ATTUALITA’
PRESENTAZIONE DI “CAMICETTE NERE” A GENOVA……. E’ MARTA IL BOMBER
Discreto pubblico allo stadio Bristol per l’attesa partita tra “camicette nere” e camicie rosso stinto. Applausi del pubblico all’ingresso delle squadre in campo: dopo la gran cassa mediatica è viva l’attesa per un incontro che promette scintille tra i flash dei fotografi e gli operatori TV sistemati dietro le reti, in attesa di gol strepitosi o di parte miracolose. Arbitra Max Lussana da Roma con taglio di capelli antivento. Il centrodestra schiera la squadra tipo, Annalisa Terranova (autrice del libro) regista di centrocampo, Isabella Rauti di punta, due politici di AN a sostegno come esterni, la Luisella in porta, un altro paio di politici in difesa statica. La Sinistra schiera la Marta Vincenzi a tutto campo, ma conta su una panchina lunga (tre assessori, tra cui a sorpresa uno di Rifondazione, presenti), pronti a subentrare in caso di necessità o difficoltà della Sindaco. Il Centrodestra gioca in casa ma, pur contando sul fattore campo, nei primi minuti non incide. Sembra un po’ timoroso, un po’ troppo incline a ringraziare la squadra avversaria per aver accettato di giocare questa partita. Un complesso di inferiorità forse a cui non giovano le pose fotografiche, con annessi sgomitamenti iniziali. I politici tentano qualche veronica (non Lario…) ma finiscono per non affondare l’azione, rifugiandosi in una melina che sa di partita amichevole. Dopo la passerella iniziale tenta un affondo al 20′ minuto la Luisella ( che almeno vede la Porta) che riconduce per la prima volta al tema della partita “nessuna donna per troppi anni a Genova”…ci si aspetta qualcosa di più dopo questa ripartenza veloce, ma la Luisella ripiega in difesa e l’azione svanisce nel nulla. Prende la palla la Annalisa Terranova e imposta una nuova azione. Parte con umiltà “dalla donna della RSI per arrivare alla Santanchè qualcosa in mezzo ci sarà stato…”, accelera “occorre difendere la propria identità con leggerezza…”, avanza “è necessario arrivare a una memoria condivisa…”, tenta il tiro da lontano “dalla donna di destra del dopoguerra che aveva un ruolo di fiancheggiamento a una donna che si fa strada per merito, no a quote rosa, ma no anche al cesarismo del leader”. La palla giunge a Isabella Rauti che prima si destreggia “le donne di destra erano invisibili ma determinate”, poi prova un dribbling stretto “ci vuole passione e militanza in politica”, quindi sorprende il portiere “occorre parlare di temi nuovi come la bioetica”, ma poi si perde sottoporta “più donne di centrodestra in Parlamento imporranno il cambiamento, bisogna coniugare carriera e famiglia”…l’arbitro Max Lussana fischia la fine del primo tempo, squadre negli spogliatoi a tirare il fiato…Al centrodestra la prevalenza territoriale e il possesso di palla, ma tiri pericolosi in porta nessuno, solo qualche lampo non finalizzato per mancanza di profondità ….Secondo tempo, inversione di campo. Palla alla femminista Paola Tavella, esperta conoscitrice delle donne di destra, fa girare bene la palla “esiste ovunque un patriarcato maschile”, batte una bella punizione “basta con la retorica della pace della Sinistra”: applausi unanimi dagli spalti, bella lucidità e visione del campo…consensi meritati. Destra ora in difesa…inizia lo show della Marta. Parte dalla difesa “quello che è successo per la mia presenza alla presentazione di questo libro e’ tipico provincialismo di una certa parte della Sinistra”, corre sulla fascia sinistra “difendere la propria identità con leggerezza? non mi interessa la memoria condivisa, no alle marmellate…ma conoscenza delle differenze per restituire dignità al dibattito politico”, poi la Marta si avvicina all’area “non bisogna guardarsi indietro”, accelera “i modelli di donna di destra dopo Fini sono asessuate, dovete riformulare una identità …”, e scocca il tiro decisivo “quali sono i valori di destra che esprime oggi AN ?”…cita due brani e conclude “sono concetti vaghi che possono valere per tutti” e ancora “la destra è statica: complementarietà o disuguaglianze ?”….timida replica della Annalisa Terranova che tenta un tiro poco preciso “ricordiamo la sacralità della vita”…ma forse lasciare l’ultimo tiro per il pareggio a una “non politica” è un errore…Max Lussana fischia la fine, compito tranquillo, nessun ammonito. Di fronte al pubblico amico destra spuntata, carenti forse il gioco ma anche i contenuti, diciamo il modulo…
La mancanza di identità fa il gioco della sinistra pragmatica, dei loro sindaci “veltroniani” decisionisti. Peccato…abbiamo rimpianto le ideologie politiche, questa corsa al Centro(campo) annacqua tutto…non vorrei tra breve valutare un sindaco solo sulla base del giudizio se fa pulire bene le aiuole e se multa chi fa sporcare il cane senza avere dietro la paletta. Diversa concezione dello Stato e del concetto di uguaglianza, spiritualità contro materialismo, concezione etica della vita, fede ed ateismo, ordine e sicurezza, rigore e permissivismo, sicurezza nazionale e disarmo, lotta alla droga o liberalizzazione, diritto al vita sempre, pericolo islamico e internazionalismo, famiglia e negazione di essa, giustizia sociale e assistenzialismo, decisionismo e perenne concertazione, orgoglio nazionale e negazione delle patrie, meritocrazia e “tutti uguali”, immigrazione controllata e frontiere aperte, libertà economica e rischio imprenditoriale o statalismo incancrenito….potremmo riempire altre intere pagine sulle differenze tra Destra e Sinistra…Va beh…c’è sempre una partita di ritorno…e visto che i gol in trasferta valgono il doppio, speriamo la prossima volta di avere un bomber che “veda la porta”, sappia incalzare gli avversari e non si faccia irretire dagli spacciatori di fumogeni…..dallo stadio è tutto, a voi studio.
Leave a Reply