ANONIMO BENEFATTORE DONA 150.000 EURO E SALVA LA CASA DEL PICCOLO LEO, AFFETTO DA SINDROME DI DRAVET
LA CASA ERA SU MISURA PER I PROBLEMI DEL RAGAZZINO: FINITA ALL’ASTA PER LA CRISI DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA… IN ITALIA NON ESISTONO SOLO PERSONE CHE ODIANO, MA ANCHE CHE SANNO AMARE I PIU’ DEBOLI
Un anonimo benefattore ha versato 152 mila euro per ricomprare all’asta una casa speciale, a misura di un bambino speciale: Leonardo, 14 anni compiuti a maggio, affetto dalla sindrome di Dravet.
La struttura era stata messa in vendita a causa della crisi dell’azienda di famiglia ma, dopo due anni di incubo, finalmente è arrivato il bonifico sul sito della Pro Loco di Piazzola sul Brenta. Al Corriere della Sera la mamma, Martina Varini, racconta cosa significhi vivere con questa disabilità .
“Deve essere assistito giorno e notte. La casa è su due piani ma di sopra Leonardo non può andare, perchè ci sono diciotto scalini. Giù abbiamo allestito un divano letto, che la sera diventa un matrimoniale. Dorme lì, sempre con una persona accanto, perchè non può stare solo. C’è il bagno attrezzato con la doccia grande, dove si può entrare vestiti e lavarlo, e il lavandino a misura della carrozzina”.
La casa di Leonardo, due anni fa, era stata pignorata. Tra 2010 e 2011, la piccola azienda di saldature del papà , Mauro Taverna, entra in crisi e i debiti portano ben presto alla richiesta di sfratto. Per fortuna entra in gioco la Pro Loco che apre un conto e parte la sottoscrizione pubblica: tutti in paese si danno da fare per raccogliere fondi. Ma poi un altro colpo: arriva il lockdown.
In cassa ci sono 80mila euro e il termine per ricomprare la casa è fissato al 3 settembre. Ed è a questo punto che fa la sua comparsa l’ignoto benefattore che mette la cifra che mancava, ovvero 152mila euro, coprendo anche le spese per la pratica. Martina Varini, la mamma del piccolo, saputo del bonifico, ha pianto:
“Sono chiusa in casa 24 ore al giorno, curo Leonardo come un oracolo e sopportare questa cosa dello sfratto per due anni…”. Vorrebbe incontrare il benefattore, anche da sola: “Ma so che è impossibile…”.
(da agenzie)
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