AttualitÃ
IL RICHIAMO DEL MUEZZIN SUONERA ANCHE A OXFORD?… MA IN ARABIA SAUDITA FINISCE IN GALERA UNA DONNA CHE SPOSA UN MUSULMANO RICCO…CHE BELLA CIVILTA’ VORREBBERO IMPORCI!
Abbiniamo due notizie, apparentemente slegate, ma che ci inducono a riflessioni tutt’altro che banali. Le notizie non provengono da Paesi in via di sviluppo, ma dalla evoluta Gran Bretagna e dalla ricca Arabia Saudita.
Presto gli abitanti di Oxford, storica città universitaria inglese, potrebbero sentire non solo le campanelle della Università , ma anche il richiamo alla preghiera in moschea del muezzin. La comunità islamica, infatti, avanzerà richiesta al Consiglio Municipale per poter dare la chiamata ai fedeli tre volte al giorno, tramite altoparlante e voce che grida “Allah è grande”. La proposta ha suscitato polemiche, alla luce anche di ciò che rappresenta questo luogo per l’Inghilterra: una storica università , docenti di eccellenza e valori british. Per un popolo attaccato alla tradizione quale quello del Regno Unito, la sua università rappresenta la quinta essenza dello “stile britannico”. Fondata nel 1096, frequentata dalle famiglie più ricche e blasonate del mondo che fanno a gara per far studiare i propri figli in uno dei 39 college che la rendono unica al mondo. Gli abitanti, solitamente tolleranti verso la moltitudine di studenti che la frequentano, si sono ribellati alla “pretesa” della comunità islamica locale. La moschea sarà pronta tra un anno nella zona orientale della città , ma il vescovo anglicano di Rochester ha denunciato i “tentativi di imporre un carattere islamico alla società , mentre in troppi Paesi islamici ci sono zone interdette ai cristiani”
Un principio, quella della mancata “reciprocità ” di poter esercitare liberamente la propria fede religiosa che ci trova perfettamente d’accordo: troppo comodo avanzare pretese in Occidente e continuare a perseguitare le altre religioni nei propri Paesi…
E veniamo al secondo episodio…due anni fa la polizia saudita ha posto bruscamente fine alla vita in comune che Fatima e Mansour al-Timani avevano costruito con il proprio matrimonio. Le forze dell’ordine presentarono, infatti, ai due coniugi l’ordinanza di un giudice che, su richiesta dei parenti di lui, imponeva loro il divorzio, in quanto appartenenti a classi sociali troppo diverse ( lui ricco, lei no).
L’Arabia Saudita è soggetta alla più rigida interpretazione della legge coranica che ci sia, la quale prevede, tra l’altro, la segregazione delle donne ( obbligo del velo, divieto di comparire in pubblico senza essere accompagnate da un congiunto, divieto di guidare).
La famiglia di lui chiese l’annullamento del matrimonio nel 2003 e Fatima, con una figlia di due anni e un figlio di 4 mesi, dovette andare a vivere con la madre.
Dopo tre mesi la donna tornò in segreto ad abitare di nuovo col marito, ma i due furono scoperti e imprigionati con l’accusa di ” vivere assieme illegalmente”. Il marito venne rilasciato, mentre Fatima incarcerata con il figlio piccolo e costretta per 9 mesi a vivere a fianco di donne condannate per traffico di droga e stregoneria. Ora il marito spera nella grazia del re saudita.
Questa è la “civiltà ” che vorrebbero imporci anche in Occidente ? Questa la morale religiosa cui fanno riferimento nei Paesi evoluti ( figuriamo in quelli più retrivi…) ?
Bene, state pure nel vostro Paese e non venite a romperci i coglioni in Occidente, noi abbiamo una civiltà millenaria e cristiana che ha altri valori e punti di riferimento…ripassate tra qualche secolo, quando avrete capito (forse) cosa vuol dire avere rispetto dell’essere umano, delle donne e dei credi religiosi differenti.
Grazie Oriana per aver fatto aprire gli occhi a tanti occidentali senza più radici che non comprendono il pericolo di islamizzazione in atto in Europa, spesso rappresentati da una classe politica imbelle e senza ideali, sradicata dalla propria cultura e da valori millenari di solidarietà e di civiltà …
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