Settembre 24th, 2018 Riccardo Fucile
LA BAGGIANATA INCOSTITUZIONALE DELL’ESCLUSIONE DEGLI IMMIGRATI REGOLARI DAL SUSSIDIO… SALVO POI CONTRADDIRSI DA SOLO E AMMETTERE CHE ANDRA’ ANCHE A LORO
Luigi Di Maio rilascia oggi un’intervista a Luca De Carolis sul Fatto in cui torna a propalare la baggianata del Prima gli italiani sul reddito di cittadinanza nonostante leggi e ordinanze che non permettono questa distinzione.
La parte interessante dell’intervista sul tema è però l’affermazione finale:
Troveremo risorse facendo deficit. E la manovra farà salire le pensioni minime a 780 euro e darà il reddito di cittadinanza a tutta la platea, esclusi gli stranieri.
Bel favore a Salvini.
Falso. La proposta l’avevamo già cambiata nel 2015: tenendo dentro i migranti ci avrebbe fatto saltare i conti. E poi sarebbe stato un fattore di richiamo per tanti stranieri. Ma il reddito spetterà ai residenti in Italia da dieci anni
L’affermazione più interessante è l’ultima: se il reddito spetterà a chi risiede in Italia da almeno dieci anni, allora spetterà a chiunque risieda in Italia da almeno dieci anni (e ne possiede i requisiti).
Ovvero, anche ai cittadini stranieri residenti in Italia da dieci anni.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 24th, 2018 Riccardo Fucile
GOEBBELS SCELSE LA SUA FOTO PER RAPPRESENTARE LA “BELLEZZA DELLA RAZZA”
I coniugi Levinson sono cantanti lirici di fama dell’Opera di Riga, in Lettonia. Molto famosi.
Tanto famosi che decidono di trasferirsi a Berlino dopo che la Deutsche Oper ha offerto loro un contratto principesco.
E a Berlino nasce Hessy, a due passi dalla Porta di Brandeburgo. Una bambina bellissima. Tanto bella che a sei mesi mamma Polin la porta dal fotografo più famoso della città , Hans Ballin.
Mamma e papà vogliono imprimere la memoria della piccola in un’immagine. Quello che i coniugi non sanno ancora è che il fotografo invia la foto per partecipare ad un concorso. Un concorso che vince.
Il ministro della Propaganda Joseph Goebbels ha scelto la fotografia di Hessy per rappresentare la ‘bellezza della razza’ su una rivista per famiglie.
È la donna delle pulizie ad avvisare la mamma. “Ho visto Hessy su una copertina di una rivista in città .” I bambini sono tutti uguali, pensa la mamma. Non è possibile. Invece è vero.
Hessy campeggia su una rivista di propaganda nazista. Mamma Polin si è fatta dare la rivista. E Hessy è lì. Campeggia in copertina su una rivista piena di “uomini che indossano svastiche” e anche immagini di Hitler. I genitori sono terrorizzati.
Il motivo? Semplice. Perchè loro sono ebrei. Che succede se la scoprono? I genitori non capiscono. Perchè la loro bambina, ebrea, è sulla copertina di una rivista nazista che loda le imprese di Hitler?
Nelle settimane successive, l’immagine è ovunque. Sulle vetrine dei negozi, nella pubblicità , sulle cartoline. Per mesi non portano più la bimba in giro. Troppa paura dei delatori. Ma sono ebrei e perdono il lavoro.
Papà Levinson si ritrova a guadagnarsi da vivere pulendo stalle di suini. Poi la fuga a Parigi, poi a Cuba. Nel 1949 a New York, dove Hessy cresce, si sposa, e fa carriera. Quando avevano scoperto la foto avevano contattato il fotografo. Sapeva che erano ebrei.
“Mi è stato chiesto di presentare foto per un concorso gestito dai nazisti. E ho mandato quella foto. “Volevo ridicolizzare i nazisti”. (anche se la verità non fu mai scoperta). Oggi Hessy Taft ha 84 anni. Tempo fa ha fatto dono allo Yad Vashem, il memoriale della Shoah di Gerusalemme, della copia del settimanale nazista dove la sua foto in fasce campeggia in copertina con la didascalia: “il più bel bambino “ariano” tedesco.
Hessy era stata scelta da Goebbels. Che nel maggio ’45 insieme alla moglie Magda ucciderà i figli dopo averli storditi e avvelenati (per poi uccidersi con lei), nel Bunker della cancelleria sotto Berlino, perchè … “In un mondo senza Hitler i bimbi non hanno ragione di vivere”.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 24th, 2018 Riccardo Fucile
L’ASSEGNAZIONE DIRETTA DI UN APPALTO VIOLA LE NORME EUROPEE E SI CONFIGURA COME AIUTO DI STATO… TANTO PAGA IL CONTRIBUENTE
Il Decreto per Genova sarà un modo per andare in guerra con l’Europa? Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dice che il provvedimento è in dirittura d’arrivo, ma la verità è che per partorirlo, in attesa dell’ok del Quirinale che non sembra scontato, si sono dovuti risolvere molti problemi tecnici e il rischio è che le norme ne aprano altri.
Il sottosegretario alle Infrastrutture leghista Edoardo Rixi ha spiegato oggi alla Stampa che nel decreto è presente la possibilità di attribuire al commissario per la ricostruzione il potere di assegnare un appalto a un’impresa senza passare da un bando pubblico.
Per eliminare Autostrade dalla partita — volontà ribadita ieri dal ministro Riccardo Fraccaro — nonostante la concessione non sia ancora decaduta.
«Ma anche perchè se così non fosse, dovremmo indire una gara europea per la quale sono necessari almeno diciotto mesi — spiega Rixi -. E seguendo la procedura, i lavori per il ponte non inizierebbero prima di tre anni».
Il problema, però, è che se Bruxelles non accetterà di andare in deroga alle procedure, l’assegnazione diretta di un appalto potrebbe configurarsi come aiuto di Stato alle imprese. «In questo caso, saremmo pronti ad andare incontro a una procedura di infrazione», avverte il sottosegretario leghista alle Infrastrutture.
L’eroismo di Rixi (sotto processo per peculato) pronto ad affrontare una procedura d’infrazione, è ammirevole.
Soprattutto perchè le eventuali conseguenze per un caso del genere non andrebbe a pagarle lui, ma lo Stato italiano in caso di condanna.
(da agenzie)
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Settembre 24th, 2018 Riccardo Fucile
“NON TOLLEREREMO RITARDI, IN 12-15 MESI SI PUO’ RICOSTRUIRE”… IL M5S STA COMBINANDO SOLO CASINI E APRIRA’ A RICORSI LEGALI
Sono settimane che il governo annuncia che sta per essere varato il decreto per Genova ma,
attacca Giovanni Toti, nessuno ne ha traccia, neanche il presidente della Repubblica: “Aspettiamo un decreto dunque che era partito molto male, senza di noi – ha spiegato il governatore della Liguria a Rtl 102.5 – Poi abbiamo lavorato anche insieme a Conte per una serie di misure per la ricostruzione con soggetti interessati, soggetti che avevano il dovere di farlo. Poi il governo ha preso un’altra strada. Noi ribadiamo che in 12, massimo 15 mesi, il ponte si può ricostruire. Non tollereremo ritardi”.
L’esecutivo è determinato a escludere Autostrade dai lavori per la ricostruzione della struttura crollata il 14 agosto e ha l’intenzione di evitare un bando pubblico per – si legge su La Stampa – accelerare i tempi.
Toti a riguardo è molto più cauto e avverte sul rischio di una battaglia legale: “Potremmo avere molti ricorsi, in primis quello di società Autostrade – continua il governatore – Fincantieri piace a tutti noi, è di Genova, ma secondo noi vanno messe insieme più aziende, per esempio Autostrade che per legge al momento è ancora concessionaria di tremila di chilometri di rete, compreso il ponte Morandi. Poi se i vertici hanno sbagliato devono pagare. Se Autostrade non ha fatto investimenti deve pagare, come anche il ministero delle Infrastrutture se non ha controllato ha pari responsabilità “.
Sulle tempistiche del decreto sembrano, intanto, esserci attriti all’interno del governo. Giancarlo Giorgetti, si legge su La Stampa, rileva: “Non si può perdere altro tempo dietro al decreto emergenze dobbiamo dare una risposta a Genova”.
Sull’iter del provvedimento, però, regna gran confusione: il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi fa sapere che oggi, 24 settembre, “dovrebbe arrivare al Quirinale, così eravamo rimasti d’accordo”.
Dal dicastero guidato da Toninelli assicurano che il decreto sia arrivato a palazzo Chigi, ma dalla sede del governo negano e sostengono che sia ancora sulla scrivania del Mef.
Segno, questo, che difficilmente il super decreto che i genovesi aspettano arriverà nelle prossime ore al Quirinale.
(da “NextQuotidiano”)
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