SILVIUSKO. DA RUBY A RUBLY?
BERLUSCONI VUOLE PRENDERE LA CITTADINANZA RUSSA E TRASFERIRSI A MOSCA PER FARE IL MINISTRO DELL’ECONOMIA
 Ci sarebbero cose molto più serie di cui parlare.
Ci sarebbero cose molto più serie di cui parlare.
Ma almeno nel cuore torrido dell’estate abbiamo diritto ai nostri cinque minuti di imbecillità .
E fin dai tempi in cui prometteva di abbattere le tasse a livelli lussemburghesi quest’uomo risulta il più straordinario spacciatore di fregnacce in circolazione.
E’ proprio sulla propagazione reiterata e impunita della fregnaccia che egli ha fondato una scuola di pensiero politico destinata, come si vede anche in questi giorni, a sopravvivergli. Berlusconi oligarca russo.
E ministro dell’Economia, per giunta.
Ingaggiato a peso d’oro come Capello, ma con ben altre prospettive di successo. Facile immaginare il programma economico di Silviusko: farsi gli affari propri, attività  in cui l’astro nascente del Cremlino eccelle da sempre.
Facilissimo supporre il luogo e l’orario delle riunioni più delicate: la dacia di Putin da mezzanotte in poi, col sottosegretario Apicellav alla chitarra e un adeguato codazzo di giovani economiste monetarie, tra cui la celeberrima Rubly.
Più difficile dare la colpa del fallimento dei suoi piani quinquennali allo strapotere di magistrati e giornalisti, una piaga di cui la Russia si è liberata da tempo.
Gli unici problemi, alla fine, potranno sorgere proprio da Putin.
Il giorno in cui si accorgerà  del ruolo che Silviusko gli ha riservato nel nuovo organigramma: vicepresidente.
Massimo Gramellini
(da “La Stampa“)
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