BERLUSCONI INSOFFERENTE PER LE RIFORME CHE NON ARRIVANO
SILVIO RITIENE UN APPANNAMENTO ALLA SUA IMMAGINE DECISIONISTA CHE LE RIFORME PROMESSE NON ARRIVINO A UNA APPROVAZIONE IN PARLAMENTO… PER FEDERALISMO E GIUSTIZIA SE NE PARLERA’ L’ANNO PROSSIMO… DIETROFRONT SULL’UNIVERSITA’ PER EVITARE BRUTTE FIGURE, COME SULLA SCUOLA… LA LEGGE ELETTORALE PER LE EUROPEE, RIMASTA COM’ERA, DARA’ NUOVO IMPULSO AI PICCOLI PARTITI… PERSINO LA LEGGE SUI GRAFFITI E’ FERMA PER L’OPPOSIZIONE DELLA LEGA
Probabilmente pensava che, liberandosi del partito di Casini, il nuovo Governo avrebbe potuto lavorare “con grande snellezza e minore conflittualità “, ma a distanza di parecchi mesi dal suo insediamento, il premier Silvio Berlusconi si sta dimostrando insofferente per la mancata approvazione di molti provvedimenti, la lentezza in cui procedono in parlamento molte leggi su cui si era impegnato nel programma e anche di nuovi veti o critiche che talvolta bloccano l’iter di qualche riforma.
D’altro canto i tempi della politica sono diversi da quelli dei consigli di amministrazione aziendale e richiedono spesso anche mediazioni, non facilmente prevedibili.
Che il Governo sia in ritardo sulla tabella di marcia è un fatto evidente e Berlusconi è parecchio seccato, ritenendo che la cosa possa nuocere alla sua immagine di leader decisionista.
D’altro canto non siamo di fronte a un monocolore che ha raggiunto il 51% dei voti ma pur sempre a una coalizione.
Entro l’anno il Parlamento avrebbe dovuto approvare il federalismo fiscale ( nelle sue linee generali, tra l’altro) e riforma della giustizia.
Figuratevi che tra i due rami del parlamento ci sono ancora in attesa di definitiva approvazione la Finanziaria, alcuni decreti in scadenza e il pacchetto sicurezza; da tenere presente che riforma della giustizia e federalismo fiscale devono marciare di pari passo, per l’intesa Pdl- Lega di garantirsi a vicenda da brutti scherzi.
Se il federalismo ha appena iniziato l’iter, per la giustizia siamo ancora in alto mare, tra processo penale e intercettazioni.
Peggio ancora la riforma dell’Università che si è deciso di rallentare. Niente decreto, neanche quello ipotizzato per bloccare i concorsi dei docenti universitari, solo uno o più disegni di legge, se ne riparlerà l’anno prossimo ( forse) o mai più, un dietrofront motivato dalle mille critiche piovute addosso alla Gelmini e che hanno inciso nei sondaggi a svantaggio del consenso al Governo. Quanto alle elezioni europee dell’anno prossimo, è ormai certo che si andrà a votare con il sistema attualmente in vigore, ovvero con le preferenze e senza alcuna soglia di sbarramento, causa mancata intesa tra le forze di Governo.
In realtà Berlusconi teme la fuga dei partiti piccoli che potranno così erodere voti al Pdl. Si tratta di quei piccoli partiti che avevano aderito al PdL alle scorse politiche e che ora sono tentati di correre da soli.
Basta uno 0,6% e si ottiene un seggio a Strasburgo, occasione troppo ghiotta per non liberarsi di un’alleanza in questa occasione scomoda.
Il partito dei Pensionati è già andato, l’Mpa di Lombardo si agita, ci sono cattivi segnali in giro. Ultima goccia da far traboccare il vaso, il decreto contro i graffittari, i cosidetti writers che fanno disegni e scriite sui muri.
Sembravano tutti d’accordo nel punire chi fa disegni sui muri pubblici, ma anche questo apparentemente semplice decreto è stato bloccato.
Pensate da chi …dalla Lega, per uno scopo non certo nobile. ma “perchè i loro militanti utilizzano i graffiti come strumento di propaganda elettorale…
E non si è mai visto un partito che vota per l’arresto o una grossa multa a carico dei propri militanti.
Se poi guardiamo al calo di consensi in atto, a una sicurezza che non decolla, a un contenimento dell’immigrazione che non viene esercitata, ai gravi errori sulla scuola e sull’Università , alle mancate misure in campo sociale, motivi per stare allegri non ce ne sono, in effetti, molti.
E onestamente gli errori sono stati fatti non tanto da chi cerca di prendere decisioni condivise, ma proprio da quegli esponenti di governo che pensano di tirare la corda con un po’ troppa presunzione e decisionismo talvolta arrogante, specie quando non suffragato da grande cervello.
Correre dietro alla Lega, per capirci, non paga, caro Silvio. Irrita solo i 4/5 degli elettori di centrodestra che non a caso non hanno votato Lega, nonostante i favori che hai fatto loro, permettendogli di presentarsi come unici alleati del PdL.
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