Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
LE PAROLE “DA PRIVATO CITTADINO” DEL PROCURATORE DI CATANIA MA PRONUNCIATE DURANTE L’AUDIZIONE DA MAGISTRATO IN CUI, SENZA UNO STRACCIO DI PROVA, CONTINUA AD ACCUSARE LE ONG
L’audizione del procuratore capo di Catania Zuccaro alla commissione del Senato è stata utile per due motivi: in primo luogo perchè ha confermato che il suddetto non ha uno straccio di prova che confermi neppure lontanamente la sua “indagine conoscitiva” sulle “molto presunte” collusioni tra trafficanti e Ong, smentite peraltro nell’ordine dalla procura di Siracusa, dalla nostra Marina militare, dalla ns. Guardia di Finanza, da Frontex, oltre che dalle Ong.
In secondo luogo perchè ha svelato l’incontenibile esigenza di un procuratore della Repubblica italiana di voler “esternare” le sue idee da privato cittadino, cosa che nessuno gli ha chiesto e che in quella sede non gli compete.
La commistione dei ruoli, per chi è maggiorenne e vaccinato, finisce solo per fare da sponda a ben evidenti giochi politici più o meno sporchi, ovvero gettare discredito sulle Ong, obiettivo perfettamente raggiunto.
Inutile dire che nessuno ha pensato di deferire Zuccaro al Csm e destinarlo ad altra Procura: se delle sue esternazioni si fosse reso protagonista un piccolo magistrato di provincia su un tema meno “strumentalizzabile” sarebbe già in in viaggio per mete montane del nord, ma sul tema profughi gli interessi e le coperture politiche sono evidenti.
E così, dopo aver esposto ipotesi senza prove e aver citato come fonti Frontex e la Marina che l’hanno peraltro smentito, ecco che Zuccaro ci spiega le sue idee “da privato cittadino”.
Non è Salvini che parla, è proprio lui: “Esiste un limite al numero di persone che l’Italia può ospitare. La maggior parte dei migranti che ci vengono presentati come necessitanti di protezione internazionale in realtà non ne ha diritto. E allora non è meglio escludere le ong da questo tipo di salvataggi e far sì che se ne facciano carico lo Stato e tutta l’Europa?”.
E il cerchio si chiude, per chi ha orecchie e cervello per intendere.
Zuccaro però non dovrebbe manipolare i dati, almeno questo: dovrebbe almeno sapere che la percentuale dei richiedenti asilo che vedono accolta la domanda di una delle tre forme di protezione previste attualmente è del 40% da parte delle commissioni territoriali (e fin qui parrebbe avere quasi ragione).
Ma non dice che il 60% di coloro che si vedono respingere la domanda presentano appello e il 75% di costoro vedono accolta la loro domanda di fronte a magistrati colleghi di Zuccaro.
Zuccaro poi vuole, come Salvini, che le Ong si vedano vietare la possibilità di intervenire nel soccorso in mare, ben sapendo che sostenere che “il compito dovrebbe essere dell’Italia e dell’Europa” vuol dire garantire a migliaia di loro un certo affogamento in mare, visto i criteri di intervento della Ue e di Frontex che hanno arretrato la loro zona di competenza.
Se si salvano vite umane è grazie solo alla abnegazione delle Ong e della Marina militare italiana, questa è la verità che Zuccaro ben conosce.
Per concludere: esiste un solo modo per eliminare i trafficanti, andare ad accogliere i profughi nei porti libici, dopo accurata selezione degli aventi diritto, attraverso i canali umanitari che Zuccaro stranamente non cita.
Una grave dimenticanza per un magistrato che parla da privato cittadino.
Fermo restando che un privato cittadino che fa anche il magistrato potrebbe optare a ricoprire solo la prima veste, magari candidandosi leader dei sovranisti.
Ovviamente è una “ipotesi di lavoro”, una delle tanto care a Zuccaro.
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
MOLTE PAROLE E POCHI FATTI, COME HA AMMESSO LUI STESSO
Il Procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro è stato ascoltato in merito alle sue recenti dichiarazioni sui rapporti tra Ong e scafisti.
In Commissione Difesa in Senato Zuccaro ha ribadito le sue convinzioni circa l’esistenza di rapporti tra le Ong che operano nel Mediterraneo centrale per soccorrere i migranti e i trafficanti di uomini.
I fatti e le prove in possesso della Procura catanese rimangono invece sullo sfondo. Il motivo è semplice: non ce ne sono.
Nei giorni scorsi Zuccaro aveva rilasciato una serie di dichiarazioni contraddittorie. Da un lato aveva fatto sapere che il suo ufficio non aveva formulato ipotesi di reato e che stava conducendo unicamente un’inchiesta conoscitiva.
Dall’altro aveva affermato a più riprese di essere convinto dell’esistenza di un accordo tra Ong e scafisti per far arrivare i migranti in Italia.
Oggi però Zuccaro ha smentito di aver ottenuto informazioni dai servizi segreti ma di averle reperite tramite Frontex e articoli di giornale.
Chi sperava che Zuccaro dicesse cosa ha scoperto dalle sue indagini rimarrà deluso. Zuccaro ha più volte risposto alle domande dei senatori parlando “da privato cittadino”.
Del resto già quando si è scoperto che i servizi segreti italiani non hanno mai scritto un dossier su ONG e scafisti la teoria del Procuratore ha iniziato a vacillare.
Ad esempio Zuccaro ha denunciato come “Negli organici delle Ong ci sono profili non proprio collimabili con quelli dei filantropi”.
Ha prove che lo dimostrano? No perchè poco dopo ha dichiarato che “Un’indagine in tal senso avrebbe grande rilevanza”.
Zuccaro ha sospetti e formula ipotesi di lavoro che dice chiaramente “non hanno alcun riscontro probatorio“.
Ricordando che le Ong non agiscono autonomamente ma che tutte le attività di SAR vengono coordinate dal Coordinamento Marittimo dei Soccorsi (MRCC) di Roma e quindi gestite dalla Guardia Costiera.
Ma c’è di più, perchè a quanto pare Zuccaro non ha in mano le intercettazioni che provano l’esistenza di contatti tra Ong e scafisti.
Anzi, il Procuratore chiede ai senatori che gli sia data la possibilità di intercettare le comunicazioni satellitari.
Ma quale attività investigativa sta svolgendo la Procura di Catania? A quanto pare non molta:
Confermo pienamente quanto detto al Comitato Schengen e cioè che siamo in una fase in cui non riusciamo più a svolgere l’attività investigativa: non riusciamo a intercettare i facilitatori e ad intercettare i satellitare e ad avere quegli elementi probatori necessar
Zuccaro ha anche risposto a coloro che dicono che nel caso dei salvataggi in prossimità delle acque territoriali libiche quelli italiani non sono i porti sicuri più vicini.
Il Procuratore ha ricordato che le aree SAR di competenza italiana comprendono anche quelle porzioni di mare e che se Tunisi e Malta non rispondono la Guardia Costiera non può esimersi dal salvare i naufraghi e portarli in Italia.
Molto divertente anche l’intervento del senatore Giovanardi che ha chiesto che un’imbarcazione di una Ong tedesca venga costretta a portare i migranti in un porto tedesco.
Zuccaro dice però anche di non avere “elementi utilizzabili processualmente” e sempre senza prove Zuccaro ha parlato di “comunicazioni tra la terraferma libica e soggetti che sono nelle imbarcazioni dei soccorritori”.
Un altro filone di un’eventuale indagine sarebbe quello riguardante i bilanci di alcune Ong che utilizzano navi battenti “bandiere ombra” di nazioni che sono paradisi fiscali. Questo però non vuol dire che le Ong hanno sedi in paradisi fiscali, anzi, e non è chiaro cosa impedisca a Zuccaro di fare una rogatoria per poter ottenere la possibilità di visionare i bilanci.
Zuccaro, per la gioia dei senatori del MoVimento 5 Stelle e della Lega Nord, si lancia anche in ipotesi più ardite che nulla hanno a che fare con l’attività investigativa.
Ad esempio il Procuratore ha dichiarato che
Esiste a mio avviso l’impossibilità di ospitare in Italia la migrazione di carattere economico, questo non è un discrimine per le Ong, ma ovviamente per uno stato la differenza è rilevante perchè il controllo dei flussi migratori e corridoi umanitari non può che competere agli stati
Si tratta forse di una valutazione basata su elementi probatori raccolti durante le indagini? No, perchè come detto non ci sono prove.
Si tratta invece di una valutazione politica, degna di un ministro più che di un Procuratore.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
LA IGNOBILE PROPOSTA DI UN CONSIGLIERE DI ROMA PER “IL DECORO DIEL PARCO DI COLLE OPPIO”…. CHI HA FAME PUO’ ANCHE SALTARE PASTO, ALTRIMENTI POI BISOGNA PULIRE: SAI CHE FATICA VISTO CHE C’E’ CHI E’ PAGATO PER FARLO
Stop ai pasti serali ai senzatetto che si trovano nel parco di Colle Oppio.
È una proposta, per ora. Anzi, un’idea di Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente di Roma Capitale (e consigliere capitolino del M5s) per combattere il degrado dello storico parco che si trova a pochi passi dal Colosseo.
E così Diaco durante la riunione della Commissione sull’apertura e chiusura dei cancelli di parchi e ville storiche della città al riguardo spiega come “nel parco di Colle Oppio la Caritas somministra i pasti serali ai senzatetto, che poi restano a dormire all’interno e diventa una pensione completa”. Parole di uno squallore unico, come se fosse un privilegio e non una necessità forzata dalla povertà
Aggiunge il presidente della Commissione ” È un tema di sicurezza e anche decoro, visto che poi la pulizia porta a una spesa”
Una proposta, la sua, appoggiata anche dai rappresentanti del Servizio Giardini del Campidoglio presenti in Commissione, che hanno spiegato come “i senza fissa dimora lasciano rifiuti, bottiglie, polistirolo. C’è un problema anche di decoro e i costi vanno a colpire i cittadini, l’ama e il servizio giardini”.
Qualuno lo avvisi che gli addetti comunali sono pagati per questo, contenitore o ramazzata in più o in meno.
Semmai il Comune pensi a trovare una sistemazione a molti senzatetto che sarebbero ben lieti di non passare le notti all’addiaccio in “pensione completa”, invece che abbandonarli in mezzo a una strada e proporre pure di sottrar loro la cena.
Evviva la carità cristiana a Cinquestelle (che si riferiscano alla categoria degli hotel di lusso?)
(da agenzie)
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
“ESTENDERE LA NORMATIVA ANTIMAFIA ALLA CORRUZIONE SAREBBE UN SEGNALE E UNA SVOLTA EPOCALE”
Estendere la normativa antimafia sulla confisca di beni ai corrotti sarebbe “una svolta epocale”, “un terremoto”.
A parlare in un’intervista al Fatto Quotidiano è Nino Di Matteo, magistrato siciliano in prima linea contro Cosa Nostra, dal 1993 sotto scorta.
“Segnerebbe un momento di svolta allo stesso modo in cui segnò una svolta epocale l’approvazione della legge La Torre del 1982: dalle intercettazioni sappiamo che le ossessioni costanti dei boss erano quelle di abolire o attenuare quell’impianto normativo. Ed era una delle condizioni che Salvatore Riina poneva attraverso il papello per far finire le stragi insieme all’abolizione dell’ergastolo. per il sistema della corruzione e per la gestione lobbistica del potere, questa legge costituirebbe un terremoto capace di sovvertire delicati equilibri criminali fondati sulla garanzia di impunità e sulla valutazione dei costi benefici rischi che fa pendere la bilancia a vantaggio della scelta corruttiva”
Secondo Di Matteo sostenere questa proposta è una prova anche per la classe politica.
“Sul sostegno a questo progetto di legge si gioca l’ennesima occasione di riscatto del ceto politico che ha bisogno di riacquistare credibilità e autorevolezza cominciando a privilegiare l’onestà ”
(da agenzie)
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
IL NOTO VIROLOGO SUI SOCIAL: “FIGURACCIA MONDIALE DELL’ITALIA”
“Grillo potrà pure attaccare il NYT ma questa proposta di legge l’hanno scritta i suoi parlamentari. Scripta manent”.
È il testo di un messaggio del virologo Roberto Burioni, che è stato ritwittato dal segretario Pd Matteo Renzi.
La proposta di legge, firmata da alcuni parlamentari M5s e pubblicata su Twitter da Burioni, prevede “l’eventuale diniego dell’uso dei vaccini per il personale della pubblica amministrazione”.
“Abbiamo fatto l’ennesima figuraccia mondiale: l’Italia è stigmatizzata sul New York Times e in particolare viene criticato il Movimento Cinque Stelle per le sue posizioni contrarie alla scienza e ai vaccini”, scrive poi Burioni, virologo paladino delle vaccinazioni, in un post più articolato su Facebook.
In particolare, Burioni cita la replica di Beppe Grillo che, spiega, “ribatte attaccando il New York Times e dicendo che non è vero” quanto riportato nell’articolo sul Movimento (e cioè che “ha fatto attivamente campagna su una piattaforma anti-vaccinazioni ripetendo i falsi legami tra vaccinazioni ed autismo”).
(da “Huffingtonpost”)
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
“SIAMO A LIVELLO DI PRE-INDAGINI” …. E VUOLE MEZZI PER INTERCETTARE TUTTI: SCAFISTI, ONG, MARINA MILITARE… NON HA PROVE MA DATI, NON DAI SERVIZI SEGRETI MA DA FRONTEX E MARINA MILITARE (CHE L’HANNO SMENTITO) E DAL WEB (?)… “NE ARRIVANO TROPPI”: UN MAGISTRATO NON DA’ VALUTAZIONI POLITICHE, PERSEGUE REATI, MA SOLO SE ESISTONO NELLA REALTA’
“Contatti radio” e “comunicazioni” non specificati tra presunti trafficanti e appartenenti ad alcune ong a disposizione della procura di Catania non arrivano dagli 007, ma da Frontex e dalla Marina Militare.
Lo ha spiegato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, in audizione in commissione Difesa al Senato, motivando così le dichiarazioni degli scorsi giorni in cui ha parlato di contatti tra gli scafisti e alcune ong che soccorrono i migranti in mare.
Peccato che prima Frontex e poi la Marina Militare lo abbiano smentito sostenendo che non ci sono elementi tali da ritenere plausibile la tesi di “collusioni” tra trafficanti e Ong.
Inoltre afferma Zuccaro “ci risulta anche da Internet, perchè in rete ci sono i dati della posizione delle Ong”. Se le indagini le facciamo su internet siamo a posto…
E ancora: “Siamo ad un livello di pre-indagine su un fenomeno che va comunque segnalato per chiedere alle istituzioni di porre rimedio alla carenza di strumenti di indagine necessari. Poi vi sono le indagini vere e proprie: su queste ultime non ho mai fornito indicazioni e mai lo farò”.
Tra il il personale delle ong vi sono figure “non proprio collimabili con quelle dei filantropi”, ha insistito Zuccaro. ovviamente senza specificare chi, come al solito.
“Da parte di questo ufficio non si è più in grado di svolgere indagini di ampio respiro volte a contrastare il traffico di migranti clandestini” .
Quali sono gli strumenti di cui il magistrato denuncia la mancanza? “L’impiego di polizia giudiziaria in alto mare, la possibilità di indagare sui finanziamenti di queste organizzazioni, la possibilità di fare indagini in acque libiche”.
In pratica intercettare tutti sulla base di un reato ipotetico di cui nessuno ha uno straccio di prova.
Ma sentiamo ancora Zuccaro.
“Io parto da tre fatti. La prima: in alcuni casi le ong hanno varcato i confini delle acque libiche (fatto confermato dalla stessa Marina italiana che ha però sempre dato l’autorizzazione a Ong di farlo per casi di emergenza, quindi prima tesi irrilevante)
La seconda: l’esistenza di comunicazioni via radio o web tra terra ferma libica e soggetti a bordo delle navi dei soccorritori (se si limita a lanciare un sos di soccorso non esiste reato per chi va in soccorso, basta conoscere le norme)
La terza: il distacco dei trasponder emerge in maniera oggettiva. Quel tipo di strumento può non dare segnale o perchè disattivato o perchè si trova in una zona d’ombra. Chiedo che ogni qualvolta che un trasponder non dia il suo segnale si alzi in volo un velivolo che vada a vedere dove stia operando quella nave. (certo, spendiamo qualche decina di migliaia di euro per mandare un aereo non a segnalare le navi in pericolo, ma per verificare quelle che prestano soccorso, ci pare un’ottima idea…)
Infine l’attacco sui finanziamenti.
“Da dove proviene il denaro delle Ong che hanno a bordo strumentazioni avanzate?”, domanda il magistrato citando l’esempio di Moas, una ong privata battente bandiera maltese che “dispone di droni e strumentazioni all’avanguardia”.
Esistono dei bilanci, anche del Moas, basta leggerli. Comunque il Moas ha accettato l’audizione davanti alla commissione, così le curiosità di Zuccaro domani saranno soddisfatte.
Peccato che Zuccaro non abbia spiegato perchè alla procura di Siracusa (quella competente per il porto di Augusta dove arriva il maggior numero di profughi) la pensino in modo diametralmente opposto al suo…
(da agenzie)
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
DALLO SPETTACOLO DELL’EX COMICO ALL’INTERVISTA DELLA TAVERNA, DALLE PROPOSTE DI LEGGE PER LIMITARE L’USO DELLA PROFILASSI A FAR TESTIMONIARE MEDICI IN CONS. REGIONALE
Beppe Grillo non ci sta e respinge al mittente, nello specifico il New York Times, le accuse di sostenere una campagna contro le vaccinazioni.
In risposta all’editoriale apparso oggi sul quotidiano americano, dal titolo ‘Populismo, politica e morbillo’, il leader M5s si affretta a ribattere di non aver sostenuto alcuna campagna in questo senso: “Non esiste nessuna campagna del MoVimento 5 Stelle contro i vaccini, nè una piattaforma Anti vaccini, nè sono mai stati ripetuti falsi legami tra vaccinazioni e autismo”, si legge sul blog.
Ma, con altrettanta rapidità , è arrivata la reazione della Rete ad opera di chi, scavando in un passato recente, smentisce le affermazioni di Grillo, postando esempi di tutte le volte in cui, lui ed esponenti del suo Movimento, si sono pronunciati contro le vaccinazioni o hanno sostenuto ipotetici legami tra queste ultime e l’autismo.
Tra le prove più evidenti (riportate con maggiore frequenza sui social), ci sono uno spettacolo dello stesso Grillo in cui il comico sosteneva l’inutilità di vaccinarsi, portando come esempio la regressione di alcune malattie in zone dove non si faceva uso di profilassi, e l’intervista rilasciata dalla grillina Paola Taverna alla trasmissione Piazza Pulita.
In quell’occasione la senatrice M5s, all’epoca nella commissione Sanità , affermava che ”c’è una sentenza che sostiene che il vaccino può causare l’autismo” e accusava le case farmaceutiche della diffidenza dei cittadini nei confronti della vaccinazione.
Le prove in rete vengono citate anche dal segretario del Pd Matteo Renzi, che invita Grillo a “tornare umano” e chiedere scusa.
In effetti bastano pochi clic per trovare su pagine ufficiali del Movimento tesi contro i vaccini, ma sono i social il bacino che raccoglie la maggior parte delle trestimonianze
“Grillo accusa New York Times di ‘fake news’ sulla campagna #M5s contro i vaccini. Peccato che sui siti ufficiali… http://www.movimento5stelle.it/parlamentoeuropeo/2015/10/vaccini-si-vaccini-n.html …” si legge in un tweet di Pietro Salvatori.
Salvatori dedica all’argomento una ricca raccolta di esempi e invita Casaleggio a fare pulizia sul blog, onde evitare che le affermazioni odierne vengano smentite con una semplice e rapida ricerca.
Alle affermazioni di Grillo che accusa il Nyt di non poggiare le sue tesi su link o prove, risponde anche l’account ‘Abbiamo dati diversi’, che riporta come fonte il sito della Camera.
C’è poi chi posta uno stralcio di una proposta di legge, la 2077, a firma tra gli altri del Movimento, che parla di “collegamenti tra #vaccini e autismo”. “È stata presentata a insaputa del #m5s?”, ci si chiede?
E c’è anche un’interrogazione presentata in Commissione alla Camera, sempre a firma di M5s, in cui si parlava di casi in cui le vaccinazioni erano risultate inutili se non addirittura dannose.
Le polemiche sul tema erano già esplose nel 2015 in Lombardia, per una proposta dei grillini di abolire le vaccinazioni obbligatorie, mentre solo pochi giorni fa, in Puglia, dove è in discussione una legge per rendere obbligatorie le vaccinazioni per bimbi e ragazzi fino a 17 anni di età che frequentano asili e scuole medie e superiori, i consiglieri regionali M5s avevano portato in Consiglio alcuni medici per illustrare slide a prova dell’innutilità della vaccinazione: “I vaccini? Fanno male. Meglio curarsi con le noci”, è stata una delle loro affermazioni.
Anche in Emilia Romagna lo scontro sui vaccini si è infiammato sulla legge regionale che prevede l’obbligo delle vaccinazioni per iscrivere i bimbi all’asilo nido e dopo che il Movimento ha appoggiato la protesta del comitato “Vaccipiano”. “Speculate sulle paure”, è stata l’accusa di Bonaccini.
(da “La Repubblica”)
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
PROPORZIONALE CON COLLEGI UNINOMINALI E SOGLIA DI SBARRAMENTO AL 5%
Il Partito Democratico e Forza Italia tornano a parlarsi. E la lingua scelta è il tedesco. Dopo il bagno di folla delle primarie il partito di Renzi starebbe mettendo a punto un sistema di legge elettorale che ricalca il sistema tedesco (proporzionale con collegi uninominali) con una soglia di sbarramento al 5%.
Un sistema che non dispiacerebbe a Berlusconi e che farebbe superare l’ipotesi di un accordo con il MoVimento 5 Stelle, che produrrebbe giocoforza una legge favorevole a Grillo.
Che si tratti di un cambio di strategia è indubbio.
Il 13 marzo scorso è stato depositato un ddl a prima firma del Dem Gian Mario Fragomeli che andrebbe nella direzione auspicata dai 5 Stelle: la proposta prevede un premio di maggioranza al 40% al primo turno ma, se nessun partito raggiunge la quota prestabilita, il premio scende al 37% al secondo turno, al quale accedono tutte le liste che superano il 20%.
E il premio si presenta come meno ‘schiacciante’ rispetto a quello dell’Italicum, consentendo a chi vince di arrivare al 52%.
Il sistema tedesco invece prevede il proporzionale con sbarramento al 5% con la possibilità del voto al candidato del collegio uninominale e soglia.
Il sistema tedesco, scrive l’ANSA, potrebbe trovare sponde inedite in Parlamento prevedendo il 50 per cento di collegi uninominali, il 50 per cento di quota proporzionale, una soglia al 5 per cento e nessun premio di maggioranza: «Massimo D’Alema, per dire, è un estimatore di antica data del sistema di Berlino ma alla luce della scissione bisognerà vedere se MDP sarà favorevole. Anche Silvio Berlusconi è storicamente un fan della legge ma ha due motivi per frenare: non accelerare la fine della legislatura in attesa della sentenza di Strasburgo ed evitare tensioni sia dentro il partito che con gli alleati che spingono per una legge che favorisca le coalizioni.
Ma secondo Francesco Verderami sul Corriere della Sera la mossa del PD sarebbe semplicemente tattica: in realtà Renzi non vuole che la riforma elettorale venga incardinata «fin quando non ci sarà un accordo», perchè teme di restare ingabbiato nelle procedure parlamentari che gli legherebbero le mani e gli toglierebbero le residue speranze di andare al voto anticipato in autunno.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 3rd, 2017 Riccardo Fucile
RAZZISTI DA TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO, ORGANIZZATORI SDEGNATI
Una sagoma di cartone con raffigurati due atleti in marcia, uno bianco e uno di colore. Quest’ultimo decapitato.
Uno dei manifesti pubblicitari colpito dai vandali si trova nei pressi di via Altinate, una delle vie d’accesso alla città .
La scelta di inveire a colpi di forbice o coltello solo sul secondo corridore non può non costringere a considerare che si tratti di una manifestazione di intolleranza: in altre parole, razzismo.
A tagliare la testa, parte integrante del manifesto che reclamizza la maratona internazionale del primo maggio a Oderzo, è stata una mano ignota.
Al momento non c’è stata infatti alcuna rivendicazione nè qualcuno ha segnalato alle autorità il vandalo. Tra l’imbarazzo dell’organizzazione e il tentativo di gettare acqua sul fuoco dell’amministrazione comunale si fa strada anche un sentimento di rabbia che trova sfogo in rete. Nella pagina «Oderzo segnala» gli autori del gesto vengono etichettati come «pazzi», «ignoranti » e «razzisti».
Ma c’è anche chi sottolinea che «un cartellone non può difendersi e magari facendolo di notte l’autore non ha neppure rischiato di essere visto».
Solo oggi, quando gli organizzatori recupereranno tutte le pubblicità posizionate nei giorni scorsi nelle rotonde e negli incroci della città e del circondario, si conoscerà con esattezza quanti manifesti abbiano subito la stessa sorte.
Al momento è certo che di sagome ne sono state decapitate diverse, quanto basta per chiarire che non si tratta di un gesto isolato compiuto da uno sconsiderato.
Di certo si è trattato di una brutta pagina per l’integrazione e di un brutto biglietto da visita per gli atleti che hanno partecipato alla competizione e per tutti quelli che si sono imbattuti nello scempio.
«Una mancanza di cultura» spiega Piero Martin, da anni in prima linea nell’organizzazione della maratona che si fregia del titolo di internazionale.
«Per noi essere internazionali — aggiunge Martin — è un motivo d’orgoglio, proprio per questo anche al momento di pensare alla pubblicità abbiamo deciso per i due atleti uno di colore e uno bianco. Ci auguriamo non si tratti di razzismo ma solo di mancanza di cultura, del gesto di qualche vandalo annoiato. Già in passato era capitato un episodio simile. E’ una brutta fotografia per il nostro comune, al termine di una giornata che è stata un successo».
(da “il Corriere della Sera”)
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