Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
UNA BELLA CONFERENZA DI PACE TRA TUTTI I SOGGETTI IN GUERRA DA ANNI MA CHE, COME VEDRANNO UN INVIATO DA L’AVANA O DA CARACAS, SI BACERANNO IN BOCCA… MA CHE ABBIAMO FATTO DI MALE PER DOVER ASCOLTARE QUESTO FUORICORSO?
“I Paesi occidentali non sono credibili per mettere insieme le tribù e le varie comunità locali. Noi proponiamo una conferenza di pace che coinvolga i sindaci e le tribù, mediata da Paesi senza interessi, tipo quelli sudamericani del gruppo Alba (Alleanza bolivariana di cui fanno parte Cuba e Venezuela ndr).”
Che stupidi che siamo a non aver messo in atto prima la ricetta di Di Maio per risolvere anni di guerre, contrasti e faide interne tra le 28 tribu’ libiche.
Peccato che Maduro sia impegnato a far sparare sul proprio popolo e che Castro abbia altro a cui pensare, ma magari potrebbero mandare un loro delegato: come vedono un cubano (non un sigaro, ovvio…) o un venezuelano, è noto che i libici si scambierebbero baci lingua in bocca.
Ma nelle interviste rilasciate a Stampa e Repubblica Di Maio ci regala altre perle di saggezza.
I profughi?
Basta “dividerli per quote tra i vari Paesi europei e costruire punti di contatto nei Paesi dell’Africa settentrionale”. Obietterete: ma se molti Paesi europei rifiutano le quote, di che parla? Certo, avete ragione, ma mica glielo ha chiesto Di Maio finora, come lo chiedesse lui vedreste Orban pretendere almeno 500.000. migranti.
L’euro e la Ue?
Ora Di Maio informa che “non vogliamo uscire dalla Ue, ma riformarla. Il referendum è un mezzo per essere ascoltati: quando verrà indetto, ci siederemo a tutti i tavoli europei per provare a salvare la Ue”. Avete letto bene, se pensate che fino a ieri il M5S aveva sostenuto l’opposto siete in malafede o eravate ubriachi…
La Nato?
Di Maio non vuole più uscire dalla Nato e quanto alla richiesta di aumentare le spese militari per la Nato, “pensiamo che si possa discutere con l’amministrazione americana per trovare una soluzione”.
La Russia?
Di Maio ribadisce la volontà di togliere le sanzioni alla Russia, che “hanno danneggiato le imprese italiane”. Che volete che siano le invasioni di altri Stati e la repressione sanguinosa dei dissidenti, le battaglie per i diritti civili non pretenderete che Di Maio le combatta anche dove c’è da rischiare la pelle?
Siete choccati?
Fate una telefonata a Caracas che vi tirate su di morale.
(da agenzie)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
OSTACOLANO IL LORO LOSCO TRAFFICO, COMPROVATO DA TANTE TESTIMONIANZE: DEVONO PARTIRE SOLO QUELLI CHE PAGANO LA TANGENTE
Gli affogatori di profughi mostrani hanno trovato sponda in un soggetto altamente “qualificato”: uno dei capi della Guardia Costiera libica, ovvero coloro che, con la scusa che hanno pochi mezzi a disposizione, in base a numerose testimonianze, fanno partire solo i barconi che pagano loro la mazzetta.
Un organismo, come tutti quelli operanti in Libia, dove la corruzione è istituzionalizata e la gestione dei profughi permette mazzette e incassi milionari, come denunciato da organismi internazionali.
“Le organizzazioni non governative fanno credere ai migranti in Libia che verranno comunque soccorsi e questo li spinge a imbarcarsi aggravando la crisi. E le navi delle ong hanno più volte violato le acque territoriali libiche senza avvertire le autorità competenti”.
Sono le accuse alle ong formulate dal capo della Guardia Costiera libica per la regione centrale, Rida Aysa, che nel corso di un’intervista esclusiva ad Aki-Adnkronos International parla di “centinaia di migliaia di migranti clandestini” pronti a imbarcarsi per l’Europa, anche se “non esistono cifre precise. La maggior parte di questi migranti proviene dai Paesi dell’Africa orientale e occidentale, come Eritrea e Somalia”.
Aysa esprime “irritazione” nei confronti di queste ong affermando che “le organizzazioni presenti nel Mar Mediterraneo con la missione di salvare i migranti hanno dato loro ad intendere che saranno inevitabilmente soccorsi e questo ha aggravato la crisi, aumentando il numero di migranti”.
Quanto alle accuse rivolte alla Guardia Costiera libica di aver attaccato le navi delle ong, Aysa risponde che “tali imbarcazioni entrano in acque territoriali libiche senza avvisare la Guardia Costiera, che è l’organo preposto ad autorizzare questo e di conseguenza è logico rispondere per proteggere le nostre acque e le nostre coste”.
Tesi ridicola: difenderebbero le coste dalle Ong ma non sono in grado di non far partire i barconi?
Ma chi volete prendere per il culo? Quanto vi rende il mercato che gestite?
(da agenzie)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
TRACCE RINVENUTE NEL BAGNO DEI DEPUTATI, VICINO ALL’AULA
Tracce di cocaina nel bagno (maschile) dei deputati, appena fuori dall’aula di Montecitorio. Subito prima di un’importante votazione.
Le ha trovate un giornalista inviato da FQ Millennium, il nuovo mensile di editoriale Il Fatto spa in edicola da domani sabato 6 maggio.
Il cronista ha condotto diversi test con salviettine Nark II a base di cobalto tiocianato acquistate in un negozio di Roma specializzato in dispositivi per indagini di polizia scientifica.
Il risultato positivo, confermato da una doppia prova con esiti identici, è stato ottenuto mercoledì 29 marzo 2017, nel momento in cui molti dei 400 deputati presenti si sono serviti della toilette dell’atrio appena prima di entrare in aula per una votazione relativa al testo di legge su magistrati e politica.
Le tracce dello stupefacente sono state rinvenute dalla mensola all’interno di uno dei bagni.
Quella stessa mensola, al mattino, era risultata negativa.
A scopo di documentazione sulla correttezza del test, il giornalista di Fq Millennium ha ripreso tutta la scena con uno smartphone.
Proprio alla Camera è ferma dal 25 luglio dell’anno scorso il testo firmato da oltre 200 deputati che legalizzerebbe il consumo ricreativo di cannabis, nei bagni della stessa istituzione si consuma droga pesante.
Una bella immagine della nostra classe politica…
(da agenzie)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
L’INGHILTERRA CI ACCUSA: “NON FATE NULLA CONTRO IL RAZZISMO SUI CAMPI DI CALCIO”… L’ONU: “MUNTARI UN ESEMPIO DI QUELLO CHE BISOGNA FARE”… MA QUANDO PENSA L’AIA DI CACCIARE L’ARBITRO ?
Un esempio per l’Alto commissario Onu, da squalifica per i regolamenti del calcio.
A questo paradosso ha posto rimedio la Corte sportiva d’appello della Figc che ha annullato il turno di stop inflitto dal giudice sportivo a Sulley Muntari, protagonista domenica scorsa di un diverbio con l’arbitro Minelli nel finale di Cagliari-Pescara.
Il direttore di gara non era intervenuto mentre alcuni tifosi isolani intonavano ‘buu’ razzisti contro il giocatore ghanese.
Muntari aveva prima protestato prendendosi un cartellino giallo, quindi aveva lasciato il campo senza autorizzazione, gesto che aveva fatto scattare il secondo giallo e la conseguente espulsione, ”punita” dalla giornata di squalifica decisa dal giudice Gerardo Mastrandrea.
Che ha invece assolto da ogni responsabilità il club rossoblù: mancavano i presupposti normativi per la sanzione perchè quei cori sono stati intonati da un gruppo ridotto di tifosi
La ‘rivolta’ di Muntari ha avuto un’eco anche internazionale: gli inglesi lo hanno difeso, bacchettando l’Italia colpevole, a loro dire, di “fare poco contro il razzismo sui campi di calcio”.
Il caso è finito addirittura sotto la lente dell’Onu: “E’ un esempio nella lotta al razzismo”, aveva commentato da Ginevra l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Rà ad al-Hussein. Un esempio di quel che bisogna fare, e non basta mai, “di fronte alle espressioni di razzismo a livello nazionale o internazionale sui campi di calcio, un problema persistente e che richiede una più grande attenzione da parte della Fifa”, ha sottolineato l’esponente Onu.
(da agenzie)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
NON SOLO BRIGITTE, CHI SONO E CHE RUOLO HANNO I CINQUE “CERVELLI” AL FEMMINILE…. SENZA DI LORO OGGI EMMANUELLE NON SAREBBE IN CORSA PER L’ELISEO
Non spiccano nel toto-premier, ma nell’entourage più stretto di Emmanuel Macron figura una serie di donne senza le quali il candidato di enmarche! oggi non sarebbe a fare progetti per un prossimo governo francese.
L’agenzia Askanews ha raccolto i profili delle 5 fedellissime del candidato premier francese.
Oltre la moglie Brigitte Trognex, ‘première dame’ in pectore che ha sfidato tutto e tutti per stare accanto a Macron ci sono anche la figliastra Tiphaine Auzière, una blogger, una giovane imprenditrice…
Ecco chi sono le donne ‘che contano’ per il 39enne che domenica potrebbe conquistare l’Eliseo.
Sophie Ferracci, la capo gabinetto
È tra le poche donne costantemente presente nel quartiere generale del movimento Enmarche!, nel xv arrondissement, dove si muove come capo di gabinetto e membro della ‘famiglia’ Macron, nel senso che il marito Marc Ferracci è il migliore amico del candidato centrista alla presidenza: i due si conoscono da quando avevano 22 anni, sono stati l’uno per l’altro testimone di nozze e ancora oggi trovano il tempo per fare jogging assieme.
Diplomata alla ‘scuola di alti studi commerciali’, un master in diritto fiscale, in qualità di ‘cheffe de cabinet’ Sophie Ferracci gestisce l’agenda, risponde alle richieste di incontri e comparse pubbliche, orchestra in buona misura l’entourage di Macron. Una donna molto influente.
Catherine Barbaroux, la 68enne che vuole fare spazio ai giovani
Catherine Barbaroux, 68 anni, è l’ex presidente dell’associazione per il diritto all’iniziativa economica, promotrice di una proposta di revisione delle qualifiche professionali necessarie per esercitare alcuni mestieri.
E’ stata delegata all’impiego e alla formazione sotto quattro ministri, compreso Francois Fillon, e il suo nome è stato fatto come possibile premier in caso di vittoria di Macron. Lei ha continuato a rispondere che “non se ne parla. Spazio ai giovani”.
Laurence Haim, la giornalista
Laurence Haim ha un passato da giornalista e inviata – ha coperto tra l’altro per Cbs il conflitto iracheno dal 2002 al 2006 – e un presente da portavoce che potrebbe confermarsi all’Eliseo.Cinquant’anni, non rimpiange di essere passata “sull’altra sponda”, anche se qualche tweet all’inizio della nuova professione le ha causato problemi. Pare però che Brigitte Macron la abbia in particolare simpatia e la incoraggi continuamente.
Marlene Schiappa, la blogger
Marlène Schiappa ha scritto libri, ha creato il blog “mamma lavora”, tiene conferenze, ha esperienza come imprenditrice e in politica. Ha 34 anni e tra i suoi tanti interessi e le sue molte attività spicca l’attenzione per i problemi delle donne nelle imprese. Macron l’ha nominata responsabile delle tematiche “uguaglianza uomini-donne”.
Axelle Tessandier, la ‘silicon girl’
E’ la “digital” del gruppo dei fedelissimi. Ex blogger, ex creatrice di startup, master in management dell’audiovisivo alla Sorbona, ha fatto esperienza per cinque anni nella Silicon Valley. Tornata in patria, è entrata nel team di Macron, che l’ha presa a bordo dopo un semplice colloquio lo scorso luglio. “Gli è piaciuto molto il lato ‘ritorno in Francia”, ha spiegato la giovane imprenditrice a Vanity fair.
(da “Huffingtonpost”)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
NEL GIOCO SPORCO, MARINE COMMETTE L’ERRORE DI SCAMBIARE NEVIS CON LE BAHAMAS… OPERAZIONE ORCHESTRATA: STANNO FACENDO “GOOGLE BOMBING” PER TENERE “IN ALTO” LA NOTIZIA NELLE RICERCHE DI GOOGLE”… MACRON LI HA “BRUCIATI” FACENDO SUBITO LA DENUNCIA
Due giorni fa durante il dibattito televisivo tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen la candidata del Front National ha tentato di gettare del fango sul suo avversario.
L’ha fatto con esperienza, ammettendo subito di non avere alcuna prova. Ma l’importante era soprattutto far sì che i giornali parlassero di un “possibile” conto di Macron in un paradiso fiscale.
Ma in che modo la Le Pen è venuta a conoscenza di quelle che ha definito “voci”? Quello che è certo che da alcuni giorni alcuni utenti di 4Chan e Reddit sono impegnati a condurre una campagna contro Macron basata su alcuni documenti finanziari tarocco che tra l’altro non provano neanche l’esistenza di un conto offshore intestato a Macron.
Quello che è stato pubblicato è però sufficiente per alimentare il sospetto che Macron abbia davvero evaso le tasse e che abbia davvero un conto in un paradiso fiscale.
Vale la pena di notare che la Le Pen ha pure commesso nu grossolano errore quando ha chiesto a Macron se “avesse un conto alle Bahamas”in quanto nei presunti leak si fa riferimento ad un conto corrente presso la First Caribbean Bank, che è alle isole Cayman.
La società La Providence LLC è invece registrata a Nevis, un’isola dei Caraibi che fa parte delle piccole Antille e che è a Sud delle Bahamas.
L’obiettivo era quello di far sì che la storia del “conto corrente alle Bahamas” di Macron diventasse una delle notizie principali in Francia. Dal momento che il candidato di En Marche! ha dovuto smentire la vicenda e denunciare i fatti alla polizia la storia è stata riportata dai più importanti giornali francesi.
La Le Pen avrebbe utilizzato fake news di provenienza russa per attaccare il suo avversario.
Il sistema adottato dagli hacker è di ripetere “I was wondering if Macron had a secret bank account in the Cayman” o frasi simili.
In pratica i redditor stanno facendo Google bombing per tenere il più possibile “in alto” la notizia nelle ricerche di Google.
Nessuno sta davvero verificando le informazioni, perchè non c’è nulla da verificare.
Ma tutto è costruito per far pensare che Macron, il “banchiere dei Rothschild”, ha un conto corrente segreto alle Cayman.
E c’è di più: la persona cui è stato inviato il fax che proverebbe l’esistenza di un conto corrente offshore intestato a Macron viene fatto passare per “aver lavorato per la CIA”.
Un’operazione che avrebbe dovuto screditare Macron negli ultimi giorni di campagna elettorale e influenzare l’esito del voto.
Ma la firma che Macron appone sui documenti di lavoro non è la stessa di quella che appare sui depliant elettorali e si sono fregati da soli, ricopiando quest’ultima.
Questo per dire cosa accadrà anche in Italia quando ci saranno le elezioni…preparatevi al tentativo “sovranista” di diffamare gli avversari.
(da agenzie)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
RENZI TRAINA, GRILLO AFFOSSA: ANCORA UN PAIO DI INTERVISTE DI MAIO E IL SORPASSO E’ GARANTITO… E SALVINI PERDE UN ALTRO 0,2%: TRA POCO IN STAZIONE CENTRALE CI ANDRA’ LUI CON LA VALIGIA DI CARTONE PER EMIGRARE
Le primarie fanno bene al Pd, ma le cazzate fanno male al M5S.
Dopo un periodo di “depressione”, con un dato ingessato da settimane dopo il crollo post-referendum, il Partito democratico si riprende nei sondaggi e torna nelle vicinanze dei Cinquestelle. Lo dice il sondaggio di Ixè per Agorà , che attribuisce al Pd il 27,9 per cento con un aumento dello 0,8%.
Chiaro il contributo delle primarie che hanno rinvigorito anche la visibilità del partito che da un paio di mesi era senza segretario.
Nel frattempo la tendenza è opposta per il M5s che cala al 28,2% che paga la posizione sulle Ong e sui vaccini.
Continuano i problemi, invece, per il centrodestra: più Matteo Salvini strilla sui temi dell’immigrazione e più perde voti: in una settimana un altro 0,2% ( e arretra al 12,2%).
Cala dello 0,1% anche Forza Italia al 13,1%, ferma Fdi al 4,9%.
Quanto ai partiti più piccoli, per Index restano sotto la soglia di sbarramento sia Sinistra Italiana che Alternativa Popolare di Angelino Alfano (che però per Ixè è sopra al 3).
Nel centrosinistra, oltre al Pd, sarebbe rappresentato in Parlamento solo Mdp, leggermente in calo rispetto alla scorsa settimana.
Rimanendo sui quesiti politici, Index ha anche chiesto alle persone intervistate quale alleanza preferirebbero, peraltro in un quadro in cui dalla polarizzazione estrema si è arrivati quasi alla polverizzazione, nel senso che i simpatizzanti di ogni partito hanno difficoltà a “accettare” le altre forze politiche, anche di area politica vicina.
Quindi a stento si supera il 30 per cento di persone che preferirebbero un’alleanza Pd-sinistra (che poi sarebbe il vecchio centrosinistra), un quarto di elettori di converso scelgono le larghe intese (Pd-Fi), c’è un 22 per cento sognatore che vorrebbe un patto Pd-M5s, mentre un’alleanza “anti-sistema” (M5s-Lega-Fdi) raccoglie solo il 20 per cento di preferenze.
Per Ixè sale di un punto, dal 31 per al 32 per cento, la fiducia nel presidente del Consiglio Paolo Gentiloni mentre Matteo Renzi raggiunge il 30 (+1).
Il governo, invece, raggiunge il 29 per cento di fiducia.
Da notare anche la percezione sulla collocazione politica del Pd a guida Renzi: per il 48 per cento è di sinistra, per il 38 di centro, per il 9 di destra.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
L’EX SINDACO CHE NON DOVEVA PIU’ FARE POLITICA FINO AL TERMINE DEL SUO PROCESSO ORA E’ DIVENTATO LEPENISTA
La seconda tornata delle elezioni francesi, che domenica decreterà il nuovo presidente, scalda anche i cuori della politica italiana.
È il caso, ad esempio, di Forza Europa, che sostiene il candidato di En Marche!, Emmanuel Macron: domenica sera seguirà nella sede di via Santa Caterina da Siena, a Roma, il ballottaggio delle presidenziali francesi insieme a una delegazione di “Rome En Marche”, comitato composto da studenti e lavoratori francesi che vivono a Roma e che supportano il candidato europeista.
Per Forza Europa ci saranno il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, il deputato Gianfranco Librandi, Piercamillo Falasca e Carmelo Palma, rispettivamente direttore editoriale e direttore responsabile di Strade Magazine.
Per il comitato “Rome En Marche” presente con una trentina dei suoi componenti, invece, i coordinatori Francois Pogodalla e Antoine Arel. Con Forza Europa e “Rome En Marche” anche i giovani del Comitato Ventotene.
A questo incontro fa da contraltare un’iniziativa patrocinata dal non compianto ex sindaco di Roma e (molto) ex rautiano Gianni Alemanno che, bontà sua, dice che “pur con tutte le differenze del caso” lui sostiene il progetto di Marine Le Pen e invita i sovranisti a ritrovarsi in un ristorante romano dove “saranno allestiti dei maxischermo per seguire in diretta lo spoglio elettorale e saremo in contatto con il quartier generale della Le Pen a Parigi. Per prenotarsi (50 euro) contattare la segreteria del Movimento”.
Per chi confidava che Alemanno mantenesse la promessa di osservare un basso profilo fino all’esito del suo processo solo la conferma di un impegno non mantenuto.
La coerenza non è di questo mondo.
(da agenzie)
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Maggio 5th, 2017 Riccardo Fucile
“UN INTERVENTO CHE NON SERVE, I REATI SONO IN CALO E LE NORME ESISTONO GIA'”… “IL LEGISLATORE NON DEVE ASSENCONDARE GLI UMORI, LA REALTA’ E’ DIVERSA”
Quello sulla legittima difesa “è un intervento che non serviva” e che “è anche un po’ confuso”. Il legislatore “non deve assecondare gli umori” della società e dovrebbe “desistere dal mettere mano a questa normativa”.
Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte, intervistato dal Gr1, stronca così la legge sulla legittima difesa approvata dalla Camera dei deputati.
Si tratta di un intervento inutile, ha spiegato Albamonte, “perchè la giurisprudenza dimostra, anche soltanto guardando gli ultimi casi, che c’è un atteggiamento di estremo favore da parte dei giudici verso chi invoca la legittima difesa, non è discrezionale ma già stabilito dalla legge”.
Per questo “un intervento ulteriore non serviva, soprattutto se come in questo caso, è anche un po’ confuso”.
In particolare lo stato di grave turbamento di cui parla la nuova normativa “porrà dei problemi applicativi”: “è una categoria giuridica che non esisteva fino a poco fa” e “metterà alla prova i giudici, che dovranno stabilire quando c’è turbamento, quando non c’è, quando è grave”.
Altro nodo è il riferimento all’orario notturno: “non c’è una norma purtroppo che stabilisce quando bisogna considerare esistente l’orario notturno c’è quando no”.
E’ alla luce di questo quadro che l’Anm chiede di accantonare questa riforma: “c’è già una normativa che è più che sufficiente… a me pare che tutto questo intervento sia molto caratterizzato dall’esigenza di assecondare una sensazione, una percezione all’interno della società , ma il legislatore non deve assecondare gli umori”.
(da agenzie)
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