A MOSCA GLI SGHERRI DEL CRIMINALE FERMANO PERSONE IN STRADA E CONTROLLANO GLI SMARTPHONE
COME NELLE PEGGIORI DITTATURE
Nonostante le repressioni e gli arresti, in Russia prosegue la protesta dei cittadini contro la guerra di Putin in Ucraina.
La giornalista russa Ana Vasilyeva ha mostrato in che modo avviene il controllo su chiunque tenti di manifestare il dissenso all’ombra del Cremlino.
Su Twitter ha pubblicato un video in cui alcuni agenti della polizia di Mosca fermano delle persone in strada e chiedono di controllare gli smartphone, facendo swipe tra applicazioni e messaggi.
A compiere le operazioni di “controllo” capillare sui cittadini sono i poliziotti dell’Mvd, il ministero dell’Interno russo: secondo quanto riporta l’inviato a Mosca di Fanpage, rimasto anonimo per tutelarlo giuridicamente dalla legge bavaglio votata all’unanimità dalla Duma è “assolutamente vietato” fotografare o riprendere quel che avviene in piazza.
Scandagliati anche gli strumenti dei giornalisti, come telecamere, cellulari, droni, alla ricerca di immagini “vietate”. Numerosi anche gli agenti in tenuta anti-sommossa, pronti a caricare le famiglie coraggiosamente scese in piazza contro la guerra
Alla fine della giornata erano 1.700 le persone fermate e detenute – secondo un portavoce della polizia – sulle circa 2.500 che hanno manifestato. Secondo Ovd-Info, associazione russa che lavora come osservatorio dei diritti umani, gli arrestati sono stati in totale 4.500 contando anche le altre 50 città russe diventate teatro di manifestazioni anti-Putin. Dal 24 febbraio sono complessivamente circa 12mila. Tra gli arrestati, riporta l’Adnkronos, c’è anche la candidata al premio Nobel per la pace Svetlana Gannushkina, nel giorno del suo 80esimo compleanno.
(da agenzie)
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