BERLUSCONI GRANDE ASSENTE PER SALUTE E PER RUBY IL GIORNO DEL SI’ A DRAGHI
SALTA IL DEBUTTO A VILLA ZEFFIRELLI… FORSE PARTECIPERA’ AL SECONDO GIRO
Nel giorno in cui Forza Italia conferma il “pieno appoggio” a Draghi chiedendo un “governo dei migliori della politica, della cultura e dell’economia” , Silvio Berlusconi non c’è. Atteso e annunciato, alla fine rimane in Provenza, stoppato da “motivi precauzionali di salute” e forse da timori degli avvocati legati alle udienze del processo Ruby Ter. Una delusione per l’ex premier, che in un quarto di secolo aveva saltato solo le consultazioni per il Conte Ter, chissà se fiutandone l’esito infausto, e che pregustava di rivedere l’uomo che, come non manca di ripetere, ha voluto al vertice di Bankitalia e della Bce.
E un brutto colpo per il suo partito, che aveva programmato una girandola di incontri e sperava di vederlo riprendersi plasticamente il centro della scena politica e il posto d’onore nel centrodestra. Mestamente riposto persino lo striscione “Bentornato Presidente” preparato da Licia Ronzulli.
A portare al premier incaricato il dossier dei gruppi parlamentari azzurri su vaccini e Recovery Plan, in un incontro “cordiale e rilassato” in cui si registra “una sintonia” parlando di imprese, scuola, lavoro, Mezzogiorno e rapporti tra governo e Parlamento, sono invece Antonio Tajani e le due capogruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Ed è il numero due del partito a rassicurare gli alleati: “Non c’è una nuova maggioranza”.
Il centrodestra — è il sottotesto – separa i destini ma non si rompe ed è pronto a ricompattarsi alla fine della parentesi. Ribadisce Gelmini: “Con questo governo nasce un impegno nell’interesse del Paese, non una nuova maggioranza. Fuori da questo esecutivo di emergenza rimane il profilo di emergenza”.
Bottino politico che però non scalda gli animi.
Con il forfait di Berlusconi saltano gli appuntamenti, il pranzo con i parlamentari, il vertice con i big del partito, il “battesimo” di Villa Zeffirelli, la dimora sull’Appia appena aperta dopo aver terminato qualche giorno fa il trasloco da Palazzo Grazioli e dove sarebbe andato con la compagna Marta Fascina. Ufficialmente sono precauzioni legate all’età e alla salute dopo il contagio da covid e il problema cardiaco che lo ha costretto a un recente ricovero nell’ospedale di Montecarlo. Il Cavaliere starebbe bene, insomma ma teme lo stress e la fatica, mentre i suoi familiari vogliono evitare i pericoli di troppa gente intorno e troppe strette di mano. A ordinare lo stop sarebbe stato il dottor Zangrillo, con il placet di entrambi i figli.
Sebbene qualcuno azzardi un’altra spiegazione: è in corso il processo Ruby Ter, a Milano con stralcio a Siena, dove gli avvocati dell’ex premier – senza invocare il legittimo impedimento – hanno esibito un certificato medico che imponeva quindici giorni di “riposo domiciliare assoluto”. Il periodo è appena trascorso, e dunque qualcuno potrebbe potrebbe considerare poco opportuno andarsene in giro come nulla fosse.
Parole d’ordine sotto il profilo giudiziario: sobrietà e basso profilo. In ogni caso, una congiuntura temporale sfavorevole e sgradita a Berlusconi, che raccontano amareggiato e infastidito per aver dovuto rinunciare a rivedere Draghi. Al telefono ha anticipato comunque la linea al premier incaricato, esprimendogli soddisfazione e facendogli gli auguri.
L’addio a Palazzo Grazioli
In questo inizio febbraio stranamente tiepido, subito dopo i giorni della merla, fa impressione l’assenza della camionetta militare sotto Palazzo Grazioli. Quella che è stata la residenza privata di Silvio Berlusconi da un decennio, e la sua sede romana dal remoto ’96, è vuota. Il contratto di affitto è scaduto a fine dicembre. Da pochi giorni si è concluso il trasloco: scatoloni, mobilio, arredi, sono stati trasferiti a Villa Zeffirelli, l’abitazione con parco e piscina in un comprensorio sull’Appia Pignatelli.
Dopo avere acquistata la villa nel 2001 per 3,7 milioni di euro, Berlusconi l’aveva ceduta in comodato gratuito al regista fiorentino — di cui era amico e ammiratore, e che è stato anche senatore di Fi — fino alla sua morte, l’anno scorso. Una scelta dettata dal risparmio — i mille metri quadri del primo piano del palazzo affacciato su via del Plebiscito costavano ante covid 40mila euro al mese — ma anche dal desiderio di tranquillità , in una zona residenziale ma periferica della capitale.
Invece, tutto rinviato. Al secondo giro di consultazioni o a data da destinarsi. Nell’universo berlusconiano spiccano le assenze: quella fisica di Silvio; quella simbolica di Palazzo Grazioli, con il lettone di Putin e il bagno dorato in cui le fanciulle si facevano i selfie; e quella conclusiva di Marinella, la storica segretaria tornata ad Arcore dopo sei ma che pare se ne sia andata di nuovo. E oggi il barometro dell’umore in Forza Italia, dopo il picco di ieri, è un po’ sceso.
Il mezzo veto del Pd all’ingresso di Salvini nel governo e il definitivo smarcarsi della Meloni hanno scatenato i fantasmi della competizione a destra.
All’”Aria che tira” l’economista Lorenzo Bini Smaghi ha paragonato Draghi alla “safety car” in Formula Uno: la macchinetta che dopo un incidente riallinea i partecipanti alla gara e li rimette in condizioni di correre. Ipotizzando un governo di scopo della durata di un annetto, e poi saluti: destinazione, per l’ex capo della Bce, il Quirinale. Proprio il sogno che accarezza anche Berlusconi.
(da “Huffingtonpost”)
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