“APPROVATE SUBITO LE UNIONI CIVILI”: L’APPELLO AI PARLAMENTARI DI 400 ESPONENTI DELLA CULTURA, DELLO SPETTACOLO E DELLA MUSICA
DA CAMILLERI A BOLLE, DA TIZIANO FERRO A JOVANNOTTI, DA LAURA PAUSINI A SELLERIO, DALLA MARZOTTO A CATTELAN… MA AL SENATO SI PROFILA L’ENNESIMO TRADIMENTO DEI DIRITTI CIVILI
“E’ tardi per perdersi in strategie politiche, si sta parlando delle vite concrete d’italiani in estenuante attesa di esistere agli occhi dello Stato. Siamo fuori tempo massimo“. Sono le parole contenute in una lettera-appello ai parlamentari per l’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Una lettera che è diventata una petizione lanciata su change.org da Sebastiano Mauri e firmata da oltre 400 esponenti del mondo dell’arte, della cultura, del cinema e della musica.
Dall’attore romano Claudio Amendola ad Asia Argento e Arisa, che già in occasione di Sanremo aveva aderito alla campagna per il riconoscimento delle unioni civili.
E poi ancora la pallavolista azzurra Valentina Arrighetti, la scrittrice Silvia Avallone, la cantante Malika Ayane.
Nel lungo elenco anche i nomi di Margherita Buy, Victoria Cabello, Andrea Camilleri, Jovanotti, l’etoile Roberto Bolle, Laura Chiatti e Geppy Cucciari. Elio, Tiziano Ferro, Max Gazzè, le sorelle Sozzani, Carla e Franca. Paolo Virzì e Daria Bignardi, Filippo Timi e Oliviero Toscani.
Tutti in campo a favore della legge Cirinnà .
“Accorgersi di un’ingiustizia e correggerla a metà , significa perpetuarla”, si legge nel testo, “è insufficiente non essere razzisti, omofobi o sessisti, è necessario essere operosi nella lotta contro il razzismo, l’omofobia o il sessismo, combatterli ovunque si celino, soprattutto attraverso gli strumenti legislativi in mano al Parlamento”.
Per Mauri la legge così com’è già “garantisce il minimo dei diritti alle persone Lgbt. Un minimo oltre il quale non si può sconfinare, perchè significherebbe approvare una legge di facciata o peggio lesiva, rimandando al mittente il riconoscimento di legittimità di milioni d’italiani e delle loro famiglie”.
“Abbiamo oggi l’occasione di fare la Storia” conclude l’appello “chiediamo pertanto la celere approvazione della legge Cirinnà nella sua completezza, permettendo all’Italia di unirsi al resto d’Europa e di sempre più Paesi del mondo nel riconoscimento di diritti fondamentali a tutti i suoi cittadini”.
E proprio mentre il presidente del Consiglio pensa alla possibilità di andare al voto senza la stepchild adoption, a Milano le bandiere arcobaleno hanno invaso la piazza ai piedi del Duomo per chiedere diritti e laicità .
Migliaia le persone che hanno aderito all’iniziativa #temposcaduto.
Al suono di una sirena, i manifestanti si sono tutti sdraiati per terra stanchi “di attendere una legge che riconosca i nostri diritti e di essere considerati cittadini di serie B”.
(da agenzie)
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