APPELLO A NAPOLITANO PERCHE’ NOMINI BOCCHINO SENATORE A VITA E CE LO TOLGA DAI COGLIONI
LA SUA ULTIMA ESTERNAZIONE (“FLI CON GLI EX AN? SAREBBE AUSPICABILE”) HA FATTO INCAZZARE QUELLA POCA BASE DI FLI CHE ANCORA NON ERA RIUSCITO A DISTRUGGERE….PER LUI “UN MONDO POLITICO E CULTURALE CHE PRIMA ERA UNITO SI E’ DIVISO SOLO PER UNA DIVERSA PERCEZIONE SU BERLUSCONI”…. PER LUI TUTTE LE ALTRE DIFFERENZE (SU TEMI COME LA LEGALITA’, LA LOTTA ALLA MAFIA, LE LEGGI AD PERSONAM, I CONFLITTI DI INTERESSE, UNA CONCEZIONE NON ECONOMICISTA DELLA SOCIETA’, L’AIUTO AI PIU’ DEBOLI, I DIRITTI CIVILI, L’ACCOGLIENZA DI IMMIGRATI E PROFUGHI, LA LOTTA ALLA CORRUZIONE) SONO SOLO CAZZATE
Gli anatemi lanciati in questi due anni contro le truppe berlusconiane impediscono ai futuristi di lanciarsi in dichiarazioni d’amore.
Ma la strada di un ritorno a destra è ormai quella che sta battendo la pattuglia dei falchi del partito.
“Un accordo elettorale con questo Pdl non avrebbe senso» è il pensiero di Italo Bocchino.
Ma «se il PDL prendesse le distanze dal modello verticistico che finora ne ha condizionato le scelte, per quanto riguarda una serie di questioni, in futuro sarebbe anzi auspicabile».
Qualcosa più di un’apertura, una vera e propria sterzata nella linea politica del partito, che investe anche il rapporto di incondizionato sostegno finora coltivato con l’esecutivo.
Bocchino apre alla possibilità di una “nuova An” che rioccupi la parte destra dello schieramento politico italiano.
Le condizioni? Solo che scompaia Berlusconi e che ci sia un “ricambio generazionale”.
Ma ormai è più di uno spiraglio: rifare la destra di domani partendo da quella di ieri.
Per Italo Bocchino infatti l’unico problema che impedirebbe una riconciliazione dei finiani con gli ex An sarebbe “la diversa percezione su Berlusconi”.
«L’ha diviso – continua Bocchino – secondo una diversa percezione su Berlusconi e sul berlusconismo».
Per questo, continua il numero due dei finiani, «sarebbe auspicabile che superato questo momento, soprattutto in un quadro di rinnovamento generazionale, possa esserci una destra di nuovo unita».
Per Bocchino tutte le altre differenze emerse su temi come la legalità , la lotta alla mafia, le leggi ad personam, i conflitti di interesse, il monopolio Tv, una visione non economicista della società , la tutela della scuola pubblica, uno Stato laico, i diritti civili, la cittadinanza, il rispetto dei diritti di immigrati e profughi, la lotta alla corruzione, una politica economica e sociale a favore dei ceti deboli, sono tutte cazzate.
Aveva ragione Berlusconi insomma a parlare di questioni personali e che all’origine della nascita di Fli non vi sarebbe stato alcun motivo di “contenuti diversi”.
Quindi si può tornare insieme a La Russa e Gasparri, Santanchè e Matteoli, Alemanno e Meloni, Verdini e Cosentino, Brunetta e Gelmini senza problemi.
Dopo aver sfasciato Fli con una politica clientelare degna della peggiore DC, dopo aver assicurato “protezione” a personaggi sputtanati per frequentazioni equivoche, dopo aver fatto parlare di sè più i rotocalchi che i cronisti politici, oggi Bocchino viene a indicarci la via della restaurazione, flirtando con razzisti e arrivisti, puttanieri e becerume vario.
C’è solo un modo per difendersi: appellarsi a Napolitano perchè nomini questo insigne statista senatore a vita.
Pare sia l’unica speranza di toglierselo dai coglioni.
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