Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
BASTASSE UNA SIGLA PER RIFARSI UNA VERGINITA’…SE VUOLE DIVENTARE IL DIFENSORE DEI DIRITTI CIVILI, BERLUSCONI COMINCI COL ROMPERE L’ALLEANZA CON I RAZZISTI
In principio era Dudù, il cane di casa; l’ultima uscita sul tema, invece, è stata sull’agnellino, per la ‘campagna’ di Pasqua. E ora gli animali diventano da passione privata affare politico.
“Un sondaggio su un campione di 2mila persone indica che se alle prossime elezioni si presentasse un movimento per la difesa dei diritti degli animali e dell’ambiente avrebbe il 20%”.
Silvio Berlusconi partecipa a Milano alla presentazione del nuovo partito in vista delle elezioni di cui è socio fondatore insieme alla paladina degli animali Michela Brambilla, già al governo con l’ex Cavaliere, ministro del Turismo e sottosegretario.
“Mi impegno come Forza Italia – dice l’ex premier – ad appoggiare tutte le vostre proposte di legge che arriveranno in parlamento”.
In sala, ad applaudire al nuovo soggetto politico, anche la fidanzata Francesca Pascale. Silvio Berlusconi sa che “i sondaggi sono una cosa e la realtà un’altra”, ma “è stata risposta fantastica – sottolinea – molti di questi voti arrivano da quegli italiani che sono disgustati da questa politica, rassegnati e convinti che il voto non valga nulla e che hanno deciso di non andare a votare. Metà di quel 20% viene da lì.
Secondo questi dati – aggiunge analizzato la voglia di politiche ‘animaliste’ individuate attraverso il campione – avreste 160 parlamentari e 63 senatori. Probabilmente non saranno così tanti, ma potreste inviare in parlamento un nucleo compatto per combattere da dentro le vostre battaglie di civiltà . Io sarò sempre con voi, Forza Italia appoggerà sempre le vostre proposte di legge”.
“Al mattino passeggio nel parco di Arcore circondato dagli animali – racconta alla platea (il partito dovrebbe presentare proprie liste alle prossime elezioni) – ho pecore e agnelli, sono straordinari, mi seguono quando passeggio in giardino, poi insieme ci sono anche i cani che danno i baci alle caprette. Adesso al mattino vado nel parco di Arcore con un seguito di 13 animali”.
E poi la sera invita ad Arcore gli affogatori dei profughi.
L’operazione di Berlusconi è quella di raccogliere qualche decimale in più per risalire a quel 15% che oggi può certificare la leadership del Centrodestra, nulla di più.
Conoscendo quell’ambiente da decenni, posso assicurare Silvio che gli animalisti non sono coglioni e sanno distinguere chi agisce in buona fede da chi ha secondi fini.
Sono persone che fanno volontariato, che dedicano tempo, passione e denaro ad alleviare le sofferenze altrui, a soccorrere, a salvare, a cercare adozioni.
Nulla a che vedere con gli affogatori di esseri umani che Silvio è abituato a ricevere ad Arcore per i suoi summit del sedicente centrodestra.
Se pensa di carpire il voto di persone che si dedicano agli altri per favorire indirettamente il peggiore becerume in circolazione, si sbaglia di grosso.
Dimostri di essere in buona fede se vuole quei voti, dichiari chiusa l’alleanza con i razzisti e intraprenda un nuovo percorso.
Solo così sarebbe credibile, altrimenti si limiti a lanciare la pallina a Dudù sperando che gliela porti indietro.
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
OMESSE ABITAZIONI, CONTI CORRENTI, ASSICURAZIONI… QUALCUNO CI SPIEGA CON QUALE CREDIBILITA’ SI POSSONO ASSEGNARE AIUTI O REDDITI DI CITTADINANZA A CHI NE HA VERAMENTE BISOGNO?
Presentavano i modelli Isee falsificati, per avere sconti o, addirittura, esenzioni sui servizi comunali di asilo nido.
È quanto emerso da un controllo, effettuato dal Comune di Savona, sulle dichiarazioni Isee (indicatore della situazione economica) del 2014.
Il 70% dei modelli selezionati a campione, sono risultati irregolari e il Comune è intenzionato a passare sotto la lente d’ingrandimento oltre un terzo dei 1.200 modelli Isee, relativi al 2017.
Controlli a tappeto, insomma, per accertare la veridicità delle dichiarazioni e per evitare l’erogazione di sconti o di esenzioni a famiglie che, invece, non ne hanno bisogno. Sono stati infatti omessi, in particolare, immobili, conti correnti e polizze assicurative.
Tutti elementi che avrebbero contribuito a inserire la dichiarazione in una fascia di reddito più alta, perdendo, così, le agevolazioni sulle tariffe mensili degli asili nido comunali.
Spetterà , ora, alla Guardia di Finanza approfondire gli accertamenti, attraverso l’incrocio di una serie di dati».
Tutto questo avviene in una città del Nord, non in quel Sud accusato spesso a sproposito di essere a patria dei “certificati fasulli”.
Quando ascoltiamo il governo parlare di “aiuti alla povertà ” o il M5S parlare di reddito di cittadinanza, dovremmo semmai porci la domanda: chi ha veramente diritto a un contributo? Quanti sono i poveri veri e quanti i millantatori? Quanti soldi finirebbero nelle tasche di chi non ne ha diritto, a scapito magari di chi è veramente alla canna del gas?
La politica, invece che perseguire facili consensi, sarebbe ora che mettesse ordine e ristabilisse il principio di legalità , partendo da una realtà : siamo purtroppo un paese di bari, quindi la priorità è quella di ristabilire le regole del gioco.
(da agenzie)
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
LA STORIA DELL’82ENNE PASTICCERE ERNESTO, VOLONTARIO DEL BANCO ALIMENTARE, CHE OGNI MATTINA AI MERCATI GENERALI DI TORINO RACCOGLIE 9.000 CHILI DI FRUTTA E VERDURA PER I POVERI
«Cosa vuole che le dica: fare del bene ti fa sentire bene. Tutto qui. E poi io sono un ottimista».
Ernesto Mascarotto, 82 anni, sposato da 56 anni, due figlie, neo bisnonno da appena quattro giorni, fa il volontario da una decina d’anni al Banco Alimentare.
Arriva puntualissimo in mattinata al Salone del Libro per partecipare all’iniziativa “Non di solo pane vive l’uomo” (la raccolta di libri da donare ai più poveri).
«Che grande idea», dice mentre stretto nel suo inappuntabile completo in giacca e cravatta elargisce sorrisi, energia e una stretta di mano da fare invidia a un pugile.
«E dire — sorride — che con queste manone faccio solo cose dolci. La mia specialità ? Le bignole, non c’è dubbio».
Sì, perchè Ernesto è un pasticcere dall’età di 13 anni, quando è arrivato da solo a Torino, “emigrando” dalle campagne astigiane. Per quarant’anni ha avuto una pasticceria nel quartiere torinese di Mirafiori, ma anche da pensionato non riesce a stare fermo.
«Credo di essere stato il primo al mondo a tenere a Mosca un corso di pasticceria piemontese per i colleghi russi». Recentemente si è cimentato con alcune torte per i bambini di alcune madri-detenute. Circa dieci anni fa ha cominciato a mettere stabilmente le mani in pasta nel mondo della carità partecipando ad una Colletta nazionale organizzata dal Banco Alimentare.
«Mi aveva invitato un amico — ricorda — da allora mi sono coinvolto sempre di più e sono sempre più contento».
Ogni mattina, dalle otto a mezzogiorno, Ernesto, insieme a qualche altro amico volontario, fa il suo giro ai mercati generali di Grugliasco (il CAAT), dove i mercatari acquistano frutta e verdure dai grossisiti.
Loro, i grossisti, ormai lo conoscono molto bene.
«Nel tempo — racconta — si è creato un rapporto di fiducia. Hanno capito che quello che ci regalano arriva sul serio a chi ne ha davvero bisogno. Qualcuno, se non ci vede, ce li tiene da parte. Ogni volta mi stupisco per la loro folle generosità . Sono persone eccezionali».
I prodotti raccolti ogni giorno, in media 9mila chili, vengono sistemati in uno spazio apposito all’interno della struttura, dove giungono quotidianamente 12/13 camion delle associazioni caritative a prelevarlo per distribuirlo il più in fretta possibile.
«Così evitiamo lo spreco e il cibo arriva fresco alle persone in difficoltà ». Il momento più bello? «Una volta – ricorda Mascarrotto – , eravamo in periodo natalizio, un grossista che non avevo mai visto si è avvicinato e ci ha regalato mille chili di uva cilena Bianca. Bellissima e buonissima».
Mai pensato di lasciar perdere? «E perchè? Quando facciamo fatica a raccogliere il cibo dico: “Signore, sono qui per te. Decidi tu”. Qualcosa capita sempre e poi sono un ottimista per natura. Vedo con i miei occhi che fare del bene mi fa sentire bene e, chissà , forse è proprio questa cosa che mi mantiene giovane. La consiglio a tutti».
C’è qualcosa che brilla nello sguardo di Ernesto.
«Vede — dice abbassando la voce — quando tredicenne sono arrivato a Torino ero da solo e nei primi giorni dormivo nel cantiere di una casa in costruzione. Una mattina d’inverno, era molto presto e camminavo sul marciapiede. Nevicava. Improvvisamente, in un buco nella neve, ho trovato una banconota da 5mila lire. Ho guardato se nei paraggi ci fosse qualcuno, ma ero completamento solo. Quei soldini sono stati provvidenziali, mi hanno aiutato tanto. Chissà , forse il volontariato è anche un modo per ringraziare e per restituire quell’antico e prezioso dono».
Mauro Pianta
(da “la Stampa”)
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
IL GIORNALISTA USA PAROLE DURISSIME PER CONDANNARE IL LIVORE RAZZISTA
Sulla manifestazione a Milano in favore dell’accoglienza dei migranti, Enrico Mentana ha espresso la sua opinione, criticando il livore espresso da tanti.
C’è chi non ha apprezzato la marcia, sul modello di quella antirazzista di Barcellona: è proprio a queste persone che il direttore si è rivolto, nel lungo post pubblicato su Facebook.
“Non avete mai mosso un dito contro mafiosi e camorristi, contro gli evasori e i corrotti, sbraitate solo quando acciuffano un politico ladro, purchè della parte opposta alla vostra, avete fatto il tifo per la banda di Romanzo Criminale e i Savastano di Gomorra, parcheggiate in seconda fila e ve ne fregate della differenziata, e però per voi la vergogna sono quei manifestanti di Milano”, ha scritto
E ancora: “Non concepite che uno possa aiutare chi ha bisogno, e infatti diffondete la calunnia che le Ong siano spinte dal lucro e dal malaffare. Mi sono chiesto per tanto tempo come sia stato possibile che da noi, 80 anni fa, le leggi razziali siano state varate e attuate senza nessuna reazione popolare. Ma come, noi, gli “italiani brava gente”, restammo zitti, e anzi partecipammo con zelo alla loro applicazione, alcuni fino alle estreme conseguenze? Grazie a voi, al cinismo ferino delle vostre parole, ho potuto capire di chi siete ideali eredi”.
(da “Huffingtonpost”)
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
“NON CI ASPETTAVAMO COSI’ TANTA GENTE”, IL CENTRO DI MILANO VA IN TILT… GRASSO: “NON CEDEREMO AL RICATTO DELLA PAURA”… I CENTRI SOCIALI CON LO SLOGAN “PD PEGGIOR DESTRA”
La marcia «Insieme senza muri» si chiude con un bilancio di centomila presenze.
Un fiume di persone, che per ore ha paralizzato il traffico nell’intero centro di Milano. «Nemmeno noi che siamo ottimisti ci aspettavamo tanta gente – hanno annunciato gli organizzatori dal palco al Parco Sempione -. Siamo decine di migliaia, alla faccia di chi diceva (Salvini, ndr) che la manifestazione non si doveva fare».
Una cinquantina di antagonisti hanno creato un momento di tensione all’altezza di piazza Repubblica, cercando di prendere la testa del corteo e urlando slogan contro il decreto Minniti e contro il «Pd che è la peggiore destra, ma la questione è stata dipanata evitando che sfociasse in aggressioni fisiche.
I servizi di vigilanza sono stati discreti e mirati, al fine di tutelare i partecipanti ed evitare qualsiasi tensione con le forze dell’ordine.
Il questore Marcello Cardona ha elogiato i poliziotti per come hanno saputo controllare, anche grazie alla Sala Gestione Grandi Eventi, lo svolgimento pacifico della marcia.
Il sindaco Beppe Sala dal palco ha voluto sottolineare: «Voglio essere un costruttore, ma di ponti e non di muri». Il presidente del Senato Pietro Grasso è stato molto applaudito quando ha detto: «Chi nasce in Italia è italiano» e «no ai muri, non cederemo alla paura».
Il tema dell’immigrazione «riguarderà le nostre vite per i prossimi decenni e io voglio essere un costruttore di ponti non di muri», ha detto dal palco il sindaco Sala. «Di fronte al tema epocale delle migrazioni non si può girarsi dall’altra parte. Vi prometto che non lo farò. Lavoro ogni giorno per costruire una grande Milano, ma questo non avrebbe senso se si perdesse l’anima solidaristica della città – ha concluso – io cercherò di fare Milano grande ma senza dimenticare la solidarietà ».
Mentre la testa del corteo è arrivata al Parco Sempione, c’era ancora gente che stava partendo da Porta Venezia. Il traffico, in tutto il centro di Milano, è rimasto bloccato dal corteo
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha dichiarato: «Sono qui per difendere la Costituzione», ricordando che la Carta prevede l’accoglienza di chi non ha diritti garantiti nel suo Paese d’origine. «È il momento che l’Europa diventi più equa e solidale», ha aggiunto. «Oggi diciamo che non torniamo indietro. Non costruiremo con i mattoni dell’intolleranza nuovi muri e divisioni. Un muro porta a una chiusura, a essere carcerieri di se stessi e noi non cederemo al ricatto della paura». Tra i passaggi più applauditi del suo discorso: «Chi è nato in Italia, studia in Italia, è italiano».
Una cinquantina di contestatori con lo striscione «Pd peggior destra» si sono fatti avanti, determinati a prendere la testa del corteo soppiantando lo striscione ufficiale «Insieme senza muri».
Urlano slogan chiedendo l’allontanamento dell’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, dal corteo. I contestatori hanno definito lo spezzone del Partito Democratico «la peggior destra», ripetendo che la presenza del Pd è fuori luogo perchè sostiene la legge Minniti-Orlando.
«Nessuna persona è illegale. Minniti, Orlando, vi state sbagliando» lo slogan scandito dai contestatori. Contestati duramente gli esponenti del Pd e in particolare l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza. Tensioni risolte dopo circa 20 minuti.
(da “il Corriere della Sera”)
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
NEL GIORNO DELLA MARCIA DI GRILLO, EMERGONO I CONTI CHE NON TORNANO: SERVONO DAI 17 AI 20 MILIARDI, REALMENTE CE NE SONO SOLO 2, QUINDI SI PARLA DEL NULLA
Oggi il MoVimento 5 Stelle anima la marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza, ovvero per la proposta di legge sul reddito minimo garantito da 17 miliardi annui per dare sostegno “a 9 milioni di cittadini senza reddito, o con redditi molto bassi”.
Un disegno di legge a rischio per le coperture ballerine indicate e che oggi vengono messe in discussione sui giornali.
Dario Di Vico sul Corriere riepiloga i dettagli della proposta:
Nella proposta Grillo – che parla di un costo per lo Stato di 17 miliardi di euro (o 20 a seconda delle versioni date di M5S) – si arriva all’incirca a un assegno di 300-360 euro al mese. Mentre l’ipotesi Catalfo prevede di erogare il sussidio alle famiglie e non agli individui e modula la somma: si può arrivare a un massimo di 780 euro per chi non percepisce alcun reddito, per gli altri si sottrae da 780 quanto già percepito. C’è da aggiungere che la platea di Grillo privilegia di fatto gli immigrati regolari che in proporzione sono maggiormente presenti rispetto agli italiani nella categoria «poveri assoluti».
Segnalando però anche il nodo delle coperture, citando le obiezioni di Phastidio:
Sulla Rete il blogger Mario Seminerio ha parlato di «una stangata fiscale per i ricchi» e subito dopo ha messo in luce una serie di contraddizioni: il rischio che l’aumento della tassazione su banche e assicurazioni venga scaricato sui clienti, il fatto che i dividendi di Banca d’Italia già vengono versati al Tesoro e che l’insieme delle misure avrebbe l’effetto di un incremento ulteriore della pressione fiscale e contributiva pericolosa che avrebbe un effetto depressivo sull’attività economica.
Lo stesso nodo viene segnalato sul Fatto Quotidiano, dove Carlo Di Foggia giudica anch’egli le coperture come poco credibili: alcune, spiega, sono difficilmente raggiungibili come i 2,5 miliardi da risparmiare centralizzando gli acquisti della Pubblica Amministrazione, un piano partito già da tempo.
Anche trovare 2 miliardi riducendo la deducibilità degli interessi passivi a banche e assicurazioni è un problema perchè, spiega il Fatto, rischia di far saltare alcuni istituti di credito; 60 milioni dalla riduzione delle indennità parlamentari (non 600 come erroneamente apparso sul blog di Beppe Grillo) è impresa ardua visto che Camera e Senato spendono in totale 160 milioni per questa voce.
E ancora:
Considerare una copertura gli utili di Bankitalia appare un doppione perchè già ne versa gran parte allo Stato (2,2 miliardi nel 2016).
Altre coperture sono aleatorie o col rischio boomerang: i 500 milioni dalla “soppressione degli enti inutili”(ma si cita solo il Cnel e risparmiare sulle partecipate è utopia); i 5 miliardi di “tagli”a riduzioni e agevolazioni fiscali sui “redditi alti” oltre che una stangata sono anche politicamente insostenibili (all’ex commissario alla spending review Perotti bocciarono un piano da 1,5-2 miliardi di tagli); l’eliminazione del cumulo pensionistico tra reddito autonomo e dipendente significa sottrarre i contributi ai lavoratori coinvolti; 1 miliardo dal gioco d’azzardo — dopo i 200 milioni appena “prelevati”dalla manovrina— rischia di produrre un calo del gettito (ora a 8 miliardi).
Altre ancora sono realistiche ma di piccolo importo: dal taglio delle “pensioni d’oro” (300 milioni, ma nel corridoio stretto della Consulta) ai finanziamenti all’editoria (29) e ai partiti(20 milioni).
L’unica entrata certa sono gli 1,5 miliardi del fondo di sostegno alla povertà (nel 2017 ci sono però solo 1,15 miliardi) con cui il governo finanzierà il “Reddito di inclusione” (Reis): 400 euro mensili per 400 mila famiglie in estremo bisogno (i poveri “assoluti”sono 4,6 milioni).
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
IN UNA INTERCETTAZIONE CON UN FUNZIONARIO POI ARRESTATO IN MERITO A UN INTERVENTO PER BLOCCARE LA NOMINA DI UN CONSULENTE SGRADITO ALL’ARMATORE MORACE
A parlarne è stato lui stesso su Facebook: c’è anche il nome del deputato regionale del MoVimento 5 Stelle Sergio Tancredi nell’inchiesta Mare Mostrum dove sono accusati di corruzione l’ex sottosegretaria Simona Vicari e l’armatore Ettore Morace.
La storia è stata raccontata ieri dall’Adn Kronos.
Per bloccare la nomina di un consulente tecnico sgradito all’armatore Ettore Morace, il funzionario regionale Giuseppe Montalto, arrestato oggi, insieme con l’armatore Morace, per corruzione, si era rivolto anche a Tancredi.
Che aveva assicurato di aiutarlo a fermare la nomina di Giuseppe Prestigiacomo. “Montalto — scrive il gip nella misura cautelare — dopo aver appurato la fondatezza dell’informazione contattava il deputato dell’Ars e portavoce del partito politico Movimento 5 stelle Sergio Tancredi a cui chiedeva notizie sulla nomina del consulente”.
“Tancredi riferiva a Montalto di non saperne nulla e gli garantiva che si sarebbe attivato con i suoi deputati in commissione per evitare la nomina”, scrive il gip. Montalto era molto preoccupato e ci teneva particolarmente a bloccare la nomina di Prestigiacomo che gli avrebbe creato problemi in assessorato.
“Assai significativa era un’affermazione di Montalto che tradiva la forte preoccupazione legata all eventuale nomina del consulente”. “Non vorrei che mi mettano un ‘Papa nero’, dice Montalto a Tancredi e il deputato grillino “gli garantiva il suo interessamento” per “scongiurare la nomina del consulente” attraverso la mancanza del numero legale in commissione Affari istituzionali.
Ecco l’intercettazione della conversazione tra Montalto e Tancredi, riportata proprio dall’ADN Kronos.
A chiamare è Montalto che chiede al deputato M5S: “Uh senti, voi chi avete in quarta commissione?”.
E Tancredi: “Ehhh in quarta commissione ci sono Gianina (Ciancio ndr) e Trizzino (Giampiero)”.
E Montalto: “Trizzino, perfetto”.
Montalto spiega a Trancredi della nomina di Prestigiacomo, non gradita.”Leggendo diciamo l’ordine del giorno della della Commissione in quarta hanno la nomina di un consulente a titolo gratuito”, gli dice. “Per le tematiche relative al trasporto marittimo”.
E Tancredi: “eeee da dove ci esce sta cosa?”.
Montalto: “Che cazzo ne so, lo sto chiedendo a te ne hai tre in commissioni li chiami e gli dici ma chi?”.
E Tancredi lo rassicura: “Aspetta che ora chiamo”. Montalto gli dice: “Non vorrei che mi mettano un ‘Papa nero’”. E Tancredi replica: “E minchia di che cazzo parliamo, poi questa cosa scusa”.
Montalto spiega poi a Tancredi: “Allora io potevo pensare siete stati voi che avete rotto i coglioni che volevate un consulente ma poi conoscendovi che abbiamo…”.
E Tancredi: “ma no, l’avremmo detto”.
Montalto cerca rassicurazioni: “Vediamo di capirlo chi? Vedi con i tuoi, poi in funzione di questo si decide”
Il grillino gli risponde: “Va bene, va bene, ora ora chiamo chiamo a Giampiero”. Segue una telefonata intercettata tra Montalto e un altro funzionario regionale, Mario La Rocca per avere notizie sulla Commissione.
Anche il Procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, nel corso della conferenza stampa di oggi ha parlato dell’episodio citato dal gip nella misura cautelare.
“Per bloccare la nomina Montalto ha ottenuto l’appoggio del M5S”, ha detto Lo Voi ai giornalisti. “Risulta, ad esempio, che i Cinque stelle avevano fatto mancare il numero legale durante una seduta per decidere la nomina del consulente”.
Successivamente, Giuseppe Montalto ricontatta il deputato del M5S Sergio Tancredi e gli dice il nome del consulente da non nominare “denigrandone la figura”, come dice il gip. Montalto ha precisato “che la nomina era stata portata avanti dal deputato Pietro Alongi, esponente di Ncd e vicepresidente della commissione.
E Tancredi “concordava con l’opinione di Montalto sulla inopportunità della nomina”. “Perfetto, benissimo, ci mettiamo l’acqua dentro come al solito, giusto”.
E “garantiva il sostegno dei componenti del suo partito affinchè se ne scongiurasse la nomina”.
Montalto ribadisce a Tancredi: “Deve essere deve essere votato no” e il deputato grillino conferma: “Certo che deve essere votato”.
Subito dopo Montalto richiama Mario La Rocca, funzionario regionale e gli annuncia l’appoggio del M5S per silurare il consulente.°
Una ricostruzione che Tancredi contesta nella sintesi data dal titolo: non si può accostare un deputato M5S alla corruzione.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
LO SFOGO DELLA SOTTOSEGRETARIA DIMISSIONARIA
“Ho letto sulle agenzie che sarei accusata di corruzione. Ma di che parliamo? Quell’orologio riguarda rapporti con le persone che uno ha a prescindere. Dalle intercettazioni si capisce benissimo che si tratta di un regalo di Natale. Poi sì, io ho chiamato per ringraziare. Ma se lo avessi fatto per corruzione, secondo voi avrei ringraziato?”.
Lo afferma al Corriere della Sera, Simona Vicari, dimessasi dalla carica di sottosegretario alle Infrastrutture dopo le accuse nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione della procura di Palermo.
“Nessuna sofferenza – si difende Vicari -, perchè io non ho agito nell’interesse di una persona, ma nell’interesse di una categoria. Il trasporto marittimo era l’unico mondo del trasporto pubblico rimasto fuori dall’esenzione dell’Iva e il ministro Delrio era a conoscenza di quell’emendamento”.
“Non ho chiesto all’armatore un posto di lavoro per mio fratello – fa sapere anche -. Era lui che stava cercando qualcuno”.
Vicari smentisce quindi che oltre al ministro Delrio anche il premier Gentiloni le abbia telefonato per chiederle di fare un passo indietro: “Assolutamente no, mi hanno detto entrambi di prendere liberamente le mie decisioni”.
“Ci sono ministri – aggiunge – che hanno preso non uno ma tre cronografi di lusso e sono ancora tutti in carica”.
(da “Huffingtopost”)
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Maggio 20th, 2017 Riccardo Fucile
L’INCHIESTA MALTAFILES FA UNA PRIMA VITTIMA: ENRICO CANTONE SI E’ DIMESSO
Ancora prima di arrivare in edicola, l’inchiesta MaltaFiles dell’Espresso sugli italiani a Malta ha già provocato le prime dimissioni di un esponente politico.
Lunedì 15 maggio con un post pubblicato su Facebook alle 20.45, Enrico Cantone del Movimento Cinque Stelle ha annunciato il suo imminente passo indietro dall’incarico di consigliere della regione Toscana.
Motivo: Cantone si è accorto di non aver denunciato al Fisco «un’attività commerciale» costituita a Malta «sette anni fa».
Un’illuminazione, insomma. Un’improvvisa reminiscenza di affari a lungo dimenticati.
In ossequio ai principi di trasparenza del Movimento, il politico di Livorno, la città del sindaco grillino Filippo Nogarin, ha quindi deciso di lasciare la poltrona in Regione.
Quello che Cantone non racconta su Facebook è il contenuto di una mail che L’Espresso gli ha inviato giovedì 11 maggio alle 10.58 al suo indirizzo di posta elettronica presso la Regione Toscana.
In quel messaggio questo giornale informava Cantone di aver trovato il suo nome nella lista degli italiani a Malta e gli chiedeva informazioni sull’attività svolta dalle due società di cui risulta azionista, la Cr Holding e la Carsins Eu.
Le domande dell’Espresso sono rimaste senza risposta fino a lunedì 15 maggio, quando alle 13.02, è arrivata in redazione una mail in cui l’esponente Cinque Stelle spiegava di aver costituito le due società maltesi «per possibili nuovi affari per scambi commerciali con la Libia e la Tunisia (sic)».
Poche ore dopo, annunciate via Facebook, sono arrivate le dimissioni. Dimissioni preventive.
(da “L’Espresso”)
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