ADOLFO URSO, IL PRESIDENTE DEL COPASIR HA PRESO DUE CANTONATE
PRIMO: ANNUNCIANDO DI VOLARE “A WASHINGTON PER TRE GIORNI DI INCONTRI IN CUI ILLUSTRERÒ IL PROGRAMMA DI GIORGIA MELONI”. CHE CI AZZECCA CON IL CONTROLLO DEI SERVIZI?… SECONDO: LA MELONI NON HA DATO MANDATO A URSO DI VOLARE IN USA PER ILLUSTRARE GLORIE E SPLENDORI DI FRATELLI D’ITALIA E NON HA UNA GRAN STIMA DELL’EX FINIANO
“Da oggi a Washington per tre giorni di incontri in cui illustrerò il programma di Giorgia Meloni in politica estera, difesa e sicurezza e sui temi della cooperazione scientifica, tecnologica, economica e industriale. Previsti oltre venti incontri e una videoconferenza con la comunità italiana negli Usa. Incontrerò i principali think tanks americani, istituti e centro studi geopolitici, i rappresentati delle aziende italiane in Usa e delle aziende Usa in Italia, il direttivo della Niaf (National Italian American Foundation) e altri rappresentati della Comunità italiana, esponenti del Congresso componenti le commissioni intelligence, difesa, esteri e bilancio, politologi, analisti e consiglieri di politica estera e difesa”
Un fenomeno, Adolfo Urso: con una fava, ha preso due cantonate. Primo: annunciando su Facebook e Linkendin di volare “a Washington per tre giorni di incontri in cui illustrerò il programma di Giorgia Meloni in politica estera, difesa e sicurezza”, viola il suo mandato di presidente del Copasir, che è il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che esercita il controllo sull’operato dei servizi segreti italiani.
A presiedere tale organismo è un esponente dell’opposizione, appunto Adolfo Urso. Ecco: che ci azzecca il controllo dei servizi e volare a Washington per decantare il governo in pectore di Giorgia Meloni?
Secondo: risulta che la Draghetta non abbia dato mandato a Urso di recarsi a Washington per illustrare glorie e splendori di Fratelli d’Italia. Del resto, la stessa Meloni non ha una gran stima dell’ex finiano, legatissimo all’ex ministro di Alleanza Nazionale Altero Mattioli, trasformatosi poi in un imprenditore che, per anni, è stato in affari con l’Iran. Non esattamente un Paese caro agli Stati Uniti. “La storia ruota attorno alla Italy World Service srl, una società di consulenza in cui Urso ha avuto ruoli operativi e la rappresentanza legale, prima di cedere le quote al figlio nel luglio 2017”, scrive La Repubblica.
A Washington sono infatti perplessi (eufemismo) sulla visita di Urso, presidente di un organismo di un governo dimissionario.
Quindi i suoi decantati incontri americani saranno con esponenti a livello istituzionale del Copasir. Niente di più.
Su politica industriale, difesa e Deep State, si sa, che Donna Giorgia si è sempre affidata al suo consigliori Crosetto – e i due infatti non si parlano granché.
Fa eccezione la volta che, come presidente del Copasir, Urso portò Elisabetta Belloni, capo del Dis, in crisi con Franco Gabrielli, alla presenza della Meloni.
(da Dagoreport)
Leave a Reply