SALA SOFFRE IL SOLE: “IL NUMERO DEI VISITATORI EXPO NON SI CONOSCE PER IL CALDO”
L’INCREDIBILE SPIEGAZIONE DEL COMMISSARIO SUL FLOP DELLE ENTRATE
È tutta colpa del caldo, se non si può sapere quanti sono i visitatori.
Così almeno prova a spiegarla il commissario Giuseppe Sala.
Davanti alla più autorevole delle platee: nientemeno che il consiglio d’amministrazione di Expo spa.
Martedì 21 luglio, riunione del cda. La presidente Diana Bracco, i tre consiglieri e i tre sindaci ascoltano la relazione dell’amministratore delegato Sala sui nove punti all’ordine del giorno.
Il più “caldo” riguarda “l’andamento ingressi, dopo l’articolo apparso sul Fatto Quotidiano”. Cioè dopo la pubblicazione su questo giornale dei dati dei primi due mesi,di molto inferiori alle dichiarazioni del commissario: 1 milione e 800 mila visitatori in meno di quelli dichiarati da Sala a maggio e giugno.
Almeni il consiglio d’amministrazione può sapere la verità ?
No, risponde di fatto Sala, che inizia una confusa spiegazione sui tornelli bloccati dal Generale Estate. “La polemica del Fatto non mi riguarda” , dice.
Poi spiega che con il caldo estivo i computer collegati ai tornelli vanno in tilt e non registrano più gli ingressi.
E che la calura spesso impedisce anche la lettura elettronica del codice a barre sui ticket nei cellulari.
Non solo: “In alcune fasce orarie”, spiega Sala, “quando le code ai tornelli si allungano, o quando arrivano scolaresche o gruppi numerosi, faccio sospendere l’obliterazione elettronica per rendere più veloci gli ingressi”.
Conclusione: “I presenti non coincidono con i registrati”.
Così nessuno saprà mai quanti sono davvero i visitatori di Expo.
La spiegazione del commissario suona strana per più d’un motivo. Strana la vulnerabilità elettronica dei tornelli (ma come li hanno progettati, visto che sono costati ben 4,8 milioni di euro? Non hanno previsto che d’estate fa caldo?).
Strano che Sala non tenga conto degli ingressi, visto che una parte dei suoi emolumenti è legata ai risultati ottenuti.
Ma ancor più strano e anomalo è il fatto che il commissario si assuma la responsabilità di sospendere il controllo elettronico ai tornelli, impedendo così alla società e ai suoi azionisti (governo,Comune di Milano,Regione Lombardia, Camera di commercio) di avere i numeri esatti degli ingressi e di mantenere un monitoraggio costante dei visitatori anche per ragioni di sicurezza.
Gli altri punti rilevanti dell’ordine del giorno riguardavano l’assemblea nazionale del Pd che si è tenuta sabato 18 luglio nell’auditorium dell’esposizione universale (con polemiche perchè il consiglio d’amministrazione di Expo spa non ne era stato informato); l’avvio di transazioni con aziende che hanno lavorato per il Palazzo Italia (P&I, Nemesi, Castelli, Stylcomp) e che chiedono compensi maggiori di quanto pattuito; i rapporti con Arexpo (la società pubblica proprietaria delle aree ) e le bonifiche dei terreni.
Gianni Barbacetto
(da “il Fatto Quotidiano”)
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