ALTRI 78 MIGRANTI APPRODANO IN SILENZIO A LAMPEDUSA MENTRE IL GOVERNO PENSA A FAR SOFFRIRE DONNE E BAMBINI SULLA MARE JONIO
ALL’HOTSPOT DELL’ISOLA I PROFUGHI TORNANO A ESSERE 145
La “Mare Jonio”, la nave che ieri ha salvato un gruppo di migranti in acque libiche, è al confine con le acque territoriali italiane: a 13 miglia da Lampedusa. Stamattina, i militari della Guardia di finanza hanno notificato il divieto di ingresso in acque italiane firmato dal ministero dell’Interno.
Mentre, di fatto, si profila un nuovo scontro fra Ong e Viminale, stanotte, un gruppo di 78 migranti è sbarcato Lampedusa.
Siriani e originari del Bangladesh sono giunti senza che si innescasse alcun allarme. Hanno riferito di essere partiti lunedì dalla Libia. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.
Gli ultimi 40 migranti, fra cui 21 minori e 2 donne, sono arrivati ieri sera – scortati dalla polizia – a Porto Empedocle. In mattinata avevano lasciato l’hotspot di Lampedusa ed erano stati imbarcati sul traghetto di linea.
Ventiquattro ore prima, quando gli ospiti della struttura di contrada Imbriacola, erano 187 erano stati invece trasferite altre 80 persone.
Al centro d’accoglienza, ieri sera, c’erano una sessantina di migranti ai quali, poi, in nottata sono andati ad aggiungersi i 78 nuovi sbarcati. Al momento ci sono, dunque, circa 145 extracomunitari. Gli ultimi 40, giunti ieri sera a Porto Empedocle, sono stati portati a Villa Sikania a Siculiana.
“L’atteggiamento di Salvini? Credo sia illecito in base alle nostre leggi e al diritto internazionale, disumano ma, soprattutto, inutile perchè non ha portato nel passato e non porterà neppure questa volta a una soluzione. I casi delle scorse settimane ci dicono che le persone a bordo di queste navi alla fine vengono sbarcate, perchè allora lasciarle in mezzo al mare per giorni in condizioni precarie?”.
Lo dice all’Adnkronos don Carmelo La Magra, parroco di Lampedusa, in merito alla “Mare Jonio” e del divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali firmato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Che senso ha bloccare un centinaio di persone, che, tra l’altro, prima o poi sbarcheranno come è già successo in passato – aggiunge il parroco -, mentre i migranti continuano ad arrivare a centinaia in maniera autonoma con piccole imbarcazioni? Siamo davanti a una manifestazione di forza e autorità che è ancora più sgradevole quando viene esercitata sulla pelle dei più deboli”
(da “AgrigentoNotizie”)
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