BERLUSCONI DA VESPA ROMPE IL PATTO SULLE RIFORME: “QUELLA DEL SENATO NON E’ VOTABILE”
“QUESTA LEGGE RISCHIA DI ESSERE INCOSTITUZIONALE”… GIACCHETTI (PD): “MEGLIO IL VOTO”… NON ESSENDO PIU’ IL SECONDO PARTITO, A SILVIO L’ITALICUM NON SERVE PIU’
La bordata più clamorosa arriva quando si parla di riforme: lui, l’autore del patto con Renzi, ora quasi lo affonda, o almeno esprime dubbi pericolosissimi.
«Per ora la legge elettorale è spiaggiata. Se poi andrà avanti la riforma del Senato, credo che difficilmente questa legge elettorale potrà essere costituzionale».
E ancora: «Non sarà votata entro il 25 maggio».
Una bella botta, alla vigilia delle Europee, per il governo.
E poi c’è spazio anche per un affondo rivolto ai giudici: «Una sentenza ingiusta contro la quale abbiamo fatto ricorso e chiederemo la revisione al tribunale di Brescia e sarà annullata».
Silvio Berlusconi a “Porta a Porta” torna a parlare della sentenza Mediaset. Ma non solo. Il Cavaliere spazia dalle riforme, specie quella del Senato, alle Europee, da Renzi all’assistenza agli anziani.
Un discorso a 360 gradi quello dell’ex premier a caccia di voti in vista delle Europee. Secondo gli ultimi sondaggi, infatti, il calo elettorale di Forza Italia sarebbe sempre più rapido.
È sulla riforma della seconda Aula del Parlamento che si manifesta lo scontro più duro.
Sul Senato non elettivo «non c’è nessun impegno da parte nostra», spiega Berlusconi che non accetta la scadenza del 25 maggio.
La riforma, così, «non è votabile perchè non è accettata neppure all’interno dello stesso Pd», chiarisce.
E anche dal Partito democratico c’è chi incalza il premier: «Caro Matteo – scrive il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti in una lettera indirizzata a Renzi – quello che sta accadendo oggi tra noi, in particolare ma non solo sulle riforme, è davvero inconcepibile»: c’è chi vuole «interdire le scelte» e «guastare, indebolire, annacquare le riforme». «Allora ti domando: chi te lo fa fare? Perchè continuare? Facciamolo un bel referendum, caro Matteo. Spostiamo il dibattito nell’Italia vera, andiamo a elezioni».
E alle elezioni sta pensando anche Silvio Berlusconi.
Ecco perchè i toni utilizzati contro il premier sono cambiati.
«Si è presentato come un simpatico rottamatore – dice – Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico tassatore». Ma più della battuta può l’attacco sul decreto Irpef: «Penso che a me mai sarebbe stata consentita una mancia del genere prima delle elezioni a fini elettorali», dice l’ex Cavaliere.
Che spazia a tutto campo proprio per rivolgersi agli elettori delusi: «Il 46% di chi ha votato Grillo- dice l’ex premier – è deluso e qualche volta anche disgustato sia dai parlamentari sia dal loro comportamento, se a questo 46% si può offrire qualcosa di solido, di veramente positivo per il futuro: è possibile recuperare voti da questo 46%».
Sulla crisi di frammentazione del centrodestra, Berlusconi usa due pesi diversi.
Da un lato Alfano il cui addio è stato un «dolore personale».
Dall’altro l’uscita di Sandro Bondi, spiegata dallo stesso interessato con una lettera a La Stampa, per la quale l’ex premier non mostra segni di cedimento: «Mi creda – dice Berlusconi a Vespa – io non sono così dispiaciuto di una `perdita di pezzi’, se vanno via persone che non hanno più motivazione ideale, ma vogliono continuare il mestiere della politica e occupare dei posti e delle poltrone».
Lunedì prossimo, intanto, è atteso il debutto come assistente sociale in prova di Silvio Berlusconi.
La pena stabilita dal tribunale di sorveglianza di Milano dopo la condanna della Cassazione per frode fiscale nel caso dei diritti televisivi Mediaset. Da quanto riferito da fonti qualificate, il leader di Forza Italia è atteso in mattinata dai vertici della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone.
A Vespa ha detto: «Forse adesso questa cosa la farà sorridere ma io potrei fare anche dei lavori in giardino e anche lavori umili…».
(da “Huffingtonpost“)
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