AFFLUENZA BOOM: ALLE 12 HA VOTATO IL 20,1% CONTRO IL 16% DELLE SCORSE EUROPEE (FINI’ CON IL 57% DEI VOTANTI)
IL NORD TRAINA IL SUD: BOLOGNA 26,7%, MILANO 22,8%, ROMA 18,9%, NAPOLI 14,9%
Alle 12 di oggi si è recato alle urne per il referendum costituzionale il 20,14% degli aventi diritto. Il dato è definitivo.
Lo si legge sul sito del ministero dell’Interno. Trattandosi di una consultazione costituzionale non è necessario il quorum di affluenza minima previsto invece per i referendum abrogativi.
Come capire se il dato dell’affluenza è alto, basso, in linea con le precedenti consultazioni elettorali? E se favorisce uno schieramento o l’altro?
Secondo diversi osservatori a determinare il successo di uno dei due fronti contrapposti sarà il grado di affluenza al voto: alcuni analisti hanno sottolineato come una maggiore partecipazione (indicata come il 60%, dato mai raggiunto prima nei due più recenti referendum costituzionali) potrebbe favorire il successo del Sì.
Il paragone valido che si può fare, tra quelli più vicini in ordine temporale, è la votazione per le elezioni europee.
In quel caso andò alle urne il 57% degli aventi diritto. Si votò ad aprile del 2014 in un solo giorno, la domenica.
Alla prima rilevazione sulla partecipazione, l’affluenza è stata del 16% alle 12, mentre alla seconda si attestò al 43% alle 19.
L’unica differenza che si può sottolineare tra le elezioni europee e il voto di oggi è la stagione: in questo caso, con le temperature quasi invernali, è lecito ipotizzare che dopo le 19 ci sarà una minore propensione a recarsi alle urne, con una flessione nell’affluenza.
(da agenzie)
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