EVITARE L’EFFETTO “CAPPOTTO”, GIORGIA MELONI ANTICIPA IL VOTO NELLE MARCHE: LE URNE SARANNO APERTE IL 28 E IL 29 SETTEMBRE, SEPARATAMENTE RISPETTO ALLE ALTRE REGIONI IN SCADENZA (TOSCANA, CAMPANIA, PUGLIA, VENETO)
IL MELONIANO FRANCESCO ACQUAROLI RISCHIA DI PERDERE CON IL PIDDINO MATTEO RICCI (CHE I SONDAGGI DANNO GIÀ IN VANTAGGIO DI 55% A 45%)…IL VOTO IN ANTICIPO, NELLA TESTA DELLA DUCETTA, SERVIRÀ AD “ANNACQUARE” UN’EVENTUALE SCONFITTA
Le Marche saranno la prima Regione che andrà al voto in autunno: il 28 e il 29 settembre. La decisione del presidente Francesco Acquaroli, che correrà per un mandato bis, è arrivata lunedì pomeriggio dopo una riunione della Giunta. Sfuma dunque definitivamente anche l’ipotesi remota dell’election day tra le Regioni.
Per l’elezione del presidente e il rinnovo del Consiglio regionale le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 28 settembre e dalle ore 7 alle 15 di lunedì 29 settembre.
“La scelta di questa data è una scelta di buon senso – ha affermato il presidente Acquaroli – che consente infatti di rispettare sostanzialmente la scadenza naturale del mandato coniugando l’esigenza di evitare la concomitanza della presentazione delle liste nelle settimane centrali del mese di agosto e di agevolare l’avvio ordinato della nuova legislatura, con una migliore programmazione delle attività amministrative ed un tempo congruo per l’approvazione del bilancio di previsione, senza il rischio di ricorrere all’esercizio provvisorio. L’auspicio – sottolinea – è quello di un’ampia partecipazione al voto, vero esercizio della democrazia”.
“Ancora una volta hanno messo i presunti interessi di partito prima degli interessi della comunità. – ha attaccato Matteo Ricci, europarlamentare dem, candidato presidente del centrosinistra e principale competitor di Acquaroli – Non era necessario votare a settembre interferendo con la stagione turistica e l’avvio della scuola. Si poteva risparmiare ai marchigiani una campagna elettorale durante le ferie ma almeno abbiamo finalmente la certezza della data”. “Ci potevano far votare anche a Ferragosto, ha chiosato – questa volta vinciamo noi”
(da agenzie
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