ARRIVA PUTIN A ROMA E SCOMPARE MIRACOLOSAMENTE L’IMMONDIZIA, CITTA’ TIRATA A LUCIDO (BUCHE A PARTE)
POTENZA DEL PADRONE SOVRANISTA… I RIVOLUZIONARI DI DESTRA CHE SI BUTTAVANO CONTRO L’AUTO DI BUSH ORA FANNO DI MAGGIORDOMI DI MOSCA … I ROMANI: “HANNO PULITO SOLO LE STRADE DOVE PASSA, DOMANI TORNA LO SCHIFO DI PRIMA”
È una Roma da cartolina quella che si prepara ad accogliere Vladimir Putin. E non solo perchè nelle dieci ore che trascorrerà nella Capitale, il presidente russo potrà vedere il fiore all’occhiello delle bellezze romane.
Mentre sarà scorrazzato dal Vaticano al Quirinale, da Palazzo Chigi alla Farnesina, dai vetri oscurati della sua blindatissima limousine avrà la fortuna di non vedere quella che nelle ultime settimane è diventata l’onnipresente compagna di ogni romano: l’immondizia.
Per l’occasione niente è stato lasciato al caso: è stato predisposto un complesso sistema di sicurezza, fatto di “zone verdi”, cecchini sui tetti, interruzioni della circolazione, controlli a campione con i metal detector.
E nemmeno la raccolta della “monnezza”, sparita come per miracolo dalle strade che verranno attraversate dal corteo dell’ospite di pontefice e presidenti. E così a poche ore dall’atterraggio a Fiumicino dell’aereo presidenziale russo, è tutto un corri corri di furgoncini della nettezza urbana.
A partire dalle strade intorno alla Città del Vaticano. È questa la prima tappa di Putin: una volta sbarcato nello scalo romano verso le 12.30, il corteo di oltre trenta auto blindate del presidente russo sfreccerà dritto all’incontro con papa Francesco.
Via della Conciliazione è costellata di cartelli di divieto di sosta e nastro giallo della polizia municipale, i carroattrezzi aspettano sul piazzale di fronte Castel Sant’Angelo un cenno dei vigili urbani per portare via le auto che non li rispettano.
Di immondizia neanche a parlarne: i cestini lungo la strada sono mezzi vuoti, per terra nemmeno mezza cartaccia. Sembra non esserci nulla di insolito: ancora tanti i turisti a fotografare il cupolone illuminato, i ragazzi a farsi selfie, i senzatetto dormono sotto al colonnato, le auto della polizia che controllano che nessuno entri in piazza San Pietro, inaccessibile dopo mezzanotte.
Basta spostarsi di poco che subito l’immondizia rispunta. A nemmeno cinquanta metri da via della Conciliazione, sotto il “passetto”, tra l’entrata dell’università e il retro di Radio Vaticana, c’è un bel cumulo vista Castel Sant’Angelo. Un ragazzo che lavora in un locale poco distante passa e getta un saccone nero: “Passa Putin? E se passa se la porta via lui”, dice ironico.
Fortuna che il cumulo è nella direzione opposta rispetto a quella che prenderà il presidente russo, atteso per le 14.45 al Quirinale da Mattarella. E per arrivarci, molto probabilmente, il corteo prenderà Corso Vittorio Emanuele.
Anche questo tutto pulito, i cestini con le bustine immacolate che svolazzano al passaggio delle macchine, e due camioncini dell’Ama che prendono la spazzatura dei locali per la strada.
Lo stesso vale per Largo Argentina, dove salta all’occhio solo la fila alla stazione dei taxi che dalle 8 non potranno più sostare lì. Subito dopo però Putin potrà provare le “montagne russe” di via Quattro Novembre, la strada che con i suoi crateri creati dal dissesto dei sampietrini fa la gioia di ogni gommista capitolino e i dolori di tantissimi automobilisti e motociclisti. Chissà se l’Aurus Senat N700, la blindatissima limousine di Putin saprà resistere anche alle buche di Roma.
Dopo un’ora e mezza di incontro al Colle, il corteo di Putin si dirigerà verso Palazzo Chigi dove il presidente russo è atteso da Giuseppe Conte per le 16.15.
Chissà però se prima riuscirà a passare al St. Regis, l’hotel su via Vittorio Emanuele Orlando — tra via XX Settembre e Piazza della Repubblica — scelto dalla delegazione russa come base operativa. I parcheggi sulla piazza sono tutti off limit per il piano di sicurezza predisposto per l’occasione: i nastri gialli e i cartelli sono ovunque, mentre i vigili sono lì a presidiare che nessuno infranga il divieto.
Anche davanti l’entrata dell’albergo, dove però è un continuo via vai di berline con targhe diplomatiche russe: tant’è che quando arriva una camionetta dei carabinieri ci mette un po’ prima di capire dove può parcheggiare.
Su piazza della Repubblica però fa capolino l’immondizia: un cumulo è proprio all’angolo con la via dell’hotel. “La portiamo noi, vengono e se la caricano ogni sera”, dice un ragazzo che lavora in un bar sulla piazza. “Te pare che non se la portano via, con tutto il macello che stanno a fà per questo qua. Sarà tutto tirato a lucido, pare vero”.
Come tirata a lucido è via del Corso, dove passano le idropulitrici dell’Ama. Già ci sono le transenne che verranno messe sui marciapiedi e Piazza Colonna, di fronte al portone di Palazzo Chigi, c’è già una camionetta della polizia con una decina di agenti in tenuta antisommossa.
Finito l’incontro, Putin e Conte andranno alla Farnesina. Alle 18.30 sono attesi per le relazioni finali del Forum per il dialogo italo-russo.
Anche intorno al ministero degli Esteri, fino allo Stadio Olimpico, è tutto un divieto di sosta. “Manco quando c’è il derby fanno tutto sto casino”, dice Sandro mentre sale sul motorino per tornarsene a casa. “Mo’ domani ‘ndo lo metto?”.
Di immondizia anche qui, neanche a parlarne. Così come non ce n’è per viale Angelico e per la circonvallazione Clodia, due delle strade che — probabilmente — percorrerà il corteo per arrivare alla Farnesina prima e a Villa Madama poi, dove una cena con Conte e i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sarà l’ultimo atto della visita di Putin prima dell’aereo per Mosca che parte alle 22. “Ci voleva Putin, ora non c’è neanche una cicca per terra”, dice Michele mentre butta un sacco della spazzatura a Piazzale Clodio. “Tanto domani torna lo schifo di prima”.
(da agenzie)
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