diverse opere, tra cui “Quando il Mediterraneo ci sommerge”, in cui tratta della questione dell’accoglienza dei migranti.Insieme ad altri 150 intellettuali, nel 2007 si era schierato a favore della socialista Sègolene Royale per una “sinistra di speranza” contro “una destra d’arroganza”. Viard è candidato nella quinta circoscrizione del Vaucluse, nella regione della Provenza Alpi e Costa Azzurra.
L’uomo della sicurezza
“Sono arrivato al termine della mia vita da poliziotto. Prima della fine dell’anno sarò in pensione e vogli continuare a servire i francesi”. Con queste parole l’ormai ex numero uno del RAID (le teste di cuoio francesi), Jean Michel Fauvergue, preannunciava pochi mesi fa un suo prossimo impegno in politica. Ex paracadutista appassionato di arti marziali, Fauvergne ha diretto le operazioni anti terrorismo durante la presa di ostaggi dell’Hyper Cacher nel 2015 e durante l’assedio di Saint Denis nel 2016, pochi giorni dopo gli attentati del Bataclan. Inizialmente dato come possibile Ministro dell’interno, Fauvergue sarà candidato nella Seine-et-Marne, nella regione parigina dell’Ile-de-France.
La juppeista
Juppeista della prima ora, Aurore Bergè ha lasciato il partito dei Rèpublicains per unirsi a Macron lo scorso 14 febbraio. Già eletta deputata nelle Yvelines, Bergè ha rotto gli indugi dopo aver assistito al meeting di Macron a Lione tre mesi fa. “Ho visto nella sala persone che non si vedevano più nei nostri partiti: trentenni, dirigenti e giovani attivi” ha dichiarato in un’intervista all’Express, guadagnadosi così la possibilità di ripresentare la sua candidatura nella regione dell’Ile-de-France. Nel corso della sua carriera politica, questa trentenne parigina si è schierata a favore dei matrimoni omosessuali, andando così controcorrente rispetto al suo ex partito.
(da “Huffingtonpost“)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
“MAI STATI CONTATTATI DALLA PROCURA, CONTINUEREMO A SALVARE VITE IN MARE”
“Mai contattati dalla procura”. Medici Senza Frontiere Italia smentisce le informazioni trapelate oggi sui giornali che vedono alcuni dei suoi membri indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver soccorso in mare migranti senza aver avvisato la Guardia Costiera e per aver – secondo le accuse – impartito lezioni ai salvati di “non collaborare con la polizia”.
“In merito alle nuove accuse, errori e illazioni che compaiono ogni giorno nel dibattito pubblico, Medici Senza Frontiere (MSF) conferma di non essere stata contattata dalla procura di Trapani, ribadisce di essere a disposizione di tutte le autorità competenti per chiarire ogni informazione e soprattutto riafferma con forza la totale legittimità e trasparenza del proprio operato in mare, che ha l’unico obiettivo e obbligo di salvare vite umane.
“Ancora una volta, come sempre più spesso in queste ultime settimane, ci troviamo di fronte a una valanga di illazioni e accuse mediatiche basate su strumentalizzazioni e informazioni imprecise, che non servono a nulla se non a gettare discredito sulla nostra organizzazione e sul sistema stesso di ricerca e soccorso in mare.”
“Come abbiamo più e più volte ripetuto, le nostre operazioni in mare avvengono alla luce del sole, nel rispetto e sotto gli obblighi del diritto internazionale marittimo, con il coordinamento delle autorità competenti. E servono a salvare vite umane, le vite di persone in carne e ossa, che mentre queste polemiche faziose confondono l’opinione pubblica, sono costrette a sofferenze, rischi indicibili e morti del tutto inaccettabili.”
“Vogliamo rassicurare chi ci sostiene che questa bufera di accuse non ci distoglierà nemmeno per un minuto dal soccorrere persone che stanno per morire, dal medicare le ustioni e le ferite, trattare i casi di ipotermia, rianimare gli annegati, nutrire i bambini nati orfani. In mare come nei circa 70 paesi dove i nostri operatori nel frattempo continuano a portare, ogni giorno e in prima persona, assistenza medica e umanità . Grazie all’aiuto di tutti i nostri sostenitori, privati cittadini, fondazioni e imprese selezionate, che credono ancora che sia giusto curare e salvare vite umane e che anche in questi giorni continuano a dimostrarci il loro sostegno.”
Nel 2017 Medici Senza Frontiere ha soccorso più di 7.000 persone. Da quando abbiamo preso il mare nel 2015 più di 61.000, in circa 300 operazioni di soccorso coordinate dalla guardia costiera italiana.
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2017 Riccardo Fucile
LA CURIA DESTINA UNA SUA STRUTTURA PRIVATA ALL’ACCOGLIENZA E ARRIVANO LE MINACCE RAZZISTE… IL CANDIDATO SINDACO DEI FRATELLINI D’ITALIA NON TROVA DI MEGLIO CHE INVOCARE L’ORDINE DEI MEDICI CONTRO UN PROFESSIONISTA CHE AVEVA STIGMATIZZATO LA FOGNA IN CUI OPERA… L’ORDINE DEI MEDICI DA’ RAGIONE ALL’ASSOCIATO (MENTRE MINNITI DORME)… LA NUOVA LEGGE SULLA LEGITTIMA DIFESA IN QUESTO CASO PUO’ SERVIRE
Roata Canale è una frazione di Cuneo dove qualche settimana fa il parroco ha dato l’annuncio ai fedeli dell’arrivo di alcuni richiedenti asilo.
Il parroco ha detto che la Casa delle Opere parrocchiali, un edificio inutilizzato, sarà dato in gestione ad una onlus, la Ubuntu.
I migranti non arriveranno subito ma forse tra qualche mese, ragion per cui la Onlus e la parrocchia hanno deciso di informare gli abitanti della frazione per “renderla partecipe di quello che potrebbe accadere”.
Fomentati dai “soliti noti” che già ipotizzavano rapine, furti e stupri alle vecchiette i residenti si sono subito schierati contro questa iniziativa, come se li riguardasse, visto si tratta di una proprietà privata, dove si può anche sparare a chi si aggira di notte, secondo il credo padagno.
La struttura è infatti di proprietà della Curia che quindi ne può disporre come crede. Non solo proteste: qualcuno è andato oltre e ha distribuito in forma anonima un volantino dove è scritto “Questo non è un consiglio, è una minaccia, noi i negri non li vogliamo“.
Ovviamente di fronte a una reazione violenta, razzista e di totale chiusura come già ne abbiamo viste in altre parti d’Italia, Minniti non risulta pervenuto.
La differenza con i fatti di Quinto di Treviso o con quelli di Goro è che qui la cittadinanza è stata coinvolta con largo anticipo prima dell’arrivo dei profughi.
Inoltre non è “lo Stato” a mandare i profughi ma la Curia ad accoglierli.
Chi reagisce in questo modo molto probabilmente è uno di quelli che invita i preti “ad ospitarli a casa loro”. Infatti lo hanno fatto.
Corrado Lauro è un medico del reparto di Chirurgia generale dell’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo e ha deciso di dare una lezione ai razzisti che non vogliono i profughi. Lauro ha scritto su Facebook di aver intenzione di non voler prestare loro “alcun intervento sanitario in elezione se non in caso di immediato rischio vita o qualora si configurassero le condizioni di una denuncia per il reato di omissione di soccorso”. Insomma, se gli abitanti della frazione cuneese non vogliono accogliere i profughi allora lui non accetterà pazienti provenienti da Roata Canale.
Il comitato elettorale del candidato sindaco di Cuneo Giuseppe Menardi, sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega Nord, ha scritto una lettera dove si augura che «l’Ordine dei Medici e il Direttore della Asl di Cuneo prendano seri ed immediati provvedimenti nei confronti di questo “medico”».
Lettera dove si definisce Lauro “medico ideologizzato che arriva a tradire il giuramento di Ippocrate”.
Lauro si difende spiegando di non aver violato il giuramento d’Ippocrate:
Non sono nelle condizioni di creare un patto terapeutico con queste persone: io lavoro prettamente con pazienti oncologici con cui stabilisco un patto empatico. Poichè il mio lavoro è dettato da agire di tipo filantropico, questo tipo di empatia non posso stabilirla con chi manifesta chiare posizioni di tipo razzista. Lo dico nell’interesse del paziente stesso. Ma ribadisco: un conto è avere posizioni diverse, un altro è concepire un volantino di quel tipo.”
Il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Cuneo Salvio Sigismondi ha fatto sapere che «È deontologicamente previsto il rifiuto della cura per il medico pubblico dipendente in regime di libera professione» .
Comunque un consiglio ci sentiamo di darlo agli operatori dell’accoglienza, in sintonia con le proposte della Meloni e di Salvini: siate padroni a casa vostra e tutelatevi.
La nuova legge sulla legittima difesa giunge a fagiolo.
(da agenzie)
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