BATMAN PIEZZ’E CORE: LETIZIA MORATTI ANNUNCIA CHE IL FIGLIO GABRIELE DARA’ LA CASA DELLO SCANDALO IN BENEFICIENZA
MA SE E’ TUTTO REGOLARE PERCHE’ REGALARLA?….LE GAFFE DEL RAMPOLLO DANNEGGIANO LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL SINDACO DI MILANO…LA STRANA SOCIETA’ DI GABRIELE
Letizia Moratti ringrazia pubblicamente il figlio Gabriele che ha deciso di dare in beneficenza la casa dello scandalo.
Ma le gaffe del rampollo stanno danneggiando la campagna elettorale del sindaco di Milano
“Mi ha fatto un grande piacere sapere che mio figlio ha deciso, quando questa vicenda sarà chiusa, di regalare l’immobile di via Airaghi ad una associazione. Mi ha fatto molto, molto piacere apprendere questo”.
La contentezza ostentata dal sindaco di Milano Letizia Moratti dopo un’imbarazzante intervista del figlio Gabriele al Corriere della Sera non è servita a sgomberare il terreno dall’imbarazzo.
La contraddittoria autodifesa del giovane manager, accusato dall’architetto Gian Matteo Pavanello di aver chiesto una riproduzione in chiave di lusso pacchiano della casa di Batman, ha accresciuto gli interrogativi sulla sua condotta, come vedremo più avanti.
E i propositi benefici non sono bastati a cancellare l’argomento dalla campagna elettorale con cui la Moratti cerca un nuovo mandato alla guida di palazzo Marino.
Infatti l’abuso edilizio per il quale Gabriele Moratti è indagato dalla procura della Repubblica di Milano non chiama in causa la signora Letizia in quanto madre, ma in quanto sindaco.
Accusa il capogruppo del Pd al Comune, Pierfrancesco Majorino: “Sapeva, ha visto e non ha evitato le irregolarità ”.
Proprio ieri il sindaco ha detto, secondo l’agenzia Ansa, di essere stata “a casa di mio figlio parecchio tempo fa per un paio di volte”.
A casa?
O si tratta di un malinteso o di una gaffe mostruosa.
Tutta la polemica infatti gira intorno a quella parola.
Gabriele Moratti è accusato di aver trasformato un immobile a uso industriale di 447 metri quadrati in un’abitazione di lusso senza permesso e senza pagare gli oneri connessi.
Proprio in questi giorni la Guardia di Finanza è andata negli uffici urbanistici del comune di Milano a farsi consegnare una serie di documenti riferiti alla travagliata pratica urbanistica.
Rimane l’impressione che il sindaco di Milano sia stata vivamente consigliata di separare la sua immagine da quella del figlio.
Nei giorni scorsi aveva fatto notare che di Gabriele si occupava quando era più piccolo, non più ora che ha 32 anni.
Ieri ha manifestato piacere per la decisione del figlio di regalare un oggetto del valore di qualche milione di euro.
Perchè, se è tutto regolare?
Il giovane manager-imprenditore ieri ha detto al Corriere di essere al centro di “una colossale montatura usata contro mia mamma”.
E ha spiegato che in quell’immobile milanese di via Airaghi 30 i lavori in corso da due anni e mezzo non sono per fare la casa di Batman (con tanto di ponte levatoio, piscina salata, bunker e poligono di tiro), ma la struttura per le attività imprenditoriali che conduce con i suoi amici di sempre, quelli di San Patrignano.
Dopo aver fatto inorridire i veri appassionati di Batman definendolo “eroe volante” (ma il signor Bruce Wayne è un ricchissimo, quasi quanto Gabriele Moratti, uomo in carne ed ossa, che indossa in caso di necessità un mantello e non le ali) il giovanotto spiega che quella non è la sua casa perchè la sua destinazione era uno show-room: “Insieme a due amici abbiamo fondato la società Redemption Choppers, una srl che partiva dalla passione di un mio socio per le moto, che lui stesso costruisce. Volevamo creare un laboratorio per questo, poi ci siamo resi conto che non avrebbe reso e, come fanno molte marche, abbiamo ampliato la mission aziendale a una linea di abbigliamento casual. Abbiamo pagato più di 100 mila euro al Comune”.
Strano.
I lavori in via Ajraghi 30 sono iniziati nel 2008, mentre la Redemption Choppers è stata costituita il 26 maggio 2010, e risulta ancora inattiva.
Chi ha pagato i 100 mila euro?
Probabilmente lo stesso Gabriele, che non solo è ricco di famiglia, ma ha anche un solido e ben retribuito posto di lavoro fisso, come assistente di Dario Scaffardi, direttore generale della Saras, l’azienda di suo padre.
In ogni caso “stiamo disegnando le linee del campionario”, ha dichiarato il presidente della Redemption, “e gran parte del ricavato, come fanno alcune srl di questo tipo, andrà in beneficenza”.
Per adesso la Redemption avrebbe bisogno di ricevere beneficenza, più che di farne.
Infatti, per essere una fabbrica di motociclette che decide di ampliare il business sfruttando la forza del suo marchio per lanciare una linea di abbigliamento casual, appare quantomeno gracile.
Oltre a essere inattiva, ha un capitale sociale versato dai tre soci di 2.500 euro (duemilacinquecento euro), di cui 850 versati dal presidente Gabriele Moratti, e 825 a testa dagli altri due soci, Vanni Laghi, domiciliato a Coriano (Rimini) in via San Patrignano 53, e Daniele Sirtori, domiciliato anche lui in via San Patrignano 53 a Coriano.
L’indirizzo è lo stesso della Comunità di San Patrignano, che da molti anni riceve dai genitori di Gabriele Moratti un forte e meritorio sostegno.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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