BERLUSCONI, FRANCESCA E L’OPERAZIONE DRAGOMIRA: L’OFFENSIVA SCATTA DAL DIVANO CON DUDÙ
LA TASK FORCE MOBILITATA DALLA PASCALE PER CONTRASTARE E SCREDITARE LA BONEV
Le anticipazioni si rincorrono da giorni. Lesbica. Bugiarda. Approfittatrice. Dragomira (Michelle) Bonev ha intenzione di presentarsi davanti alle telecamere di Servizio Pubblico e spiattellare la sua verità su Francesca Pascale.
Così, la fidanzata di Silvio Berlusconi — già impegnata nella spending review a palazzo Grazioli e nel mettere “ordine” e “pulizia” tra le frequentazioni del Cavaliere — si appronta a cimentarsi in un terreno finora monopolio del suo potente compagno di vita: la comunicazione.
Giovedì pomeriggio riunisce in via del Plebiscito due fedelissime amiche, Maria Rosaria Rossi e Jole Santelli.
Insieme si attaccano al telefono e cominciano a chiamare gli esponenti più in vista del Pdl. L’ordine è tassativo: stasera, tutti davanti alla tv armati di telefonino.
Bisogna inondare Twitter, Facebook e le agenzie di stampa di veleno contro quella mina vagante seduta nello studio di Michele Santoro.
Loro tre, gli insulti, li lanceranno dal salotto di casa, sul divano con Dudù.
Lo fanno nel pezzo di appartamento che Francesca frequenta, in cui batte in ritirata quando l’amato Silvio riceve i politici, e giovedì c’erano i ministri.
Il piano funziona. La diretta social di Servizio Pubblico viene tempestata di messaggi. Su Twitter si scatena il tiro alla vecchia conoscenza. “La madre della Bonev dice di lei che racconta molte bugie” (Stefania Prestigiacomo). “Sciacalli, avvoltoi, faine, cultori del trash” (Michaela Biancofiore). “Belve” (Elvira Savino). “Conosco Francesca. Non è quella donna raccontata da Santoro. Triste pagina di spazzatura tv” (Alessandro Sallusti).
Fuori dal Parlamento, gli uffici stampa del Pdl aspettano gli onorevoli che sono rimasti impegnati in commissione fino alle 23 per riascoltare stralci dell’intervista e commentare immediatamente le frasi dello scandalo.
Il sondaggista Crespi, secondo quanto ricostruito ieri su Facebook dalla redazione di Servizio Pubblico, mette in piedi una macchina di finti profili Twitter per lanciare l’hashtag #disserviziopubblico.
Perfino le vecchie glorie delle cene eleganti commentano le evoluzioni della storia. Scrive l’olgettina Ioana Visan: “Noooo #pascalLesbian i fagiolini posso capire..ma le lettere di Putin tra le tue mani no!”.
Replica Barbara Guerra (già poliziotta in maschera nella sala del bunga bunga): “Noo! Ora è troppo!!”. La Visan chiosa: “Mado’ neanche la segretezza della corrispondenza c’è .. Ma che mondo infame!”.
E giù sorrisini, faccette e hashtag (#risate #l’ItaliaBella) che raccontano il riso amaro di queste due frequentatrici di casa Berlusconi. Ma c’è poco da scherzare.
La Pascale, furibonda, chiede un risarcimento danni da 10 milioni di euro. E dopo aver commissionato la reazione via web contro l’ex amica, si prepara una nuova edizione del collaudato metodo Boffo.
Ieri pomeriggio apriva le danze Il Giornale, versione on line, pubblicando il testo dei “messaggini” a cui Maurizio Belpietro aveva accennato durante la trasmissione su La7.
Una notizia del Corriere del Mezzogiorno, rilanciata in pompa magna dal quotidiano di famiglia: un tempo, Francesca e Michelle, si fotografavano insieme sbaciucchianti, ora una è “sui giornali” sorridente con Silvio, l’altra è “distrutta” senza lavoro.
E minaccia via sms, il 4 ottobre a Francesca: “ Non scrivere che tu per me ci sei sempre perchè è una delle tante bugie che racconti. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perchè saranno saziati” .
Mentre Francesca radunava Rossi e Santelli, riusciva a tenere nella stessa gabbia mediatica falchi e colombe del Pdl e sganciava epiteti su Dragomira (“Pazza, bugiarda, ricattatrice. Ha infagato la mia storia d’amore”), Berlusconi beveva un caffè con Giovanni Toti, direttore diTg4 e Studio Aperto, forse il giornalista di Mediaset più apprezzato dal Cavaliere in questo momento.
Anche la preoccupazione di Silvio, oltre i segreti che custodisce e può svelare la Bonev, era concentrata su Francesca.
Toti ha letto un editoriale al Tg4 e l’ha dedicato, soprattutto, a lei: “In uno show televisivo, abbiamo sentito una gentile signora, dire, ripetere, spiegare, accusare una ragazza, Francesca Pascale, di essere lesbica. La Pascale, giustamente indignata, pare voglia querelare la signora in questione e chiedere i danni. Nessuno ha detto una parola per lei”.
Tranne quelli che ha mobilitato al telefono.
Carlo Tecce e Paola Zanca
(da “il Fatto Quotidiano”)
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