ALFANO PATETICO: “DOMANI LA MINETTI DEVE LASCIAREâ€
OBBEDIENTE AGLI IMPUT DEL CAVALIERE, IL SEGRETARIO DEL PDL DIMENTICA DI QUANDO DEFINIVA NICOLE “UNA OTTIMA E COMPETENTE CONSIGLIERA REGIONALE, LAUREATA E PREPARATA”…MA ALLORA PERCHE’ DOVREBBE DIMETTERSI? O ALFANO RACCONTAVA PALLE ALLORA O ADESSO: QUINDI DI DIMETTA PRIMA LUI DAL PARLAMENTO
Nessun “cerchio magico” attorno al Cavaliere. Nessuna ipotesi di uscita dall’euro. E una nuova spinta per le dimissioni della Minetti.
Così Angelino Alfano, segretario del Pdl, intervistato da Maria Latella per SkyTg24.
“Conosco le ‘cose della casa’, e attorno a Berlusconi non c’è alcun cerchio magico perchè lui non ha bisogno di essere assistito nè da un cerchio nè da soggetti magici”.
“Maria Rosaria Rossi – dice Alfano – è una brava parlamentare, svolge una collaborazione con una certa efficacia accanto al presidente, e ritengo sia dispiaciuta legittimamente dall’essere inserita in ‘cerchi magici’. Io la ricandiderei perchè è una brava parlamentare. Il folklore impazza e si deve guardare a tante cose”.
Il segretario del Popolo delle libertà torna sulla candidatura dell’ex premier a Palazzo Chigi e assicura che “sarà impiantata in qualcosa di molto solido”, perchè il Cavaliere “non è animato da ambizioni personali, quanto dal fatto che l’Italia e gli italiani devono pronunciarsi su un pezzo della nostra storia e sulle modalità oscure con cui il nostro governo è caduto”.
“Noi – prosegue – ci siamo dimessi perchè i numeri in Parlamento erano stati debilitati dal comportamento di Fini, ma anche perchè c’è stata una gravissima aggressione contro di noi”.
Nessun rimpianto nè dispiacere, promette il delfino “scaricato” dopo pochi mesi.
“Tra l’ambizione e la riconoscenza, io metto la riconoscenza al primo posto. Ho condiviso la scelta senza mettere avanti le ambizioni personali. Io pretendo di essere giudicato per quello che sono. Nel mio essere uomo c’è la riconoscenza. Io riconosco di essere in politica perchè lo ha voluto Silvio Berlusconi. Sono un uomo politico, ma sono primo di tutto un uomo”.
Sarà una campagna elettorale giocata sulla contrarietà all’euro?
Sul punto Alfano sostiene che malgrado la moneta unica “abbia un problema enorme”, la crisi non si risolve con l’uscita. Noi crediamo nell’euro, servono piuttosto più poteri per la Bce”.
Il caso Minetti.
Alla domanda diretta sulla necessità di dimissioni del consigliere regionale lombardo Nicole Minetti, il segretario Pdl rispionde senza esitazioni: “Sì”.
Poi, sulla ventilata fuoriscita di Tremonti dal partito, smentisce: “Non mi risulta affatto”.
L’intervista evidenzia un Alfano prono ai voleri del Cavaliere, senza alcun sussulto di operare un minimo distinguo tra la linea che aveva intrapreso e quella che invece perseguirà il Cavaliere.
Il massimo dell’umorismo Alfano lo raggiunge quando intima alla Minetti di dimettersi oggi stesso, ma non spiega le ragioni per cui dovrebbe farlo.
Ma non era stato Alfano a difendere, insieme con il gruppo dirigente del Pdl, Nicole Minetti tessendone gli elogi e sostenendo che si trattava di una “ottima e competente consigliera regionale, laureata e preparata”?
E allora perchè mai dovrebbe dimettersi, cribbio?
O Alfano ha raccontato palle allora o le racconta oggi.
In entrambi i casi dovrebbe dimettersi prima lui per manifesta incapacità
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