“ARMIAMOCI E PARTITE”, GRILLO COME CICCIO E FRANCO: “E’ GOLPE, TUTTI A ROMA, ANDATE AVANTI VOI, IO VENGO CON COMODO”
SCARICATO DA RODOTA’, DOPO L’INVITO ALLA “FARSA SU ROMA” E ALLA MOBILITAZIONE GENERALE, GRILLO DISERTA LA MANIFESTAZIONE DI “MILIONI DI PERSONE”… I CINQUESTELLE SE LA SONO GIA’ FATTA ADDOSSO
I Cinque Stelle hanno fatto finta di crederci fino all’ultimo.
«Si voti Rodotà » (colui che Grillo due anni fa aveva definito “un maledetto”)
E alla notizia che Napolitano è stato eletto presidente della Repubblica, la piazza esplode.
Fuori i fischi della folla, dentro i parlamentari del M5S che non si uniscono all’applauso per l’elezione.
Mentre il Parlamento elegge il presidente della Repubblica, in centinaia si accalcano in piazza Montecitorio.
La polizia blocca tutti gli ingressi per evitare problemi di ordine pubblico.
Il tutto mentre Beppe Grillo urla al colpo di stato e parte da Udine per Roma.
Dal blog, Grillo tuona: «Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. È in atto un colpo di Stato. Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale».
Grillo invoca la mobilitazione di massa: «Io sto andando a Roma in camper. Ho terminato la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia e sto arrivando. Sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese».
Poi denuncia che il blog è sotto attacco e su Twitter lancia l’hashtag #tuttiaroma.
Il deputato Roberto Fico gli fa eco: «Il paese è in rovina esclusivamente grazie a loro. Oggi più che mai va alzata l’ascia di guerra”
La tensione sale.
Stefano Rodotà da persona seria prende le distanze dalla mobilitazione e dice: «Il dissenso va espresso nelle sedi istituzionali».
E aggiunge: «Oggi c’è una vicenda faticosa e difficile che si è conclusa, come in tutte le vicende è legittimo discuterne in democrazia, anzi occorre partire dalla premessa che sono vicende a cui va riconosciuta legittimità democratica, rivolgo un saluto al rinnovato Presidente della Repubblica».
La protesta in piazza Montecitorio vive momenti di tensione.
C’è chi urla «Napolitano dimettiti», qualcuno viene spinto e cade.
La situazione rimane comunque sotto controllo.
I parlamentari Cinque Stelle parlano con i cittadini, a tratti si cerca anche di placare gli animi, la zona rimane transennata, i cellulari saltano.
Intanto anche in altre città , come Trieste e Bologna, inizia il tam tam. «Scendiamo in piazza».
Tutte manifestazione che però vengono definite da Crimi “non ufficiali
Grillo su Twitter scrive: «Una raccomandazione: nessun tipo di violenza, ma solo protesta civile. Isolate gli eventuali violenti».
Poi l’improvvisa rinuncia: «Arriverò a Roma durante la notte e non potrò essere presente in piazza. Domani mattina organizzeremo un incontro con la stampa e con i simpatizzanti».
Forse il camper avrà bucato tutte le gomme in autostrada, forse qualcuno se l’è fatta addosso, forse una telefonata di Silvio avrà convinto il capocomico.
Niente film di guerra, alla fine si sceglie una riedizione di “Armiamoci e partite” con Franchi e Ingrassia, professione comici ufficiali.
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