ACCATTONAGGIO MOLESTO: ESPONENTI DELLA DESTRA ROMANA RISCHIANO L’ARRESTO, IL RACKET GUIDATO DA SALVINI
LI RICONOSCETE AGLI ANGOLI DELLE STRADE CON LA CIOTOLA PADANA: ELEMOSINANO UNA POLTRONCINA E SI VENDONO I CIMELI DEL DUCE PER UNA FOTO DELLE CHIAPPE DI SALVINI
Il titolo della manifestazione è “Renzi a casa, la nostra ce la siamo venduta da tempo”.
Il 28 febbraio le truppe autotrasportate della “padagna del magna magna” varcheranno i sacri confini delle nebbiose osterie del nord per portare a “Roma ladrona”, con 250 pulmann autoripulenti, le quadrate legioni che hanno giurato sul pitale della fonte del Monviso e sguazzato nelle acque inquinate del Po.
Prenotati anche molti treni piombati in funzione anti-fetore per permettere rutti identitari in libertà .
Di certo in piazza del Popolo ci saranno non solo gli elettori auto-trasportati del “sistemamogli”, ma anche da quella miriade di accattoni molesti che da settimane stazionano agli angoli della città con un piattino verde in mano: sono i senza tetto della destra romana, meglio i senza patria e senza ideali, i “traditori dell’Idea” si sarebbe detto in altri tempi.
Molti di quelli che, dopo aver fatto il giro delle Cento parrocchie, oggi si ritrovano alla mensa della Caritas padana, invocando una verginità persa da tempo, causa frequentazione dei peggiori bordelli capitolini.
Fascistelli da operetta che si si vendono i cimeli del duce per una maglietta “padania is not italy”, ex parolai della destra sociale che ora vogliono affogare i poveri, mitici identitari rimasti senza documenti sulla loro origine (gli avranno fregato il portafoglio a Termini?), boss di quartiere convertiti dai lingotti di Belsito, poltronisti e commedianti alla ricerca di un posto al sole a misura della chiappe di Salvini.
Rimasti in brache di tela per la loro incapacità di interpretare i cambiamenti della società , sono i nuovi rom della destra italiana: per questo vogliono chiudere gli accampamenti sinti, per prenderne il posto, non per razzismo.
Si danno del traditore da anni tra di loro, rivendicando “la terza via” da decenni, ma inboccando alla fine prima quella di palazzo Grazioli e ora quella di via Bellerio.
Senza disdegnare soste ben remunerate al Campidoglio, ai tempi della moltiplicazione dei pani, dei pesci e dei parenti.
Da giovani idealisti avrebbero assaltato a spranghate la feccia di Piazza del Popolo, oggi da vecchi rottami si accontentano di vendere i santini del sale della Alpi (il sole è una cosa seria) e i barattoli dell’aria di Bergamo confezionati dai cinesi a Prato.
In attesa di una gita sociale nel canale di Sicilia per prendere a pagaiate i veri profughi, quelli che scappano da guerre vere, non dalle commedie dell’arte messe in scena da compagnie di (presa in) giro.
“Venghino signori, venghino, lo spettacolo sta per cominciare, posti quasi esauriti”: affrettatevi ex camerati, il domani appartiene a noi (per Salvini).
Per perdere, come sempre, faccia ed elezioni.
In attesa di un altro giro, altro regalo, continuate pure a prendere per il culo i giovani e a fare favori al sistema.
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