ALLA FINE RENZI SI ACCORGE DELL’ALLUVIONE E MANDA DELRIO A GENOVA: LUI HA PAURA DI SPORCARSI LE SCARPE
IL PREMIER, INVECE DI PENSARE ALLE PALLE CHE RACCONTA, POLEMIZZA CON LE REGIONI, COME SE LUI ARRIVASSE DA MARTE E NON FOSSE CORREO DEL DISASTRO AMBIENTALE
La breve tregua concessa dal meteo ai territori flagellati in questi giorni dal maltempo, con tre vittime soltanto nella notte tra sabato e domenica, non tranquillizza le istituzioni locali e i cittadini.
Alla fine il governo si accorge del disastro ambientale e sarà il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, domani, a recarsi nelle zone alluvionate del Nord Italia per un sopralluogo e per un incontro con le istituzioni dei territori.
L’ex sindaco di Reggio Emilia, accompagnato dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, andrà prima in Liguria, a Genova, quindi ad Alessandria in Piemonte e infine a Milano.
Una giornata, quella di oggi, segnata anche dallo scontro a distanza tre il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. “Quando come primo atto di governo ho costituito un’unità di missione contro il dissesto idrogeologico mi hanno deriso (giustamente, è solo un’operazione di immagine…n.d.r.). Ora spero sia chiaro il motivo: ci sono vent’anni di politiche del territorio da rottamare, anche in alcune regioni del centrosinistra”, ha detto il premier dall’Australia, di ritorno dal vertice del G20.
Chissà dove era Renzi in questi 20 anni, se non a fare carriera politica e a tenere lo strascico ai vari De Mita, Andreotti e Buttiglione.
Burlando: “Condoni fatti da Roma, non dalle regioni”.
Nessun riferimento particolare, ma certo abbastanza per chiamare in causa almeno alcune delle regioni — come Piemonte, Liguria e Toscana — che nelle ultime settimane hanno registrato le maggiori difficoltà .
E proprio dalla Regione Liguria infatti è arrivata una risposta diretta a Renzi: “Il problema del territorio di cui parla il presidente del Consiglio è legato anche ai condoni edilizi. Non li ha fatti il premier e non li abbiamo fatti noi, ma sono stati fatti a Roma. Tre condoni in 30 anni”, ha sottolineato il governatore Burlando.
Un altro che dovrebbe tacere visto che è stato anche sindaco, ministro e da dieci anni governatore della Liguria, con gli esiti che possiamo vedere in questi giorni.
Chiamparino: “sforare il patto”.
Dal Piemonte, intervistato a Repubblica, il presidente della Regione Chiamparino ha lanciato però un messaggio chiaro al governo: di fronte all’emergenza è possibile violare i vincoli di bilancio.
Il principio — ha detto Chiamparino – è che se un sindaco valuta che un’opera è davvero urgente per tutelare la sicurezza dei suoi cittadini, quel sindaco deve poter sforare il patto di stabilità e fare la spesa urgente”.
Silenzio di Renzi.
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